La redazione di Habitante.it ha avuto il piacere di intervistare gli architetti Bartiromo, Ruggiero e Petti dello Studio architè.
L’intervista di Habitante agli architetti Bartiromo, Ruggiero e Petti dello Studio architè
Salve, grazie anzitutto per aver accettato di concedere questa intervista alla redazione di Habitante. Architè nasce dall’amicizia e dalle competenze professionali degli architetti Bartiromo, Ruggiero e Petti. Come è nata l’idea di creare lo studio di progettazione e design “architè”?
Lo studio di progettazione e design architè nasce anzitutto dalla profonda amicizia che lega i 3 professionisti: amici fin da bambini, successivamente compagni di studi, fino a diventare colleghi e professionisti associati. Infatti , circa 15 anni fa, decidemmo di intraprendere la strada della libera professione, in seguito a svariate esperienze lavorative che ognuno di noi aveva esercitato subito dopo il conseguimento della Laurea e la relativa iscrizione all’Ordine professionale.
Ricordiamo con estrema sensibilità i primi anni di attività svolta insieme, dove era palpabile il desiderio di esplorare nuovi territori creativi. Sin da subito, animati dal desiderio di creare, ci imbattemmo nella scelta del logo e del nome dello studio che prende forma in una parola che identifica la nostra professione “archit” ed un’icona raffigurante una “è” accentata di colore verde che per noi ha svariati significati.
Il naming del nostro studio “Architè” dichiara lo stretto legame con il nostro territorio ed identifica cosa è l’architettura secondo una visione allargata a diversi ambiti.
Quali sono gli elementi chiave che caratterizzano il vostro approccio alla progettazione e al design?
La mission dello studio si fonda nel progettare spazi che possano generare emozioni in coloro che ne usufruiscono, affinché l’abitare possa esprimere il piacere del “sentirsi a casa”. Al centro di un progetto cerchiamo di porre le esigenze e il benessere di chi lo abita. Un edificio può essere un’esperienza estetica, ma deve essere funzionale, confortevole, efficiente e rispettoso delle risorse.
Crediamo molto nei rapporti umani oltre che professionali ed è per questo motivo che quando riceviamo un incarico, prima di iniziare a progettare, ricerchiamo una relazione empatica con la nostra committenza affinché si possa intendere al meglio la concezione soggettiva dell’abitare. Così da tendere le nostre scelte progettuali verso una condizione di benessere a chi ne fruisce.
Come vedete l’evoluzione del design e dell’architettura negli anni a venire, e quali sono le sfide che prevedete?
I sistemi dell’abitare sono diretti verso condizioni di compattezza e riduzioni di spazio, dovuti alle limitazioni dei costi ed alle riduzioni dei nuclei familiari ma nel contempo beneficeranno di interazioni tecnologiche sempre più avanzate.
Prevediamo che gli ambienti del futuro saranno più espressivi, materici ed accoglienti al fine di colmare quelle installazioni tecnologiche che rendono più aridi gli spazi dell’abitare moderno. Immaginiamo le abitazioni del prossimo futuro molto interattive, presumiamo che le abitazioni, mediante gli algoritmi biometrici che ormai fanno già parte del nostro quotidiano, ricevano le informazioni sulle condizioni psico-fisiche dell’utenza e possano conformare diverse espressioni in funzione dello status del fruitore.
Quali sono i principi fondamentali che guidano Architè nella selezione di materiali per i vari progetti?
I principi fondamentali che guidano i nostri progetti sono da sempre legati a scelte che aborrano tutto ciò che risulta non naturale o artificiale, riteniamo infatti che qualsiasi valutazione, decisione e/o preferenza debba essere in stretto legame con la natura dell’elemento.
Qual è il ruolo della sperimentazione e della creatività nel vostro processo di progettazione?
Per un architetto e/o un designer la creatività è una capacità che aiuta a realizzare o solamente immaginare cose dal nulla per mezzo della sola fantasia, ovviamente questa caratteristica risulta di grosso supporto a chi si accinge a progettare perché aiuta a trovare idee o soluzioni nuove o magari riuscire a combinare e sperimentare elementi esistenti ridando una diversa vita agli stessi.