I vivai Tommaso La Malfa e la sostenibilità in azienda

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L’azienda Vivai Tommaso La Malfa nasce nel 1928 ed è da sempre attenta alla cura dei propri prodotti. Sostenibilità ed innovazione sono diventati i principi su cui il proprietario, Tommaso La Malfa, ha deciso di investire. In questa intervista, Tommaso ha deciso di raccontare ad Habitante come può un azienda adeguare la propria produttività secondo i principi della sostenibilità.

Orto sul balcone: una scelta green e a favore del nostro benessere

Buongiorno Tommaso e grazie per aver accettato la nostra proposta di intervista. La sua azienda è una fra i principali vivai del Metapontino. Inoltre, agisce nel rispetto dei principi della sostenibilità e dell’innovazione. Innanzitutto, come nasce il vivaio e di cosa vi occupate?

Buongiorno e grazie mille a voi per avermi contattato. La mia azienda ha una storia molto antica. Inizialmente, nel 1928, i Vivai si trovavano in Sicilia. Mio nonno, poi, che ne era il titolare, decise di spostarsi nel sud Italia intorno agli anni ’50. Così, il Vivaio si trova oggi a Policoro (MT). Lo staff del Vivaio Tommaso La Malfa è composto da un gruppo di agronomi e collaboratori vari, oltre che da me. Principalmente, i settori su cui l’azienda punta e di cui si occupa sono:

  • piante da frutto;
  • piante ornamentali;
  • progettazione di aree verdi pubbliche, parchi e giardini privati, orti sociali, giardini terapeutici e così via.

Ci teniamo molto, poi, ad avvicinare la popolazione del Metapontino alla natura e alla scoperta delle piante. Abbiamo, infatti, organizzato svariati eventi a proposito. Uno fra quelli che ha riscosso maggiore successo è stato il Green Act in vivaio: una sorta di open-day mirato alla tematica del rispetto dell’ambiente e della natura.

Vivai La Malfa sostenibilità
Vivai Tommaso La Malfa e la sostenibilità in azienda- foto concessa da Tommaso La Malfa

Sembra interessante. Nello specifico, cos’è stato Il Green Act e di che cosa vi siete occupati?

La prima edizione di questo evento si è svolta nel 2017. La terza e solo per il momento ultima edizione, invece, c’è stata nel 2019.  L’affluenza della gente è stata vastissima. C’è stata la possibilità di partecipare a seminari  e giri in vivaio per gli adulti, ma abbiamo dedicato moltissimo tempo anche ai bambini. É stata un esperienza davvero emozionante per me. La cosa che mi ha colpito di più è stato l’interesse dei bambini rispetto alle piante. Volevano informazioni sulle modalità di annaffiamento o o su come prendersene cura. É stato un evento che ha cercato di includere tutti. I ragazzi delle scuole elementari e medie della mia città, per esempio, hanno partecipato creando plastici di giardini o scattando una serie di foto a tema.

La sua è un azienda molto dinamica. É sempre bello vedere il coinvolgimento di più persone verso qualcosa in cui si crede. Si parlava, poco prima, di sostenibilità. Perché è importante per la vostra azienda?

In un’azienda agricola bisogna tener presente alla perfezione quali sono le esigenze produttive di una pianta. Bisogna, però, anche considerare le esigenze dell’ambiente. Come Vivaio, siamo molto rispettosi del concetto di ecosostenibilità e per questo cerchiamo di adattare lo scopo aziendale ai principi cardine della promozione sostenibile. Questo non solo ci gratifica, ma ci stimola e ci rende anche molto fieri. In questo periodo, inoltre, è fondamentale parlare dell’ambiente e dei vari modi per poterlo preservare. Mesi fa abbiamo assistito, in Italia ed in Europa, a svariatissime manifestazioni in questo senso e il Vivaio vuole cercare di contribuire alla causa.

Vivai Tommaso La Malfa  sostenibilità
Vivai Tommaso La Malfa e la sostenibilità in azienda- foto concessa da Vivai Tommaso La Malfa

Nello specifico, come fa un azienda prettamente agricola a ridurre consumi e sprechi? Ci parli del modo in cui vi impegnate a supportare al massimo il principio dell’ecosostenibilità.

Bisogna cercare di adeguare i bisogni della pianta all’ambiente in cui questa viene coltivata (oltre che, ovviamente, alla produzione che l’azienda deve fare). Si parla, tecnicamente, di automatizzazione. Bisogna ridurre i consumi e gli sprechi. Per fare questo, ormai da anni abbiamo installato pannelli solari (riducendo il consumo dell’energia elettrica) ed abbiamo introdotto innovazione tecnologica, ad esempio, nel sistema di irrigazione. Il sistema classico di irrigazione (c.d. ad aspersione), dove il consumo di acqua era eccessivo, è stato ormai abbandonato da decenni. L’azienda è dotata di sistemi di irrigazione a goccia, in cui calibriamo il dosaggio di concime e di acqua necessarie alla pianta. In questo modo, riduciamo drasticamente gli sprechi. Ovviamente, il catalogo dell’azienda è pieno di diverse tipologie di piante. Per questo, bisogna fare attenzione alla necessità di ogni tipo specifico e concentrarsi sul fabbisogno di ognuna di esse. Questi sono solo una piccola parte dei rimedi utilizzati per

  • l’innovazione tecnologica nella gestione del clima
  • l’innovazione tecnologica nella gestione delle acque.

Come azienda agricola, non potevamo tralasciare di focalizzarci anche sull’ecosostenibilità dei trattamenti fitosanitari e delle concimazioni. Cerchiamo, per questo, di garantire il miglioramento della qualità dell’ambiente attraverso, appunto, un uso strettamente sostenibile dei fitofarmaci. Tutto questo, chiaramente, senza abbandonare mai la protezione massima delle colture agrarie.

C’è, all’interno del Vivaio, la possibilità di riciclaggio di materiale?

Certamente. Innanzitutto, la mia azienda non utilizza materiali usa e getta. I vasi di cui disponiamo in azienda, per esempio, sono fatti di materiale interamente riciclabile. Inoltre, nella nostra personale area produttiva, i vasi vengono riutilizzati fino a 3 cicli produttivi. Rispetto soltanto all’anno precedenze, così, abbiamo raggiunto un consumo annuo drasticamente inferiore.

L’importanza del credito agrario per il futuro sostenibile dell’agricoltura italiana

Si suppone che questi procedimenti abbiano bisogno di ampi spazi. Dove avviene tutto questo?

Assolutamente. Bisogna tener presente che per un’attività di questo tipo servono ampi spazi. La mia azienda si estende su una superficie totale di 1,5 ettari ed il 90% delle piante disponibili si trova sotto serra. L’impianto di apertura e chiusura di queste strutture è completamente automatizzato. Anche gli ombreggianti ed i sistemi di irrigazione all’interno delle serre sono automatizzati. La gestione manuale di questi impianti avrebbe sprecato certamente di più.

Un ringraziamento speciale a Tommaso La Malfa per averci dedicato il suo tempo ed averci aperto le porte della sua azienda.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il rapporto 2020 di AGRIcoltura 100, realizzato da Cerved, mostra che in Italia il 48,1% delle aziende ha un livello di sostenibilità alto o medio-alto.
  • Il 56,8% delle aziende mette in atto misure per la gestione del rischio idrogeologico.
  • Foundation for Environmental Education  Italia e Confagricoltura hanno stilato una lista di 59 comuni rurali italiani, premiandoli, nella sesta edizione di Spighe Verdi, per il loro impegno nell’innovazione tecnologica  in agricoltura e verso il concetto di sostenibilità.

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