La leggenda di Sakura, il fiore che salva gli abitanti giapponesi

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Sakura, il fiore che spopola sui social

La primavera, si sa, fa venire voglia di fiori, colori, di rinascita. Non è un caso che oggi, nell’era 2.0, i nostri social network siano esplosi di post con video e foto sui paesaggi mozzafiato giapponesi, che in questo periodo sono in fiore e regalano spettacoli che fanno venire voglia di visitare il Paese del Sol Levante. Ho notato, condividendo e cliccando “mi piace” sui contenuti social che ritraggono questi meravigliosi paesaggi fioriti, che il nome “sakura” è sempre più frequente; mi sono chiesta: cos’è sakura? cosa significa? Ed è così che ho scoperto la leggenda di questo fiore giapponese, di cui vi parlerò oggi.

La leggenda di Sakura, il fiore che salva gli abitanti giapponesi

La leggenda giapponese di Sakura nasce secoli fa, nell’era in cui signori dei feudi si sfidavano in battaglie. Molti abitanti perdevano la vita, per cui nel Paese si respirava un clima di tristezza. Esisteva un posto incontaminato, l’unico non toccato ancora dalla guerra, ricco di alberi rigogliosi, che esalavano delicati profumi e consolavano i tormentati abitanti dell’antico Giappone. Un centro di pace in mezzo alla disperazione, un punto sacrosanto, che i combattenti non osavano varcare per lasciarlo così, intatto. Un bosco, però, in cui un albero non fioriva mai: l’unico che non godeva della bellezza dei suoi fiori profumati rosa.

L’albero di Sakura con il cuore di un umano

La leggenda di Sakura narra che quest’albero incuteva timore, che nessuno si avvicinava ad esso per paura di essere influenzato dalla sua “energia negativa”. Fino a quando, però, un giorno una fata gli si avvicina sussurrando nobili parole, in cui gli racconta che avrebbe voluto vederlo rigoglioso e raggiante, e che era disposta ad aiutarlo. Allora gli fece la sua proposta: avrebbe lanciato un incantesimo che sarebbe durato 20 anni. Durante questo arco di tempo, l’albero avrebbe provato quello che prova il cuore umano: emozionandosi avrebbe potuto trovare la fioritura. La fata aggiunse che si sarebbe potuto trasformare in qualsiasi momento in essere umano e di nuovo in pianta, come più desiderava. Tuttavia, se terminati i 20 anni non fosse riuscito a recuperare la sua vitalità e bellezza, sarebbe morto immediatamente.

Di CJ Nattanai – Shutterstock

L’incontro con Sakura e la magia dell’amore, simbolo di salvezza per gli abitanti del Giappone

Scoprendo di poter diventare un umano e tornare albero se lo desiderava, l’albero  decise di trascorrere lunghi periodi come umano, con la speranza di poter trovare quelle emozioni in grado di farlo fiorire. Vivendo tra gli abitanti, l’albero si rese conto di essere circondando da rabbia, odio e guerra: tutto ciò lo spingeva a tornare nelle sue sembianze originali per lunghi periodi, e così passarono i mesi e poi gli anni. L’albero era quello di sempre e non trovava negli esseri umani la svolta che potesse liberarlo dalla sua condizione.

Un giorno, però, dopo essersi trasformato in umano, l’albero si avvicina a un ruscello, dove incontra una giovane ragazza: si chiama Sakura. I due iniziano a conversare e insieme passeggiano di ritorno verso casa. Avvicinandosi alla meta si ricordano che il loro paese è sommerso dalla rabbia e dall’odio della guerra, rattristandosi. Prima di andare via Sakura chiese all’albero il suo nome, che pensò di dire “Yohiro”, che significa speranza. Tra i due nacque una profonda amicizia.Si incontravano tutti i giorni per conversare, per cantare e leggere poemi e libri pieni di storie meravigliose. Fino a quando Yohiro dichiarò a Sakura di esserne innamorato e confessando di essere, in realtà, un albero. Sakura rimase impressionata e restò in silenzio. Il tempo era passato e la scadenza dei 20 anni stava per avvicinarsi. Yohiro, che tornò ad assumere le sembianze di un albero, si sentiva sempre più triste.

Un pomeriggio, quando meno se lo aspettava, Sakura si presentò al suo fianco. Lo abbracciò e gli disse che anche lei lo amava. Non voleva che morisse, non voleva che gli accadesse nulla di male. Fu allora che apparve nuovamente la fata e chiese a Sakura di scegliere: rimanere umana o fondersi con Yohiro sotto forma di albero. Lei si guardò intorno e ricordò i campi desolati e distrutti dalla guerra. Allora scelse di fondersi per sempre con Yohiro. Ed ecco che i due si fusero e divennero uno solo, e come per miracolo, l’alberò fiorì. La parola Sakura significa “Bocciolo di ciliegio”, ma l’albero non lo sapeva. Da allora, il loro amore profuma i campi del Giappone.

Ecco perché l’albero di Sakura per gli abitanti del Giappone rappresenta una vera e propria salvezza: l’amore che si fonde e salva la vita. 

Leggi alcune curiosità sul significato di Sakura:

Di CJ Nattanai – Shutterstock

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • La città di Kawazu – nei dintorni di Tokyo – è diventata famosa per le sue fioriture precoci dei ciliegi (in genere la fioritura nella capitale del Giappone avviene tra marzo e aprile), un vero fiume rosa che attraversa la città. Ci sono 8mila alberi di ciliegio a Kawazu e la fioritura è particolarmente scenografica per i grandi petali dei fiori e il loro colore rosa brillante: tanto spettacolare da essere protagonista del Kawazu-zakura Cherry Blossom Festival, che si tiene proprio durante la stagione dei ciliegi in fiore ed è visitato da un milione di giapponesi e turisti da tutto il mondo (kawazu-onsen.com/eng/sakura).
  • Il re di tutti i ciliegi giapponesi è un vero gigante; si chiama Jindai Zakura, ha duemila anni e la circonferenza del suo tronco raggiunge i 13 metri e mezzo! Si trova presso il Jissou Temple, nella prefettura di Yamanashi.
  • Nel linguaggio dei fiori sakura (il fiore del ciliegio) significa bellezza spirituale e buona educazione. spiritual beauty and a good education. La qualità più diffusa, detta Someiyoshino, rappresenta la purezza e indica una persona aggraziata e bella.
    I fiori di ciliegio doppi, chiamati Yaezakura, significano grazia e buona educazione. In ogni caso, il fiore del ciliegio è sempre legato a significati positivi.
  • La Japan Weather Association a partire da gennaio dirama le previsioni per la fioritura dei ciliegi nelle principali città del Giappone, indicando il giorno in cui presumibilmente inizieranno a sbocciare e i giorni in cui si verifica il pieno della fioritura.
  • In giapponese il paese è chiamato “Nihon” o “Nippon” , che significa “origine del sole“; si tratta di un nome dato dai cinesi, rispetto ai quali il Giappone si trova a est, cioè proprio nella direzione in cui la mattina sorge il sole. Per questo è chiamato anche “paese del Sol Levante
  • Rispetto all’Europa, in Giappone le giornate iniziano molto prima: la differenza di fuso orario tra Roma e Tokyo , la capitale nipponica, è di 8 ore

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