L’alleanza europea per la sostenibilità del trasporto merci

L’alleanza europea per la sostenibilità del trasporto merci|L’alleanza europea per la sostenibilità del trasporto merci

Diciotto aziende e organizzazioni europee lanciano la European clean trucking alliance (Ecta). Questa è l’alleanza europea per la sostenibilità del trasporto merci che mira a ridurre le emissioni di CO2 nell’Unione Europea.

La European clean trucking alliance

La European clean trucking alliance (Ecta) è un’alleanza volta a sollecitare e implementare soluzioni a emissioni zero per l’industria degli autotrasporti. Questa è stata lanciata nel 2020 da diciotto aziende e organizzazioni europee per chiedere la decarbonizzazione del trasporto merci su strada nell’Unione Europea. Inoltre, mira ad accelerare la transizione dell’UE verso i camion a emissioni zero. Attualmente, i membri dell’ECTA danno lavoro a più di 1,6 milioni di persone in tutto il mondo e hanno un fatturato annuo di oltre 325 miliardi di euro.

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La sostenibilità dei trasporti in Europa e il ruolo dell’Ecta

In Europa ci sono circa 40 milioni di veicoli che effettuano consegne, per di più queste vengono effettuate con camion che trasportano le merci via terra. Poiché si prevede che l’attività di trasporto merci su strada raddoppi entro il 2050. Infatti, l’Ecta sostiene l’UE nello sviluppo e nell’attuazione di politiche sostenibili di trasporto merci per ridurre le emissioni di CO2 e di inquinanti atmosferici. Ciò avviene grazie a proposte concrete, come la “Europe’s Opportunity to Decarbonise the Road Freight Sector“, sottoposte periodicamente alla Commissione europea.

L’alleanza europea per la sostenibilità del trasporto merci
shutterstock foto Di ilmarinfoto

Gli obiettivi da raggiungere entro il 2050

Tra gli obiettivi dell’Ecta ci sono quelli che si inseriscono all’interno della Strategia per una Mobilità Sostenibile e Intelligente. Per di più, l’Ecta prevede la revisione della Direttiva sull’Infrastruttura per i Combustibili Alternativi (AFID). Infatti, questa mira a realizzare un’infrastruttura adeguata per gli autocarri a emissioni zero, come l’installazione di punti di ricarica e sistemi stradali elettrici, attualmente mancanti. A sostegno di questo piano per la transizione del trasporto merci su strada, la coalizione ha chiesto un concreto impegno finanziario dell’Unione Europea, come le agevolazioni per l’acquisto di veicoli green. Altre proposte pertanto, riguardano la revisione della Direttiva sull’Eurobollo, con riduzioni significative del pedaggio per i camion sostenibili, e l’introduzione, nel prossimo Regolamento UE, di una certificazione che attesti la sostenibilità delle batterie e il riciclo a fine vita del prodotto.

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo. E tu?

  • Strategia per una Mobilità Sostenibile e Intelligente propone di aumentare l’efficienza del sistema di trasporto attraverso la valorizzazione delle tecnologie digitali e i sistemi intelligenti. Inoltre, intende anche accelerare la distribuzione delle alternative di mobilità sostenibile, favorendo elementi come ad esempio i biocarburanti avanzati, l’elettricità, l’idrogeno e combustibili sintetici rinnovabili e rimuovendo gli ostacoli oggi presenti nell’elettrificazione dei trasporti.
  • La Direttiva sull’Infrastruttura per i Combustibili Alternativi (AFID) mira a stabilire una serie di misure per la realizzazione di un’infrastruttura per i combustibili alternativi, finalizzata a ridurre al minimo la dipendenza del petrolio ed attenuare l’impatto ambientale
  • La Direttiva sull’Eurobollo è applicata in relazione all’uso delle infrastrutture di trasporto a carico degli autoveicoli pesanti adibiti al trasporto di merci. Pertanto, Parlamento e Consiglio sono giunti a un compromesso che consente l’armonizzazione dei sistemi di calcolo dei pedaggi. Questi saranno basati sui principi “chi usa paga” e “chi inquina paga”. I mezzi pesanti, più vecchi e inquinanti, infatti, possono pagare pedaggi fino a quattro volte più elevati di quelli nuovi.

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