Il secondo decennio degli anni 2000 ha visto una poderosa affermazione del “ fare italiano” nella Grande Mela, in settori come arte, design, e gastronomia, in cui il know how di alcune nostre eccellenze si è da sempre distinto come sinonimo di qualità, artigianalità e classe.
Del resto, erano gli anni ‘30 quando il Maestro Gio Ponti intravedeva nel connubio tra sapienza progettuale e perizia industriale il maggiore punto di forza del design italiano, preannunciandone il successo ed il ruolo guida nel mondo in materia di funzionalità e gusto estetico. Non si sbagliava affatto.
Ecco quindi alcune realtà d’eccellenza che stanno procedendo alla conquista di New York.
I Big del design, storici ed intramontabili
La cultura del progetto è senza dubbio ciò che rende i marchi italiani più affermati del design sempre attuali. È forse però improprio definirli “ attuali”, dal momento che una espressione simile implica la pretesa o il bisogno di collocarli temporalmente. Questa è una esigenza che marchi storici di questo calibro non hanno.
Sono infatti produttori, “materializzatori” di idee, e le buone idee, sebbene possano nutrirsi dello spirito del tempo in cui nascono, non invecchiano. Non è un caso se, per fare un esempio, Cassina lanci quest’anno in edizione limitata la poltrona Taliesin 1, un arredo disegnato dal grande F.L. Wright nel 1941. Il tempo è una variabile a cui probabilmente la cultura di progetto può anche sfuggire.
Negli spazi dei distretti creativi di New York, come il The Terminal Stores building, l’Industry City di Brooklyn, Soho e Madison Avenue, i marchi portabandiera del design Made in Italy presentano le loro collezioni.
Artemide, Foscarini, Flos e Luceplan esibiscono le ultime sperimentazioni con la luce, B&B Italia, Cappellini, Cassina, De Padova e Giorgetti, Molteni, Moroso e Natuzzi mettono in scena installazioni che celebrano l’italian beauty.
Atelier Lissoni, il fare italiano
Passione per la bellezza, attenzione al dettaglio, visione rinascimentale ed umanistica del progetto. Questi gli ingredienti che hanno fatto della progettualità di Piero Lissoni una delle più amate oltreoceano.
Qui, a New York, questo stile di “ fare italiano” è diventato un marchio registrato che da il nome ad un atelier in cui, come spiega il cofondatore Stefano Giussani, la cifra progettuale, tutta italiana, tipica dello studio Lissoni, si unisce alla cultura americana e alla attenzione per la località progettuale.
Sebbene ciò per cui gli americani amano follemente Piero Lissoni sia la progettazione di interni, da un po’ di tempo l’atelier sta dedicandosi a progetti di architettura, vincendo ad esempio il concorso di idee per il nuovo acquario di Long Island City.
Domenico Vacca, l’eleganza italiana che conquista gli States
Una carriera da avvocato tra Milano e New York, poi l’incontro che ravviva la antica passione di famiglia: la sartoria. Dopo dieci anni di attività legale Domenico Vacca si introduce nel business della moda sviluppando ben presto un personale concetto di qualità e lusso, radicato nell’italian way of life.
Dopo aver vestito le maggiori star, ha inaugurato The Domenico Vacca sulla 55th Street e Fifth Avenue: un palazzo interamente ispirato e dedicato alla sua personale visone di lusso.
Vi trovano posto le boutique che ospitano le sue collezioni, una galleria d’arte, barbiere e parrucchiere, un club privato ed un bar.