Il latte vegetale è un’alternativa al latte di mucca sempre più diffusa.
Si può rinunciare al latte di origine animale per diversi motivi, di carattere salutistico o etico-ideologico. Oltre che per una scelta vegetale, alcune teorie considerano il latte vaccino nocivo e cancerogeno. Inoltre, questo risulta difficilmente digeribile da un essere umano adulto che spesso ne è addirittura intollerante.
Latte vegetale: la scelta
In realtà l’utilizzo dell’espressione “latte vegetale”, trattandosi di bevande diverse e non ottenute dalla mungitura, non è del tutto corretta ma è la più chiara per identificare questi prodotti.
I motivi della sua preferenza dipendono innanzitutto dalla diffidenza verso il latte vaccino, sia per ragioni etico-ideologiche che salutistiche. Un secondo aspetto rilevante riguarda però l’aumento delle diagnosi di individui intolleranti al lattosio, che devono necessariamente abbandonare il latte vaccino. C’è anche la ricerca di bevande innovative con particolari proprietà, sia per soddisfare bisogni alimentari specifici che per ampliare la propria possibilità di scelta.
Dal punto di vista salutistico e nutrizionale, oltre che per intolleranza al lattosio e allergia alle proteine del latte il consumo di latte vegetale può essere motivato alche dal colesterolo alto.
Se quindi in alcuni casi, l’impiego di latti animali scremati e delattosati, potrebbe far fronte a queste situazioni con la stessa efficacia, nel caso di un’allergia alle proteine del latte è necessaria un’alternativa. Attenzione però perché pur non contenendo lattosio, colesterolo e proteine animali, alcune bevande vegetali possono comunque far manifestare allergie ai soggetti più sensibili pertanto è necessario rivolgersi a uno specialista.
Latte vegetale: eccone alcuni tipi
Ecco quindi le caratteristiche di queste bevande con i loro pregi o difetti.
Latte di soia
È ottimo per il suo contenuto di proteine abbinato a un apporto calorico contenuto. Ideale quindi per cuore e arterie, per chi ha il colesterolo alto o per chi vuole prevenire i problemi cardiovascolari, grazie al suo contenuto di acidi grassi insaturi e isoflavoni.
Anche l’indice glicemico è basso, e per questo è indicato per i diabetici.
La soia inoltre, se coltivata correttamente, è una pianta molto produttiva e dal ridotto impatto ambientale anche se spesso la sua coltura intensiva impiega alte quantità di pesticidi.
Latte di avena
Il latte di avena deriva da un cereale, esattamente come il latte di riso al quale è simile anche in merito all’apporto nutrizionale. Contiene anche vitamina E e acido folico e l’indice glicemico è più basso rispetto a quello del latte di riso.
I semi di avena sono ricchi betaglucani, sostanze che aiutano a ridurre il colesterolo e gli acidi biliari dell’intestino, svolgendo una funzione depurativa e protettiva. Nella produzione di questa bevanda, però, gran parte ne va perduta. Lo stesso discorso vale per le fibre. Le etichette promozionali possono esaltare eccessivamente la presenza di queste sostanze salutari.
A differenza del latte di riso, contiene un po’ più di proteine e ha il sapore tipico del cereale dal quale è ricavato, che può non piacere a tutti.
Latte di cocco
Si ricava dal cocco pestato e spremuto e non va confuso con l’acqua di cocco, contenuta all’interno della noce.
Ha un contenuto proteico non inferiore al latte vaccino e in generale è molto nutriente, inoltre è il latte vegetale più ricco di fibre. Il problema è che contiene molti grassi e calorie. È il latte vegetale con più grassi saturi, anche se si tratta di grassi più salutari rispetto a quelli di origine animale.
Latte di mandorla
È tra i più costosi perché non è ricavato dall’estrazione ma dall’infusione e dalla spremitura in acqua delle mandorle tritate. È un latte vegetale digeribile e molto completo sul piano nutrizionale: il contenuto di grassi insaturi, antiossidanti e minerali, unito all’assenza di colesterolo, ne fanno una bevanda ottima per il cuore e per il cervello.
Contiene più calcio rispetto alle altre bevande vegetali, per questo può essere indicato anche per i bambini o per contrastare l’osteoporosi.
Il latte di mandorla non contiene ormoni o isoflavoni, quindi è consigliabile per chi soffre di acne o di squilibri ormonali.
Latte di riso
Questo latte vegetale è ottenuto dalla macerazione dei chicchi di riso. È il meno calorico, quindi anche la digeribilità è uno dei suoi punti di forza.
Una caratteristica particolare è il fatto di avere proprietà rilassanti, grazie al contenuto di triptofano, sostanza che favorisce il rilassamento e il sonno.
Diversamente a quello di soia però, è povero di proteine e il contenuto di zuccheri è rilevante. Il valore glicemico è quindi più alto rispetto al latte di soia, per questo può essere controindicato per i diabetici.
Essendo povero di vitamine e minerali (calcio, A, D e B12) è consigliabile scegliere il latte di riso arricchito e possibilmente da riso integrale.
Latte di noci
Le noci sono dei veri concentrati di acidi grassi insaturi, omega 3 e 6, vitamina E, polifenoli e minerali, sostanze fondamentali per il sistema cardiovascolare, per la memoria e per la salute in genere.
Favorisce il benessere dell’apparato digerente, anche nel sostentamento delle difese immunitarie.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Nel 2015 secondo Coldiretti le vendite delle bevande vegetali sono aumentate del 27%, una crescita davvero notevole che rispecchia l’evoluzione di un certo tipo di mercato. A confermare questa tendenza è l’Istat dei prezzi al consumo, dove nel 2016 le preparazioni vegetali alternative al latte hanno fatto il loro esordio.
Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it
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