Le librerie componibili da soggiorno sono un’ideale fonte di spazio. Se usate nel modo giusto, possono risolvere quei piccoli (ma tanti) problemi dimensionali delle case moderne.
Le librerie da soggiorno
Ritagliarsi un po’ di tempo per stare seduti sul proprio divano, con un bicchiere di te e un buon libro in mano, potrebbe essere il più grande desiderio alla fine di molte giornate. In passato le librerie si collocavano esclusivamente nella stanza studio. Oggi, invece, gli scaffali per i libri trovavano posto in ogni ambiente della casa e avere una libreria in soggiorno è sempre più comune. Non solo. Pensare ad una libreria esclusivamente come al posto in cui possano essere contenuti dei libri, è oggi altamente riduttivo.
Le librerie da soggiorno: tipologie e varianti
Progettate su misura, realizzate con moduli componibili in diversi materiali, sospese (fissate alla parete) o autoportanti, a giorno o chiuse: le librerie possono contenere non solo libri ma anche oggetti da collezione, televisori, complementi d’arredo e tanto altro. Nella maggioranza dei casi la scelta migliore è orientarsi verso scaffalature con produzioni modulari e a ripiani mobili. Le librerie componibili sono composte da moduli assemblabili fra loro. Possono essere costruite in diversi materiali e presentano il grande vantaggio di potersi adattate allo spazio disponibile (e riadattare ad ambienti nuovi) con estrema facilità.
Le librerie da soggiorno: dimensioni
La profondità “ridotta” di una libreria è uno dei motivi per cui è così frequente da trovare nelle case moderne. Le dimensioni dei nuovi soggiorni, quasi sempre uniti alle cucine in un unico open space, creano delle problematiche d’arredamento proprio a causa degli spazi contenuti. Per le librerie, la profondità più adeguata è tra i 18 e i 35 cm.
In una libreria che si rispetti, l’altezza tra i ripiani non deve essere inferiore ai 18 cm, considerando i volumi più comuni, mentre per le edizioni d’arte o le enciclopedie, l’altezza può addirittura salire a 35 cm. Una misura che è considerata universale di distanza fra ripiani è quella di 32 cm, la quale porta ad avere un’altezza netta (cioè esclusa dello spessore del ripiano) di 28/29 cm circa. Lo spessore minimo perché i ripiani non rischino di spezzarsi, deve essere per il legno almeno di 3 cm. Le librerie che vengono solitamente posizionate nei moderni soggiorni sono alte 230 o 260 cm, ma ci sono numerosi casi in cui si preferisce progettare librerie anche molto basse, addirittura meno di 180 cm.
La larghezza di una libreria risulta essere la misura che richiede maggiore attenzione. La maggior parte dei prodotti in commercio possiede in larghezza una modularità “di serie” che di solito prevede l’uso di ripiani larghi 30, 45, 60, e 90 cm. Per le larghezze superiori, vengono previsti dei sostegni aggiuntivi, in modo da mantenere inalterata la solidità della struttura. Queste larghezze “componibili” permettono di raggiungere ogni misura possibile.
Gli “alloggiamenti speciali”
Quasi ogni libreria da soggiorno è dotata di vani speciali, progettati per qualche particolare utilizzo. Si tratta per esempio del vano TV o degli scaffali per oggetti di dimensioni particolari. Quello del vano TV, è uno spazio interno molto comune che si è andato modificando nel tempo, con il variare della tecnologia. Un tempo, i vani TV avevano una profondità di circa 60 cm ed una larghezza di circa 90 cm per le proporzioni dei vecchi televisori. Adesso i vani porta TV non richiedono più di avere profondità maggiorate, ma dimensioni di larghezza superiori al metro. Esistono librerie con spazi adatti a contenere cavi e fili elettrici. Vi sono pannelli predisposti per fissare delle TV a schermo piatto, in modo da nascondere dietro prese e fili. Esistono anche dei veri e propri meccanismi movibili che consentono di posizionare la tv inclinandola rispetto all’angolo di visuale tradizionale.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- Nei tempi passati i libri erano oggetti preziosi, voluminosi e rari. Erano fatti di pergamena, rivestiti di cuoio, venivano scritti a mano uno ad uno. Per conservarli si riponevano nei cassoni che fungevano da contenitori. Nelle biblioteche invece già esistevano le prime librerie: dei rudimentali scaffali con vari ripiani, resistenti per reggere un peso importante.
- Fu nei monasteri che apparvero i primi mobili a libreria come li conosciamo oggi.
- Nel Rinascimento non esisteva un mobile vero e proprio dedicato alla custodia dei libri, che venivano riposti in cassettoni, armadi e scrittoi a ribaltina.
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