Tra le iniziative sostenibili nel mondo non si può non citare il progetto di Kengo Kuma degli uffici biofilici “Welcome, feeling at work“. Questo è il progetto di un complesso di uffici che sorgerà nell’area ex Rizzoli di Milano, un sito da riqualificare. Infatti, mira ad ottenere importanti risultati nella sostenibilità ambientale per garantire il massimo benessere psicofisico dei lavoratori. Tutto ciò si ispira a quel particolare senso di benessere che deriva dal sentirsi immersi in un ambiente naturale conosciuto con il nome di “effetto biofilo” (bio= natura, filo= amante).
Riqualificazione ambientale a Milano: gli uffici biofilici
Il visionario progetto biofilico “Welcome, feeling at work”, sito nel quartiere Parco Lambro di Milano, mira a costruire gli uffici del futuro in un edificio sostenibile. Pertanto, offre spazi di lavoro che coniugano benessere personale e rispetto per l’ambiente con sofisticati sistemi tecnologici e digitali.
Gli uffici biofilici sono definiti un esempio di architettura organica, dove lavoro e natura interagiscono in armonia. Infatti, alla base del progetto commissionato dalla piattaforma indipendente Europa Risorse c’è la volontà di creare uno spazio lavoro che avesse a cuore la salute e il benessere dei dipendenti, e che fosse rispettoso e ben integrato con l’ambiente locale.
“Welcome, feeling at work” è l’ambizioso progetto concepito per essere uno tra i complessi per uffici più sostenibili realizzati fino ad oggi.
“Welcome, feeling at work” di Kengo Kuma
Antonio Napoleone, presidente di Europa Risorse, ha dichiarato in merito al progetto “Welcome, feeling at work” di Kengo Kuma che è un’idea innovativa, il cui obiettivo ultimo è quello di rendere più piacevoli le giornate lavorative delle persone.
Tutto ciò grazie al progetto sostenibile che prende in considerazione luce naturale, mitigazione del rumore, stimolo al movimento, alimentazione sana.
Inoltre, sono stati progettati ampi spazi interni ed esterni per riunioni di lavoro, facilità nell’orientarsi e nel muoversi e tanti altri dettagli incentrati sui bisogni delle persone, che si inseriscono anche nella nuova cultura post-Covid. Così, “Welcome, feeling at work” di Kengo Kuma è un progetto che contribuisce a rendere più vivibile il pianeta per le generazioni future.
Il sito da riqualificare, nell’area ex Rizzoli
Per favorire i processi di rigenerazione urbana, per questo progetto è stata scelta un’area da riqualificare, quella dell’ex Rizzoli. Si tratta di una zona industriale dismessa, in cui il complesso è stato destinato ad importanti lavori di riqualificazione che collegano entità urbane e paesaggistiche. I lavori per “Welcome, feeling at work” sono iniziati nel marzo 2021 e dovrebbero concludersi entro il 2024. Il nuovo complesso sorgerà alle porte di Milano, nei pressi della fermata metro Crescenzago, in zona collegata alla rete di trasporto urbano, sia verso il capoluogo lombardo che verso il vicino aeroporto di Linate e la rete autostradale italiana.
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Il progetto del complesso per uffici Welcome, feeling at work
“Welcome, feeling at work” di Kengo Kuma è stato concepito come un complesso per uffici formato da sei edifici contenenti spazi di lavoro, prevalentemente uffici, un auditorium, spazi di coworking e una sala riunioni. Inoltre, ospita ambienti pensati per lo svolgimento di attività come negozi, supermercati, un’area benessere, ristoranti, lounge bar e luoghi per eventi e mostre.
Il progetto prevede la creazione di sei volumi flessibili, ruotati, che si intersecano tra loro, per creare anfiteatri naturali che aprono un percorso verso il parco. Invece, la piazza e i cortili all’aperto ricchi di vegetazione sono destinati a diventare luoghi informali di lavoro o di incontro. Così come le ampie terrazze pensate per ospitare piccoli orti e giardini. Insomma, luoghi di lavoro concepiti come spazi flessibili che possono essere utilizzati anche per il divertimento e l’intrattenimento.
Architettura ecosostenibile
I nuovi uffici biofilici sono caratterizzati da una tecnologia a zero emissioni di anidride carbonica, risorse energetiche rinnovabili, controllo dei consumi, recupero di acqua e aree verdi.
Il progetto si basa su un concetto di accessibilità e permeabilità sostenibili. La superficie dell’intervento è stimata ben oltre i 50.000 metri quadrati. Ogni blocco è formato da alcuni livelli sovrapposti le cui piante ruotano e si intrecciano tra loro ed è strutturato in lotti tutti ben illuminati da luce naturale. L’idea è quella di generare un’architettura quanto più integrabile con l’ambiente naturale ma che abbia allo stesso tempo un’impronta contemporanea dove i materiali come acciaio e legno sono utilizzati per le costruzioni fuori terra.
Energie rinnovabili
Per di più, l’edificio raggiunge i massimi livelli di sostenibilità grazie al sistema di generazione di energia per il riscaldamento e il raffrescamento. Inoltre, è previsto l’indispensabile utilizzo di potenti pannelli solari.
Salute e benessere delle persone sono obiettivi che hanno contribuito a far ottenere al progetto diversi risultati e certificazioni di notevole rilevanza sotto il profilo dell’ecosostenibilità, come la Certificazione Platinum Leed, per l’efficienza energetica. Sulla base di questi valori, Welcome, feeling at work si presenta come uno dei progetti eco-compatibili più avanzati in Europa che offre un ambiente di lavoro in grado di promuovere aziende lungimiranti nel campo della sostenibilità.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Kengo Kuma è uno dei più celebri architetti giapponesi, insieme con Shigeru Ban, Tadao Ando e Kazuyo Sejima. Laureatosi all’Università di Tokyo, si trasferisce prima a New York, dove è visiting researcher alla Columbia University e successivamente, rientrato in Giappone, fonda lo Spatial Design Studio, che diventerà poi Kengo Kuma & Associates.
- Milano è una città con una combinazione entusiasmante e unica di contemporaneità e tradizione nell’arte, nell’architettura e nell’artigianato, che costituisce il terreno ideale per l’implementazione di progetti di architettura sostenibile.
- La costruzione dell’imponente stabilimento della Rizzoli Editore avvenne a cavallo tra gli Anni 50 e 60. Questo era caratterizzato da un’area di 37 mila mq di cui 15 mila coperti, con altri 10 mila mq dedicati agli impianti sportivi e altrettanti alle abitazioni dei dipendenti.
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