Quali sono e dove si trovano le prigioni più brutte del mondo?

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Ancora oggi esistono delle prigioni che, per sovraffollamento, manutenzione e violenza ai detenuti, sono considerate le peggiori del mondo. Dove si trovano le prigioni più brutte del mondo?

Prigioni nel mondo: quanti detenuti ci sono in prigione?

L’associazione Antigone ha pubblicato il diciannovesimo rapporto sulla situazione delle prigioni in Italia, evidenziando come il sovraffollamento è un problema tutt’altro che lieve. In particolare, si evidenzia come nel 2023 i detenuti presenti nelle prigioni italiane erano ben 56,7 mila, con 9 mila detenuti in più rispetto la normativa. Si tratta, in particolare, di un sovraffollamento pari in media al 119%, anche se in alcune regioni è più alto, in altre meno. Nello specifico, tra le regioni italiane dove il tasso è più alto spiccano la Lombardia, la Puglia e il Friuli – Venezia Giulia. Queste tre presentano un tasso di sovraffollamento prigioni rispettivamente pari al 152%, 146% e 136%.

Ecco alcune informazioni in merito alle prigioni più brutte del mondo, dove si trovano e quali sono. 

Prigioni più brutte del mondo: ecco quali sono e dove si trovano

In genere, i luoghi di detenzione nascono con l’obbiettivo di recludere per un tempo stabilito colui che ha commesso un reato, così da pagare per la colpa commessa. Di base, però, è bene evidenziare che un ulteriore finalità delle prigioni è anche quello di favorire un vero e proprio percorso educativo, in modo che il detenuto possa, man mano, inserirsi nuovamente nel mondo sociale.

Eppure, esistono delle realtà di detenzione dove, a causa di diversi problemi e difficoltà, la situazione è tutt’altro che positiva e formativa per i prigionieri. Ecco quali sono e dove si trovano alcune tra le prigioni più brutte del mondo. 

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Rikers Island, (USA) tra le prigioni peggiori del mondo

Rikers Island è un complesso di detenzione molto rinomato su scala mondiale grazie agli innumerevoli casi giornalistici che lo vedono protagonista. In particolare, infatti, le denunce per la tenuta e la violenza dei prigionieri sono pressoché infinite e continuano ancora al giorno d’oggi. La prigione, situata negli USA, è considerata una tra le peggiori prigioni in America e nel mondo, in quanto sono comuni le punizioni e violenze fisiche e psicologiche rivolte ai detenuti. Questi ultimi possono subire qualunque tipo di tortura e violenza, anche l’essere picchiati fino alla morte dalle guardie. In aggiunta, un altro aggravante della prigione è l’uso non misurato dell’isolamento. Basti pensare che i condannati possono essere rinchiusi e isolati anche per tempi indeterminati come settimane o, addirittura, mesi.

Viste le continue accuse, denunce e inchieste giornalistiche, il consiglio della città di New York ha richiesto la chiusura della struttura di detenzione entro l’anno 2026.

Petak Island, Lago Bianco (Russia)

Situata in Russia, la prigione di Petak Island si presenta come una struttura carceraria paragonabile ad Alcatraz. In particolare, è bene sapere che, grazie alla sua collocazione sul Lago Bianco, questa struttura garantisce un’isolamento di massimo livello. Proprio per questa motivazione, Petak Island accoglie tutti coloro che sono considerati i detenuti più pericolosi. Si tratta, inoltre, di una delle peggiori strutture carcerarie al mondo proprio per le condizioni e il mantenimento dei prigionieri. Basti pensare che, questi ultimi sono tenuti a vivere in celle di isolamento privi di servizi igienici o docce e a contatto diretto con neve e acqua gelida.

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Kamiti, (Kenya)

A Nairobi, in Kenya si trova una tra le peggiori carceri al mondo, conosciuta come la struttura di detenzione di massima sicurezza Kamiti. Si tratta di una struttura che si estende su un terreno di ben 1.200 acri e ospita detenuti con condizioni di vita pressoché disumane. Basti pensare, infatti, che colera, malnutrizione e ulcera sono alcune delle moltissime problematiche che colpiscono i detenuti pressoché ogni giorno.

ADX-Florence Supermax Facility, (USA)

L’ADX – Florence Supermax Facility è considerato il carcere di massima sicurezza americano per eccellenza. Qui, infatti, sono detenuti tutti i condannati più pericolosi e dai crimini più gravi, che sia per terrorismo o omicidio di massa. I prigionieri sono tenuti in una cella per 23 ore al giorno e, inoltre, non hanno la possibilità di avere contatti diretti tra di loro. In aggiunta, i detenuti vengono anche tenuti all’oscuro sulla loro collocazione all’interno della struttura, così che non possano tentare l’evasione. La pressione psicologica a cui sono sottoposti i carcerati è altissima: molti arrivano ad atti di violenza verso se stessi, procurandosi anche la morte.

Diyabakir, (Turchia)

In Turchia, si trova la struttura carceraria considerata la peggiore per violazione dei diritti umani. Con il nome di Diyabakir, questa è molto nota a livello mondiale per le modalità disumane in cui vengono trattati i detenuti. Violenze, abusi, risse, sono all’ordine del giorno, a tal punto che molti detenuti preferiscono togliersi la vita piuttosto che continuare a vivere in tali circostanze. Anche per le mancanze igieniche e sanitarie gravissime, i carcerati sono soliti organizzare delle proteste e scioperi della fame che, però, difficilmente ottengono buoni risultati.

Inoltre, la struttura di detenzione è conosciuta anche come una delle poche al mondo che prevede l’incarcerazione dei bambini, i quali possono essere condannati anche all’ergastolo.

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