Le iniziative sostenibili nel mondo: salute e sicurezza nella strategia d’impresa

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Tra le iniziative sostenibili del mondo non può non essere citata l’innovazione relativa a salute e sicurezza nella strategia d’impresa. Anche in questo campo il concetto di sostenibilità è di fondamentale importanza. Infatti, proviene dall’ambito scientifico e naturalistico, in cui la “gestione sostenibile” di una risorsa è quella che prevede di utilizzare o prelevare la risorsa stessa senza intaccare la sua naturale capacità di rigenerarsi. Quando la gestione non è sostenibile, la risorsa, sia naturale, che umana viene deteriorata e al limite distrutta.

La salute mentale sui luoghi di lavoro secondo l’OMS

Secondo i dati dell’OMS la spesa dell’Italia per la salute mentale ammonta al 5% del totale investito nella sanità pubblica. Tuttavia, la salute mentale sui luoghi di lavoro è un elemento fondamentale per preservare il benessere dei dipendenti. Non sorprende che siano ancora oggi le organizzazioni private ad attivarsi per la tutela e la prevenzione degli stati di disagio psicoemotivo, specialmente negli ultimi dodici mesi dallo scoppio della pandemia. Ancora, secondo le stime dell’OMS, entro il 2030 saranno superati i 16,3 milioni di dollari per la cura delle malattie mentali, che si tradurranno, inoltre, in perdita di produttività sui luoghi di lavoro. Questo è il risultato della scarsa qualità delle cure ricevute, per non parlare di Paesi sviluppati come l’Italia dove tutt’ora non è contemplato l’accesso alle cure, a causa della diffusa stigmatizzazione di questi disagi.

Salute e sicurezza nella strategia d’impresa
Salute e sicurezza nella strategia d’impresa – shutterstock foto di fizkes

Una prospettiva per le aziende

Secondo le indagini di Great Place to Work® Italia , tuttavia, nel corso del 2020 molte aziende si sono attivate in questa direzione. Infatti, hanno predisposto servizi di counseling, attività sportive e ricreative online e non solo, momenti di condivisione informali, supporto al bilanciamento vita-lavoro e formazione incentrata sul tema del benessere personale. Queste attività hanno migliorato lo stato psicologico ed emotivo dei lavoratori, che hanno avuto la percezione di lavorare in un ambiente di lavoro sano. Proprio per questo, la salute mentale dei dipendenti rappresenta la nuova sfida del secolo, che deve essere affrontata in modo brillante, in particolar modo anche da chi ricopre la funzione di HR, gli addetti alle risorse umane. Infatti, questi ultimi devono essere pronti a trasformarsi da business partner a people partner per incrementare l’employee experience dei collaboratori, puntando alla sostenibilità di lungo periodo.

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La salute mentale sui luoghi di lavoro in Italia

Nonostante la situazione catastrofica, oggi sono sempre di più, non molte, le aziende che si interessano alla qualità di vita al lavoro e al benessere psicologico. Ciò è segno di un cambiamento culturale che sta investendo non solo sulla salute e sul benessere, ma anche sulla concezione stessa di lavoro. Infatti, lavorare non è solo un mezzo di autorealizzazione esclusivo, ma deve sapersi integrare con le altre sfere della vita personale di ogni dipendente. Pertanto, è importante che le aziende sappiano promuovere l’integrazione del lavoro con i bisogni delle persone, nell’ottica di un equilibrio crescente tra vita privata e vita professionale. Per questo motivo, la promozione del benessere psicologico sta entrando a pieno titolo nei piani di sviluppo organizzativo e nelle pratiche manageriali delle aziende più rispettabili.

