Tra le iniziative sostenibili nel mondo non si può non citare il bosco urbano a Bologna. Qui il numero degli alberi continua a crescere. Infatti, ci sono 6442 alberi in più rispetto al 2016. Questo è quanto emerge dallultimo Bilancio arboreo del Comune di Bologna. Ciò per dare conto e rendere partecipi i cittadini delle dimensioni e dello stato di manutenzione del verde pubblico.
Il Bosco Urbano a Bologna
Secondo i numeri del nuovo bilancio pubblicato a luglio, il bosco urbano di Bologna è composto da 85.270 alberi singolarmente censiti, più altri 30-40 mila alberi nei boschi e nelle macchie forestali in collina, per un totale di circa 120.000 alberi. Nel 2016, anno dellultimo bilancio arboreo, gli alberi censiti singolarmente erano circa 78 mila. Quindi, gli alberi piantati nel 2021, nel corso del nuovo mandato, sono stati più di 1400. Oggi i 6000 alberi in più sono anche dovuti alla presa in carico di terreni che sono stati ceduti allamministrazione comunale.
Bosco ai Prati di Caprara
Tra i boschi più belli dItalia cè il celebre Bosco ai Prati di Caprara. Questo è collocato in prossimità del centro storico di Bologna è costeggiato da una pista ciclabile e rappresenta il polmone verde della città. Da sede di esercitazioni militari, ex area militare oggi abbandonata, l’area è diventata nel tempo un ecosistema di notevole pregio ecologico e naturalistico, con presenza di specie animali e vegetali di rilievo. Oggi il bosco urbano dei Prati di Caprara è a rischio di scomparsa a causa delle attuali previsioni urbanistiche sull’area che prevedono la costruzione di un nuovo quartiere residenziale e commerciale.
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Creare ecosistemi
Il Regolamento del verde di Bologna prevede che, per ogni albero abbattuto, ne venga messo a dimora almeno un altro, preferibilmente nella stessa posizione. La scelta di quale specie piantare, però, non è scontata. Infatti, per creare un’ecosistema urbano sano e in grado di adattarsi al cambiamento climatico, il Comune di Bologna sta seguendo le indicazioni prodotte da due progetti europei a cui ha partecipato, LIFE GAIA e LIFE BLUEAP.
Lobiettivo del progetto GAIA è quello di studiare le funzioni biologiche delle piante per capire come queste possano aiutare a contrastare i cambiamenti climatici e linquinamento. Pertanto, i ricercatori dellIstituto di Biometeorologia (IBIMET) del CNR hanno analizzato specie vegetali diverse, soprattutto autoctone, per capire quali sono le più efficaci nellassorbire CO2, polveri sottili e inquinanti gassosi. Quali emettono meno pollini e altre sostanze che aumentano linquinamento dellaria, e quali sono in grado di favorire un maggiore abbassamento della temperatura.
Invece, il progetto BLUEAP, ha individuato le specie adatte ad alcuni elementi critici dellambiente cittadino, come la scarsità dacqua, la cementificazione, un suolo povero di nutrienti e linquinamento.
I risultati delle ricerche
I risultati di questi studi sono stati inclusi nellAllegato 3 del Regolamento del verde (parte del Piano Urbanistico Generale approvato a fine luglio). Alcuni degli alberi più comuni a Bologna, come gli aceri campestri, sono validi alleati contro la crisi climatica. Ciò perché emettono poche sostanze volatili e hanno una buona capacità di assorbire sostanze inquinanti e di resistere allo stress idrico. Altre specie, come i tigli nostrani, nonostante lalta efficienza nel catturare anidride carbonica e polveri sottili sono più vulnerabili alla carenza dacqua. La scelta di dove e cosa piantare, quindi, va valutata caso per caso, dati alla mano.
Pillole di curiosità Io non lo sapevo. E tu?
- Nel giugno 1805 ai Prati di Caprara si tenne una grandiosa parata militare durante la visita di Napoleone Bonaparte divenuto Imperatore e Re dItalia. Dopo l’Unità di Italia vennero adibiti a Campo di Marte o piazza d’armi, nell aprile 1906 furono sede della seconda tournée italiana della Compagnia di Buffalo Bill, il 1° ottobre 1913 la piazza darmi dei Prati di Caprara diventò ufficialmente aeroporto per velivoli e dirigibili dellEsercito.
- Il Comune di Bologna ha di recente adottato il Piano del verde, che mette in campo le azioni e i target per implementare il più possibile la dotazione di verde pubblico. Tuttavia, bisogna ragionare sul dove mettere a dimora gli alberi in posti dove possono arrivare a maturità. Infatti, lobiettivo è quello di immagazzinare anidride carbonica, ma si stima che gli alberi dei boschi italiani immagazzinino in media solo 2 kg di CO2 annua, perché molti sono giovani, in cattiva salute o sottoposti allo stress climatico.
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