Dinamico, multifunzionale, flessibile, attento al benessere delle persone: queste sono le caratteristiche più importanti dell’ufficio del futuro.
La percezione dello spazio di lavoro, singolo o condiviso, sta decisamente cambiando grazie a una serie di dinamiche che coinvolgono la nostra vita: in primis la tecnologia, la flessibilità del lavoro e l’attenzione alla sostenibilità e alla salute di chi vive questi luoghi. Si inseriscono infatti nuovi modelli organizzativi per l’ufficio che puntano maggiormente alla gradevolezza del luogo piuttosto che alla produttività delle ore trascorse alla scrivania.
Quali sono dunque le caratteristiche che ricerchiamo nell’ufficio del futuro?
Secondo un’indagine condotta da Regus su 22.000 manager e professionisti di oltre 100 paesi al mondo, il progressivo miglioramento tecnologico e la digitalizzazione hanno portato alla ricerca di luoghi di lavoro agili e flessibili che si rifanno al concetto del telelavoro. Questo consente di restare sempre operativo-produttivo pur non trovandosi nel proprio ufficio. La nuova tendenza è rivolta ad apposite strutture eroganti servizi di smart working, in cui lavorare senza costi fissi e con la massima liberà di orario.
Francis Cleary, Direttore dei progetti di apertura di nuovi centri di Regus per Asia-Pacifico, con sede a Hong Kong, sottolinea: “Al contrario di ciò che crede la gente, per progettare un ufficio non basta trovare la posizione giusta per le scrivanie”. “Ciò che davvero conta è rispondere a tre domande fondamentali: quando, dove e come viene svolto il lavoro. I vantaggi del co-working e di una maggiore mobilità non sono più una prerogativa dei millennial, ma anche delle altre generazioni di lavoratori. Gli uffici del futuro, quindi, devono essere spazi in cui produttività, creatività e collaborazione la fanno da padrone.”
Dal sondaggio di Regus del 2017 è emerso che ben un quinto dei senior manager e proprietari di aziende di tutto il mondo che vi hanno preso parte ha scelto i business center come luogo preferito per lavorare da remoto. Cleary prosegue: “Gli uffici moderni si stanno trasformando in una sorta di destinazione in cui si sceglie di lavorare semplicemente perché è il luogo in cui si lavora meglio”.
E cosa pensano gli utenti che lavorano presso le aziende?
I temi di sostenibilità e attenzione al benessere delle persone sono ormai diventati pilastri dello stile di vita dell’uomo moderno. Il verde è sempre presente: che siano piante e fiori, o interi giardini e terrazze, questo elemento naturale aiutano l’umore e la salute. A tal proposito uno studio effettuato dall’Università di Exter (Gran Bretagna) ha confermato l’ascendente positivo di piante e fiori sulla produttività dei dipendenti, che aumenterebbe addirittura del 15%.
La vita lavorativa è inoltre molto spesso legata al tempo libero delle persone: l’esigenza che nasce oggi è quindi di poter avere una connessione tra sport e lavoro. Non a caso molte aziende hanno inglobato all’interno del loro workspace palestre e strutture per permettere ai dipendenti di rimanere tonici e di migliorare il loro stato di salute: questo avviene grazie ai benefici delle attività sportive che liberano le endorfine, incidendo positivamente sull’umore e sull’equilibrio mente-corpo.
Workspace 3.0 è l’ufficio del futuro?
Già in occasione del Salone del Mobile 2015 si parlava di ufficio del futuro che sapesse coniugare creatività, flessibilità e condivisione con l’architetto Michele De Lucchi. Definito il Workspace 3.0, il nuovo modo di concepire l’ufficio viene visto come la palestra dove allenare la mente: non esistono più luoghi chiusi o enormi open space, ma luoghi dove vengono valorizzate la condivisione e l’incontro tra gli utenti che lavorano. Quindi uno spazio flessibile, un network di zone comunicanti che sanno relazionarsi tra loro in modo aperto o più intimo: una sorta di micro-architettura, dei piccoli abitacoli in cui entrare e uscire liberamente o dove poter ritagliare il proprio spazio di lavoro indisturbato. Un posto dove si può vivere e condividere con gli altri il lavoro o semplicemente da soli, questo è l’ufficio del futuro dei millennials.
I millennials sono infatti i cosiddetti “nomadi” professionali, che lavorano spostandosi da una postazione all’altra con grande capacità di adattamento alla “vita liquida”, tanto cara a Zigmunt Bauman. Qualsiasi spazio può diventare per loro un temporary office, purchè raggiunto da connessione e dispositivo performante. Quindi l’ufficio non è più uno spazio fisico, ma uno strumento che serve a lavorare, ovunque ci si trovi.
“Lo spazio fisico è uno strumento di management, volto ad attirare e motivare i talenti, a raccontare l’essenza dell’azienda; è quello che la rende speciale e diversa da tutte le altre, che permette l’identificazione verso valori comuni, cui si è orgogliosi di appartenere e che vale la pena raccontare all’esterno” spiega Stefano Carone, managing partner dello studio di progettazione Il Prisma.
Dunque l’ufficio ideale non solo come una dimensione fisica, ma anche come un elemento di welfare a disposizione delle risorse umane.
Serena Giuditta