La transumanza in Val d’Ultimo: dalle malghe verso valle dopo la lunga stagione estiva

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Per l’arrivo della transumanza in Val d’Ultimo, i pastori conducono greggi e mandrie, dalle malghe verso valle dopo la lunga stagione estiva. La transumanza è un’antica pratica della pastorizia che consiste nella migrazione stagionale del bestiame dai pascoli di pianura a quelli delle regioni montuose e viceversa. Si tratta di una tradizione che affonda le sue radici nella preistoria e che si sviluppa in Italia anche tramite le vie erbose dei “tratturi” che testimoniano come da sempre vi è un rapporto equilibrato tra uomo e natura e un uso sostenibile delle risorse naturali.

L’arrivo della transumanza in Val d’Ultimo

La solita giornata estiva per i pastori in Val d’Ultimo, inizia alle quattro quando le mucche sono portate dal pascolo alla stalla per la mungitura. Tuttavia, con la fine dell’estate arriva la transumanza, che in dialetto altoatesino è l’Ofohrn. Quando i giorni iniziano ad accorciarsi, l’aria della mattina è fresca e i fili d’erba, ormai secchi, sono ricoperti di gelida rugiada, arriva il momento di riportare le mucche a valle. Il ritorno è previsto ogni anno per la fine del mese di agosto o all’inizio di settembre, quando le mandrie vengono ricondotte a casa, adornate con le tipiche corone e ghirlande fatte a mano e enormi campanacci.

La transumanza in Val d’Ultimo
La transumanza in Val d’Ultimo – foto di Enrica Teclablu Photography

L’organizzazione della transumanza secondo l’antica tradizione

Ancora oggi la transumanza è organizzata secondo l’antica tradizione. Collaborano alla fase di preparazione, lunga e laboriosa, anche molti volontari, che con dedizione preparano ghirlande e coroncine. Infatti, le mucche devono essere pronte e adornate già la mattina presto del giorno della partenza. In vista dell’evento che segna l’inizio dell’autunno le vede come ospiti d’onore a valle. Le ghirlande per la mandria delle mucche si realizzano su strutture circolari di legno o metallo con muschio, rose alpine e rametti e fiori sia secchi che freschi. All’alba del grande giorno, le mucche vengono decorate come delle vere e proprie opere d’arte. Le decorazioni floreali sono poggiate sui loro capi e grandi campanacci, con cinghie in cuoio riccamente decorate, sono disposti intorno ai loro colli.

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La transumanza dalle malghe verso valle dopo la lunga stagione estiva

Anche i pastori prima di partire si preparano seguendo gli usi e i costumi della tradizione. Infatti, gli uomini indossano la camicia, i Lederhosen, i tipici pantaloni in cuoio con bretelle e il tradizionale grembiule blu. In più, per l’occasione, nel corso dell’estate, fanno crescere la barba, che potranno tagliare solo dopo la transumanza. Invece le donne indossano il Dirndl, un tipico vestito. Una volta pronti marciano tutti insieme brandendo i loro bastoni intagliati per l’occasione.

A guidare la discesa verso valle ci sono i pastori e le mucche con gli ornamenti più belli, seguiti da bimbi e vitellini. La processione, inoltre, è accompagnata da musica folkloristica e dallo strepitio delle Goaßln, le tradizionali fruste usate dai frustatori per aprire la strada alle mandrie. Oggi, questi strumenti fanno parte di una dimensione più ludica e sono diventati una sorta di disciplina sportiva popolare.

La transumanza in Val d’Ultimo
La transumanza in Val d’Ultimo – foto di Enrica Teclablu Photography

L’evento a valle per accogliere le mandrie

L’evento che accoglie a valle la transumanza è diventato un appuntamento imperdibile ed estremamente apprezzato in tutto l’Alto Adige. Infatti, sono molti quelli che si ritrovano a valle in attesa degli animali. Nel comune di San Gertrude, per esempio, per l’arrivo delle mandrie e dei greggi viene organizzata una festa paesana dov’è allestito uno speciale mercato contadino e non mancano i Mohnkrapfen, i dolci tradizionali della Val d’Ultimo.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • La transumanza è stata inserita nel 2019 dall’UNESCO nella Lista del Patrimonio Culturale Immateriale. L’UNESCO ha riconosciuto due tipi di transumanza, quella orizzontale, nelle regioni pianeggianti, e quella verticale, tipica delle aree di montagna, evidenziando l’importanza culturale di una tradizione che ha modellato le relazioni tra comunità, animali ed ecosistemi, dando origine a riti, feste e pratiche sociali.
  • Ben il 34% del territorio altoatesino è riservato al pascolo. Infatti, la metà di tutto il bestiame presente in questo territorio trascorre la stagione estiva sui prati che circondano le numerose malghe.

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