Oggi vi è una crescita sempre maggiore dei temi legati alla sostenibilità ambientale così come le associazioni, i gruppi e le aziende che fanno riferimento a tali temi in svariati settori. Infatti, tra le iniziative sostenibili nel mondo c’è quella dell’ecoturismo e delle vacanze ecologiche, apprezzate da sempre più persone.
Ecoturismo e vacanze ecologiche
Le azioni per implementare la sostenibilità ambientale, come riciclare, prendere la bici invece dell’auto, mangiare cibi biologici, sono tante.
Oggi per fare qualcosa per l’ambiente anche in vacanza c’è l’ecoturismo. Un turismo responsabile e sostenibile incentrato sull’impegno ambientalista e sociale. Specialmente chi ama viaggiare sa quanto l’ecologia sia in voga in questo periodo!
Grazie a una vacanza ecologica si è in grado di ridurre al minimo il proprio impatto sul viaggio e sulla destinazione, scegliendo accuratamente le modalità di trasporto e la natura del luogo in cui si decide di soggiornare. Ciò non significa però, ridurre il divertimento, anzi, avvicinandosi al paesaggio e alle attività locali in posti naturali, si è in grado di esplorare aree selvatiche intatte e gustare prodotti agricoli biologici genuini.
La nascita dell’ecoturismo
La parola ecoturismo deriva dalla combinazione delle parole turismo ecologico. Il termine fu utilizzato per la prima volta dall’architetto messicano Hector Ceballos-Lascurain che lo definì come:
“Viaggiare in aree naturali relativamente indisturbate o incontaminate con lo specifico obiettivo di studiare, ammirare e apprezzare lo scenario, le sue piante e animali selvaggi, così come ogni manifestazione culturale esistente delle aree di destinazione.”
In seguito, nel 2002 durante il summit mondiale dell’ecoturismo a Quebec, in Canada, sono state sottolineate le potenzialità economiche che possono avere la sostenibilità e l’ecologia in questo settore a livello globale. Infatti, l’ecoturismo, che secondo l’interpretazione dell’International Ecotourism Society non è altro che un modo responsabile di viaggiare in aree naturali, conservando l’ambiente e sostenendo il benessere delle popolazioni locali caratterizzato da alcuni aspetti peculiari quali:
- la promozione di uno sviluppo sostenibile del settore turistico.
- La tutela delle risorse naturali per minimizzare l’impatto negativo sull’ambiente.
- Il rispetto dell’ambiente da parte dell’ecoturista senza modificarlo o adattarlo a sua convenienza.
- L’incontro diretto con l’ambiente per un’esperienza cognitiva diretta.
Dove soggiornare in una suggestiva casa sull’albero in Italia
Il Glamping, una nuova forma di ecoturismo
La parola Glamping è formata dalla fusione di due parole, glamour e campeggio. L’esplosione di questo nuovo modo di fare vacanza, rappresenta un’evoluzione del campeggio tradizionale che lo ha fatto diventare un fenomeno glamour vero e proprio.
Infatti, il Glamping, oltre alle classiche attività da campeggio offre servizi bohemianchic in stile resort, per offrire a tutti quei turisti che vogliono godersi l’evasione e l’avventurosità del campeggio anche i lussi di un hotel.
Non è solo lusso quello che si trova soggiornando in un Glamping
Le varie località in cui soggiornare in queste strutture sono sparse ormai sia in Europa che in Italia. Il Glamping offre un’esperienza di ecoturismo consapevole e puntano il focus sul rispetto per la natura e per l’ecologia. Ciò grazie al basso impatto ambientale delle tende in cui soggiornare che si inseriscono armoniosamente nel paesaggio. I principi della bioarchitettura che le caratterizzano, infatti, ne hanno determinato l’indiscutibile successo! Nonostante ancora oggi non siano alla portata di tutti!
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- La parola Glamping è comparsa per la prima volta nel Regno Unito, nel 2005, per poi essere aggiunta all’Oxford English Dictionary nel 2016. La parola è nuova, ma il concetto che il glamping connota, quello del lussuoso soggiorno in tenda, risale al XVI secolo quando John Stewart, terzo Earl di Atholl, organizzò un lussuoso campeggio nelle Highlands in occasione della visita di Giacomo V di Scozia con la madre.
- Un importante punto di criticità dell’ecoturismo e del turismo in generale è quello dell’elevato costo ambientale dei viaggi aerei verso destinazioni in altri continenti. Infatti, secondo l’Agenzia internazionale dell’energia, il trasporto aereo produce l’1,4% delle emissioni mondiali di CO2 ed è destinato a crescere. Inoltre, secondo l’associazione internazionale dei trasporti aerei, un aereo emette 360 tonnellate di CO2 in 600 minuti sulla tratta Roma – New York, 42 tonnellate di CO2 nei 70 minuti di un semplice Roma – Venezia. E il costo medio per la neutralizzazione di emissioni di gas serra, secondo le stime di AzzeroCo2, è di circa 25 euro per tonnellata di anidride carbonica.
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