L’Unione Nazionale Consumatori (UNC) ha condotto uno studio e stilato la classifica delle città più care d’Italia del 2018. La valutazione è effettuata in termini di aumento del costo della vita, sulla base dell’inflazione media registrata dall’Istat e considerando per “famiglia tipo”, un nucleo familiare di 2,4 componenti.
“Anche se nel 2018 l’inflazione media è rimasta allo stesso livello del 2017, +1,2%, per le famiglie si tratta di rincari che hanno peggiorato pesantemente la loro condizione, dato che gli stipendi e le pensioni non sono certo aumentati quanto il rialzo del costo della vita”
Commenta così Massimo Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Difatti, se è vero che da questa dichiarazione emerge un primo dato, positivo, che l’inflazione media risulta invariata dallo scorso anno, è altrettanto vero che in alcune città i rincari sono decisamente oltre la media.
Di conseguenza, il dato si traduce in consumi elevati per i cittadini che, a fronte di stipendi invariati, devono fare i conti, letteralmente, con rincari annui che, nel caso peggiore, superano i 600 euro.
Le città più care d’Italia
Il capoluogo con i maggiori rincari del 2018 è Bolzano dove l’inflazione media raggiunge l’1,9%. Su base annua, questa percentuale significa una spesa di 632 euro per una famiglia tipo. Tra l’altro, proprio Bolzano, solo pochi mesi si era confermata in testa alla classifica della qualità della vita in Italia. In altre parole, si direbbe che nel capoluogo del Trentino Alto Adige si vive bene ma si spende molto.
Tornando alla classifica, al secondo posto troviamo Reggio Emilia, con l’1,8% e al terzo Forlì/Cesena, dove l’inflazione aumenta il costo della vita di 477 euro l’anno per famiglia. Considerando la “top ten”, emerge a prima vista che ben quattro città dell’Emilia Romagna risultano tra le dieci più care d’Italia, due della Toscana ( Pistoia e Arezzo) e della Lombardia (Lecco e Lodi).
N | Città(a) | Rincaro annuo per la famiglia tipo(b) | Inflazione media 2018 (c) |
1 | Bolzano | 632 | 1,9 |
2 | Reggio Emilia | 505 | 1,8 |
3 | Forlì-Cesena | 477 | 1,7 |
4 | Lecco | 472 | 1,7 |
5 | Ravenna | 449 | 1,6 |
6 | Lodi | 444 | 1,6 |
7 | Pistoia | 429 | 1,6 |
8 | Arezzo | 403 | 1,5 |
9 | Cuneo | 395 | 1,5 |
10 | Bologna | 395 | 1,4 |
Dalla Tabella n.1 “Classifica delle città più care del 2018, in termini di spesa aggiuntiva annua (in ordine decrescente di spesa)”dal sito dell’UNC.
In aggiunta, l’Unione Nazionale consumatori ha stilato anche una classifica per zone geografiche e regioni. Complessivamente, è il Nord-ovest, con Piemonte, Valle d’Aosta, Ligura e Lombardia, la zona d’Italia dove i rincari, in media, hanno registrato un aumento maggiore, stimato dell’1,3%. In particolare poi, la regione che nel 2018 ha subito i rincari maggiori è invece il Trentino Alto Adige.
Le città meno care d’Italia
Il risvolto della medaglia: a fondo classifica trovano posto le città meno care d’Italia del 2018.
62 | Catanzaro | 188 | 1 |
63 | Rovigo | 184 | 0,7 |
64 | Perugia | 180 | 0,8 |
65 | Messina | 176 | 0,9 |
66 | Sassari | 176 | 0,9 |
67 | Bari | 168 | 0,8 |
68 | Teramo | 142 | 0,7 |
69 | Caltanissetta | 117 | 0,6 |
70 | Ancona | 87 | 0,4 |
71 | Potenza | 63 | 0,3 |
Ultimo oppure primo, dipende dai punti di vista: è Potenza il capoluogo che ha registrato l’inflazione media più bassa con +0,3%, vale a dire un aggravio annuo di spesa di appena 63 euro per una famiglia tipo. Dopo il capoluogo lucano, troviamo Ancona con lo 0,4% e terzultima Caltanissetta con un aumento del costo della vita di 117 euro annui per famiglia tipo.
Infine, sono le Isole la zona d’Italia dove i rincari medi hanno registrato l’aumento minore e la Basilicata la regione meno cara della penisola.
Fonte: Unione Nazionale Consumatori su dati Istat
Ada Maria De Angelis