La produzione del Pistacchio

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Il pistacchio, snack da aperitivo da sgranocchiare con gli amici, o pregiato ingrediente in grado di dare carattere alle ricette, delizia i palati di tutti. L’Italia è famosa per la produzione del Pistacchio Verde di Bronte, pianta dalle uniche proprietà.

Le origini della produzione del pistacchio

La produzione del Pistacchio ha avuto origine in Asia Minore e la sua coltivazione si è diffusa poi nel bacino del Mediterraneo tra i Greci e i Romani. Oggi è una pianta che viene coltivata soprattutto in Medio Oriente, Tunisia, Cina e California, infatti l’albero di pistacchio predilige climi miti, meglio se caldi e asciutti. In Italia, la produzione del Pistacchio, diffusa quasi esclusivamente in Sicilia, è quella della Bianca di Bronte, di alto pregio, chiamata Napoletana o Nostrale. Altre varietà sono la Cappuccia, Cerasola, Insolia, Silvana e Femminella.

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La produzione del pistacchio in Italia

La produzione del pistacchio in Italia si concentra sulla varietà Bianca di Bronte che è innestata su piante di terebinto spontaneo nel periodo autunnale. La raccolta avviene ad anni alterni con un anno di carica ed un anno di scarica, nel corso del quale vengono potati i rami per non interromperne il ciclo biologico. La Bianca si presenta con un frutto dal colore verde intenso, contenendo una percentuale di clorofilla superiore al normale, dalla forma allungata tendente ad ovale. A Bronte, nella provincia di Catania, territorio con un clima favorevole, la produzione di pistacchio è quantitativamente inferiore, quella media annua è di circa 3000 tonnellate, ma qualitativamente migliore ed apprezzata in tutto il mondo. Il famoso Pistacchio Verde di Bronte gode della Denominazione di origine protetta (Dop) ed è anche Presidio Slow Food.

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Perchè coltivare il pistacchio

La zona ideale per coltivare il pistacchio è sicuramente il Sud. Chi ha il pollice verde e abita in  Puglia, Calabria, Basilicata o Campania, può considerare di avviare una piccola produzione del pistacchio. Basterà una pianta maschio o un pistacchio selvatico come la pianta Pistacia terebinthus. I pistacchi sono molto energetici ed hanno un alto contenuto calorico, questo perché sono semi oleosi, normalmente raggruppati nell’ insieme della frutta secca. I pistacchi, secondo l’antica tradizione vanno consumati al naturale o tostati. Oggi spesso si trovano salati, ma sono utilizzati anche come ingrediente di varie preparazioni culinarie – pesto, condimenti, torrone, gelati e dessert, come la deliziosa crema di Pistacchio di Bronte. Attenzione a non consumarne troppi, inserirli in modo equilibrato nella vostra dieta apporterà energia all’organismo!

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Pillole di curiosità. Io non lo sapevo. E tu?

  • Un tempo i pistacchi erano rossi e lasciavano sulle mani e sul viso macchie simili a quelle lasciate dalle ciliegie. In realtà si trattava di una speciale colorazione che veniva data ai pistacchi prodotti in Medio Oriente per nascondere le imperfezioni e le macchie.
  • I pistacchi tostati senza sale, aiutano a ridurre la pressione arteriosa e a tenere sotto controllo il colesterolo. Il consumo di 20 pistacchi al giorno è la dose ideale per avere benefici sulla pressione alta, e per bruciare il grasso dello stomaco.
  • Si racconta che nell’antica Persia gli innamorati avessero l’abitudine d’incontrarsi sotto gli alberi di pistacchio per ascoltare il crepitio dei frutti che si schiudevano alla luce della luna, ecco perché si pensa che i pistacchi abbiano un naturale potere afrodisiaco.

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