La possibilità di invalidare un verbale di assemblea condominiale è un diritto tutelato da norme precise. Comprendere le modalità e gli errori che possono portare all’annullamento è fondamentale per difendere i propri interessi condominiali. Una sentenza del Tribunale di Catanzaro ha offerto una guida preziosa, evidenziando come la corretta documentazione e il rispetto dei tempi siano cruciali. Ogni condomino dovrebbe essere consapevole di tali procedure per garantire la legalità e la trasparenza nelle decisioni condominiali.
Regole e Procedure della Convocazione di un’Assemblea Condominiale
L’invito a partecipare ad un’assemblea condominiale giunge con un avviso di convocazione, simile all’annuncio di un consiglio comunale. L’avviso contiene l’ordine del giorno, la data, il luogo e l’orario della riunione. La trasmissione avviene tramite posta raccomandata a/r, pec, fax o consegna a mano. È fondamentale rispettare il termine di almeno 5 giorni prima della data della prima convocazione, altrimenti ciò può costituire un motivo per invalidare una delibera condominiale. In caso di impossibilità di partecipare alla prima convocazione, la seconda convocazione diventa la prima, rendendola obbligatoria per legge.
Quorum e Voti Necessari
In prima convocazione, l’assemblea è valida con la partecipazione di almeno i 2/3 del valore dell’edificio e la maggioranza dei partecipanti. In seconda convocazione, è necessario almeno un terzo del valore dell’edificio e un terzo dei partecipanti al condominio.
Esistono 2 tipologie di quorum. Il Quorum Costitutivo corrisponde al numero minimo di condòmini necessari per la validità dell’assemblea. Quello Deliberativo corrisponde al numero minimo di consensi per ritenere valida la votazione.
In prima convocazione, servono 500 millesimi per approvare una decisione, oltre alla maggioranza degli intervenuti. In seconda convocazione, bastano 334 millesimi (un terzo), oltre alla maggioranza degli intervenuti.
Errore comune per invalidare un’assemblea di condominio
La sentenza del Tribunale di Catanzaro sottolinea che le delibere in seconda convocazione devono essere precedute dalla stesura del verbale di convocazione. L’assenza di questo documento o l’omissione di riferimenti alla precedente assemblea deserta nel verbale della seconda convocazione può annullare la delibera, violando l’articolo 1130, numero 7, del Codice Civile. Il verbale dell’assemblea “deserta” deve contenere l’elenco dei condomini presenti e l’attestazione dell’insufficienza di numeri per una convocazione valida.
Entro quando richiedere l’annullamento dell’assemblea condominiale?
Per richiedere l’annullamento di un’assemblea condominiale, è importante rispettare i tempi stabiliti dalla normativa. Ecco le tempistiche:
- Dissenzienti e Astenuti: un condomino che ha espresso dissenso o astensione durante l’assemblea, ha il diritto di richiedere l’annullamento entro 30 giorni dalla data della delibera.
- Assenti: nel caso in cui non si partecipa all’assemblea, è possibile richiedere l’annullamento entro 30 giorni dalla comunicazione del verbale dell’assemblea.
È fondamentale agire in modo tempestivo e rispettare questi termini per garantire la validità della richiesta di annullamento. L’annullamento dell’assemblea è una procedura legale che può essere avviata entro questi specifici periodi di tempo.