La nuova apertura del Fondo Energia Emilia-Romagna

Fondo Energia Emilia Romagna|Fondo Energia Emilia Romagna

Fondo Energia Emilia-Romagna: la nuova apertura del 30 marzo 2022

Riapre il Fondo Energia Emilia-Romagna – Sono aperte le domande per il miglioramento dell’efficienza energetica e l’autoproduzione da fonti rinnovabili delle imprese.

La Regione Emilia Romagna ha definito le date di apertura e di chiusura della nuova call del Fondo Energia. Pertanto, le aziende hanno la possibilità di presentare la domanda di agevolazione dal 30 marzo 2022 ore 11.00 fino al 23 maggio 2022 ore 16.00

Cos’è il Fondo Energia Emilia-Romagna?

Il Fondo Energia si distingue per essere un fondo rotativo di finanza agevolata a compartecipazione privata, pensato per il sostegno di interventi di green economy. È in grado di finanziare progetti fino a 750.000 per 96 mesi a tasso zero per il 70% dell’importo ammesso e per il 30% ad un tasso convenzionato con gli istituti di credito.

Fondo Energia Emilia Romagna
La nuova apertura del Fondo Energia Emilia-Romagna – shutterstock foto di petrmalinak

I destinatari del Fondo Energia Emilia-Romagna

I destinatari della misura sono le PMI e le grandi imprese iscritte al Registro delle Imprese, la cui attività principale, corrisponda alle sezioni ATECO 2007: B, C, D, E, F, G, H, I, J, L, M, N, P, Q, R, S. Inoltre, è necessario che le imprese abbiano l’unità locale in cui si realizza il progetto d’investimento situata in Emilia-Romagna e che siano attive all’atto di presentazione della domanda di contributo. Possono presentare domanda anche le esco (energy service company).

Come e quando presentare domanda

L’apertura per la presentazione delle domande, anche online, è aperta dal 30 marzo 2022 alle ore 11:00. Nel caso di esaurimento dei fondi disponibili, le domande saranno protocollate con riserva.

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Cosa prevede l’agevolazione

I progetti agevolabili sono quelli volti a:

  • Migliorare l’efficienza energetica e ridurre i gas climalteranti.
  • Produrre energia da fonti rinnovabili, esclusivamente per autoconsumo, nonché gli impianti di cogenerazione ad alto rendimento, ai sensi della Direttiva 2012/27/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio.
  • Realizzare interventi su immobili strumentali: ampliamento, ristrutturazione e opere edili funzionali al progetto.
  • Acquistare e installare, adeguare macchinari, impianti, attrezzature, hardware.
  • Acquisire software e licenze.
  • Ricevere consulenze tecnico/specialistiche funzionali al progetto di investimento.
  • Destinare spese per la redazione di diagnosi energetica e progettazione utili ai fini della preparazione dell’intervento in domanda.

Il Fondo interviene concedendo nuovi finanziamenti chirografari a tassi agevolati con provvista mista derivante in parte dalla quota pubblica (70%) e in parte dalla quota privata (30%), per ciascun progetto ammesso. Inoltre, ogni singolo finanziamento copre il 100% del progetto ammesso.

L’importo dei finanziamenti deve essere compreso tra un minimo di € 25.000 ed un massimo di € 750.000. Inoltre, l’importo massimo del contributo non potrà superare il 12,5% della quota pubblica di finanziamento ammesso e verrà erogato dopo la rendicontazione finale del progetto.

La durata del periodo di ammortamento è compresa tra un minimo di 36 mesi ed un massimo di 96 mesi, incluso eventuale periodo di preammortamento di massimo 12 mesi.

Inoltre, il Fondo concede, un contributo a fondo perduto, che copre le spese tecniche sostenute per la diagnosi energetica, lo studio di fattibilità, e la preparazione del progetto di investimento.

I giustificativi di spesa e la rendicontazione

I giustificativi di spesa dovranno avere data successiva a quella di presentazione della domanda, ad eccezione di quelli relativi alla predisposizione della documentazione tecnica (voce “e” in elenco), che potranno essere antecedenti di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda.

Si sottolinea che l’importo del contributo richiesto a fondo perduto non potrà far parte delle spese coperte dal finanziamento agevolato. Pertanto, qualora l’impresa sia interessata alla richiesta del contributo a copertura del costo della diagnosi/progetto, dovrà inserire tale importo nell’apposito spazio del modulo di domanda e non nell’elenco delle voci di spesa relative al finanziamento.

Infine, la rendicontazione dovrà avvenire per il 50% entro 4 mesi dal decreto di concessione e per il 100% entro 12 mesi dal decreto di concessione.

Quante start up ci sono in Italia?

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Dai dati sulle imprese femminili aggiornati a febbraio 2022 del Ministero dello Sviluppo Economico nei primi mesi del 2022 si è registrato un boom delle start up rosa. Dallo spaccato geografico emerge che le startup guidate da donne si trovano soprattutto al nord (64%) e in centro Italia (24%) e si occupano principalmente di piattaforme digitali, benessere, economia circolare e, in percentuali minori, di istruzione, intrattenimento e alimentazione.
  • Invece, secondo un report di Cariplo Factory, poi, il 16% delle startup a leadership femminile nasce da un business familiare. Di queste il 60% lavora nel mercato nazionale, il 32% oltre confine e solo l’8% sul mercato locale. Il 77% del campione poi vuole consolidare il proprio business in Europa, il 13% in Nord America e il 6% in Asia.

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