Se il mondo è un trucco di illusionismo, da qualche parte deve pur esistere anche un grande illusionista, dice lo scrittore Jostein Gaarder ne “L’enigma del solitario”
Ed è quello che in fondo siamo noi, illusionisti, quando inventiamo soluzioni per modificare visivamente spazi che in realtà sono limitati. Inganniamo, o meglio illudiamo la nostra percezione ottica giocando con i colori, le dimensioni e le forme di pareti e oggetti. Una stanza di pochi metri quadri manterrà sempre e comunque la sua metratura a meno che non si abbattano una o più pareti. Ma non sempre è possibile intervenire sulla struttura architettonica di un ambiente. E quasi mai risulta essere una soluzione economica.
Allora ecco che interviene l’arte illusoria dell’interior designer che adatta le regole della geometria e della percezione visiva all’ambiante.
Uno dei primissimi accorgimenti che un bravo illusionista dovrebbe prendere, è la scelta dei colori per gli sfondi.
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Sappiamo per esperienza che le tinte chiare come quelle pastello per esempio, se applicate su una parete, possono trasmettere la sensazione di allontanamento e quindi dare l’illusione che l’ambiente sia più spazioso.
Un’ importante alleata del colore è la luce. È fondamentale infatti che essa sia ben distribuita perché l’effetto del colore sia efficace. Per questa ragione sarebbe consigliabile non ostruirne i punti di accesso. L’uso di specchi potrebbe costituire un valido ausilio al fine di rimbalzare la luce laddove non ve ne sia a sufficienza.
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Un altro prezioso trucco a cui possiamo ricorrere per ingannare la nostra percezione, è l’utilizzo di righe che “guidano” l’occhio lungo dei binari immaginari.
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Potremmo per esempio applicare della carta da parati o una pittura a righe verticali sulla parete per cercare di alzare un tetto troppo basso o, viceversa, disporre le righe orizzontalmente per cercare di trasmettere la sensazione di abbassamento. Lo stesso possiamo fare col pavimento, disponendo le assi del parquet nella direzione del lato della stanza a cui intendiamo conferire profondità.
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Mobili e suppellettili completano il lavoro ed è bene che siano scelti con colori e proporzioni adeguate alle dimensioni dello spazio che andranno ad arredare. L’abbinamento delle tinte con l’ambiente circostante, suggeriranno omogeneità ed equilibrio, fattori che contribuiscono fortemente al senso di armonia.
Il gusto, per concludere, è qualcosa che nasce con noi e si modifica dall’interno del nostro inconscio man mano che passa il tempo. L’arte di far sembrare ciò che non è invece, si acquisisce con la pratica e l’esperienza e può essere allenata una volta acquisiti i criteri di conoscenza fondamentali.
Alessandro Mignosi
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