Lo sviluppo delle aree interne con il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI

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Il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI a favore dello sviluppo delle aree interne dell’Italia. Vediamo di cosa si tratta.

Il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI: partire dalle scuole

Lo sviluppo delle aree interne con il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI
shutterstock – Guglielmo Cavalieri

Il FAI, con il sostegno di Ferrero, propone alle scuole di ogni ordine e grado, per l’anno scolastico 2019-2020, “Il paesaggio dell’alpe. Geografia, natura, agricoltura e insediamenti rurali lungo le terre alte delle Alpi, degli Appennini e delle isole” un progetto di educazione civica e ambientale, un percorso formativo di approfondimento per docenti e studenti, dedicato al paesaggio delle terre alte nelle aree interne dell’Italia.

Il 60% del territorio nazionale, in tutte le regioni, da Nord a Sud, isole comprese, è costituito da aree interne, perlopiù montane, con una storica vocazione rurale, che custodiscono un eccezionale patrimonio di natura e cultura: si definisce “alpe” questo territorio, montano e naturalmente o storicamente vocato all’agricoltura e al pascolo. Dalla metà del Novecento questa gran parte dell’Italia si è ritrovata ai margini dello sviluppo del Paese e tuttora soffre le conseguenze di un progressivo spopolamento, che porta con sé abbandono, fragilità, degrado e impoverimento di territori e comunità.

Il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI: le attività

Lo sviluppo delle aree interne con il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI
Shutterstock – Denis Belitsky

Per riscoprire il valore di questo contesto ampio e ricco, significativo per l’identità dell’Italia, e per contribuire a rilanciarne lo sviluppo, il FAI ha ideato nel 2019 il “Progetto Alpe. L’Italia sopra i 1000 metri” che coinvolgerà diverse attività della Fondazione, dal 2020 e almeno per i prossimi dieci anni: dall’acquisizione di nuovi Beni FAI sull’alpe, ad una campagna per la sensibilizzazione su questi temi, dagli eventi nazionali nel programma annuale della Fondazione alle proposte formative rivolte alle scuole di ogni ordine e grado.

Il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI: l’Italia è un Paese fragile

Lo sviluppo delle aree interne con il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI
Shutterstock – Lillac

È proprio Annibale Salsa Presidente del Comitato Scientifico della Scuola per il Governo del Territorio e del Paesaggio (Trentino School of Management) a spiegare l’importanza di parlare di questo tema nelle scuole.

Porre l’alpe al centro di una nuova attenzione significa affrontare il problema scottante dell’avanzata dell’inselvatichimento. Quest’ultimo rischia, infatti, di cancellare in pochi anni un paesaggio frutto dell’interazione equilibrata fra le attività umane e l’ambiente naturale. Interventi a favore della riscoperta della cultura e dell’ecosistema complesso dell’alpe assumono un’importanza di carattere emergenziale all’interno di quella “etnografia d’urgenza” che le discipline demo-etno-antropologiche hanno il compito di mettere in evidenza per salvarle dall’oblio. Far conoscere ai bambini e ai ragazzi delle scuole dell’infanzia, primarie e secondarie questi microcosmi dell’alpe diventa un passaggio obbligato al fine di rilanciare la montagna attraverso una nuova percezione soggettiva e intersoggettiva, non disgiunta da una conseguente rappresentazione mentale.

I ragazzi che vivono nelle città difficilmente riescono a “vedere” ciò che sta dietro il semplice “sguardo” superficiale. I prati e i pascoli che connotano, rispettivamente, le aree dei “maggenghi” e degli “alpieggi” sono spesso considerati, anche dagli adulti delle nostre società industriali e postindustriali, alla stregua di ambienti plasmati dalla sola natura. Manca la consapevolezza che si tratta, invece, di ambienti seminaturali prodotti dall’interazione fra uomo e natura. La sfida del “Progetto alpe” per la scuola dovrà quindi, maieuticamente, disvelare i contenuti cognitivi delle “ovvietà” dalle apparenze scontate per tracciare nuovi sentieri di conoscenza fondati sul recupero dell’autenticità che, partendo dal mondo di ieri, possa proiettarsi in maniera pro-attiva sul mondo di domani. La lettura dei paesaggi dell’alpe (in area alpina e appenninica) dovrà scandagliare la grammatica e la sintassi del linguaggio rurale contraddistinto dai segni materiali delle comunità residenti decifrandone i significanti, i significati e i simboli, anche immateriali, di una cultura antica quanto attuale.”

Il progetto “Paesaggio dell’Alpe” del FAI: conoscere per tutelare

Il motto del FAI – Fondo Ambiente Italiano – che da oltre 40 anni si occupa di proteggere e valorizzare il patrimonio ambientale e storico dell’Italia è proprio questo: “Si protegge ciò che si ama, si ama ciò che si conosce”, queste le parole di Giulia Maria Crespi, presidente onoraria della fondazione. Un progetto per avvicinare le future generazioni e per tutelare le aree più difficili del nostro Paese.

Il Paesaggio dell’Alpe in Italia con il Fondo Ambiente Italiano

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Un ottimo modo per mettere in pratica il turismo lento è riscoprire i borghi: piccoli gioielli incastonati tra le montagne italiane lungo tutto la penisola. Dedicarci un weekend per respirare aria pulita in zone lontane dal caos frenetico delle città. Scopri di più sul borgo di Treiao di Quaglietta.
  • Craco è soprannominato “borgo fantasma”. La denominazione è da attribuire al fatto che attualmente il paese è disabitato a causa di un movimento franoso verificatosi nel 1963. Ciò è proseguito nel corso degli anni e ha costretto gli abitanti a trasferirsi nelle frazioni di Craco-Peschiera e Craco-Sant’Angelo.
  • Sapevi che alcune amministrazioni lavorano contro lo spopolamento dei piccoli paesi? È il caso del borgo di Sambuca di Sicilia, dove le case costano 1 euro.

 

Credits immagine in evidenza: Shutterstock – Max Topchii

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