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Cos’è il benessere psicologico sul luogo di lavoro

Con l’espressione “salute mentale” si fa riferimento ad uno stato di benessere psicologico grazie al quale l’individuo è in grado di sfruttare le sue capacità cognitive o emozionali, esercitare la propria funzione all’interno della società, rispondere alle esigenze quotidiane e stabilire relazioni soddisfacenti. Una persona “sta bene” psicologicamente se soddisfa i suoi bisogni, affronta lo stress quotidiano, è capace di impegnarsi nel lavoro e nei rapporti interpersonali, sviluppa un senso di integrità, di progettualità e di appartenenza sociale. In sostanza, il concetto di salute mentale suggerisce che una persona è “sana” non quando risponde a un presupposto criterio di salute ma quando si prende cura di sé, poiché la salute psichica dipende da quanto ci si impegna a mantenere il proprio stato di benessere nel tempo.

Nel corso dei cambiamenti di vita è possibile che la mente entri in sofferenza e “perda” alcune funzioni essenziali. Tra queste la capacità di cogliere differenze tra diverse esperienze, la capacità di sentire e di percepire, la capacità di discriminare il vero e il falso. Quando la mente smette di usare queste capacità si parla allora di “sofferenza psichica”. In particolare la persona entra in una modalità rigida di vivere il quotidiano, tende a vedere connessioni inesistenti tra eventi di diversa natura e tende a non riconoscere più la realtà in modo diretto.

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Occuparsi di salute mentale al lavoro

L’ambiente e l’organizzazione del lavoro possono aiutare i lavoratori a prendersi maggiormente cura del proprio benessere e a promuovere un maggiore sostegno reciproco, riducendo i livelli di stress. I lavoratori che attraversano momenti di difficoltà tendono a vivere il contesto di lavoro in modo ostile e ad assentarsi più frequentemente. Pertanto, il lavoro, se vissuto positivamente, giova alla salute mentale aumentando il senso di integrazione sociale, di identità, di stima e di autorealizzazione. Inoltre, i lavoratori che godono di buona salute mentale hanno prestazioni migliori e tendono a promuovere un ambiente di lavoro più produttivo.

Il primo passo per occuparsi di salute mentale al lavoro è promuovere un cambiamento culturale che incentivi i comportamenti che favoriscono la salute, per esempio con eventi sociali ricorrenti dedicati agli stili di vita salutari. Ciò affinché il benessere psicologico sia compreso tra gli obiettivi aziendali e diventi il fondamento etico dell’organizzazione in modo da conciliare benessere, diversi stili di vita e carriera. In più è necessario che l’organizzazione stabilisca un dettagliato piano di comunicazione interna per informare e sensibilizzare tutti i livelli aziendali sul tema della salute mentale al lavoro.

Salute e sicurezza nella strategia d’impresa
Salute e sicurezza nella strategia d’impresa – shutterstock foto di Chanintorn

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Nel 1948 l’OMS definì la salute come uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale, e non soltanto come l’assenza di malattia. Questa definizione sancì il diritto, per tutte le persone, di godere di una qualità di vita soddisfacente, e il dovere, da parte degli individui, dei gruppi e delle organizzazioni, di mettere in atto azioni appropriate al fine di mantenere una buona qualità di vita.
  • Il World Summit on Sustainable Development (WSSD) di Johannesburg (2002) ha ampliato il concetto di Sviluppo Sostenibile come integrazione di tre dimensioni, strettamente collegate tra loro: economia, società e ambiente. Quindi, lo Sviluppo Sostenibile può essere considerato un equilibrio dinamico tra qualità ambientale, sviluppo economico, equità sociale. Non mira al mantenimento di uno status quo, ma si sposta nella direzione del cambiamento, riconoscendo che la società umana è in costante movimento.
  • È inoltre importante offrire a tutti i dipendenti una formazione su come affrontare le situazioni stressanti, mentre al middle management si può dedicare una formazione più specifica su come fornire sostegno ai collaboratori nelle varie fasi di sviluppo dell’organizzazione. Infine, uno strumento di promozione del benessere che si sta diffondendo tra le aziende è la consulenza gratuita,tramite numero verde, in merito a problematiche di diversa natura, da quelle psicologiche a quelle legali, sul modello degli Employee Assistence Program.

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