Oggi la redazione di Habitante ha il piacere di poter intervistare Lucia Campofreda, meglio conosciuta sui social come “Miss Clorofilla”.
Arredamento Green, floreale e progettazione di giardini. Ecco il mondo di Lucia Campofreda.
Lucia, racconti ai lettori di cosa si occupa e come è riuscita a percorrere questa strada così bella e particolare?
Io sono una garden designer ma ho integrato questa attività anche con la formazione del landscape designer. Sembrano due lavori uguali, ma in realtà ci sono tante differenze.
Mentre il landscape designer gestisce sia gli spazi interni che esterni con l’obiettivo di valorizzare le risorse del territorio ed ottenere armonia estetica, facendo attenzione alla sostenibilità ed all’ecologia dei materiali impiegati, il garden designer si occupa della progettazione, sistemazione e gestione dei giardini.
Pertanto, oltre ad avere un buon gusto estetico per il design d’esterni, il garden designer ha competenze anche in ambito botanico e abilità nel disegno tecnico. Ma anche conoscenze di topografia per essere in grado di studiare a fondo qualsiasi tipologia di terreno o ambiente naturale. Questa strada l’ho intrapresa, forse, un po’ tardi, perché a metà degli anni ‘80, il mondo del lavoro e l’offerta di lavoro era diversa rispetto a quella che ha preso piede da qualche ventennio a questa parte. La passione del verde e “dell’organizzare” gli spazi l’ho sempre avuta e fin da bambina ero felicissima quando con la mia mamma si faceva giardinaggio oppure si riposizionavano tutti i mobili della casa. Così ad un certo punto della mia vita ho deciso che era arrivato il momento di studiare e realizzare il sogno che nel cassetto si stava ormai ammuffendo…ed eccomi qui a occuparmi del design e dei progetti di spazi verdi.
Su cosa si basa il suo lavoro, la progettazione di giardini e cosa vuole trasmettere?
Il mio lavoro si basa principalmente nel saper interpretare bisogni e richieste del committente, per individuare il tipo di soluzione che meglio si adatti ai suoi bisogni, sia dal punto di vista estetico che funzionale.
Le esigenze variano a seconda delle persone: chi vuole uno spazio verde dedicato al silenzio e al relax, qualcun altro richiede un’area giochi per i bambini oppure un’area dedicata alla pratica dello sport all’aperto.
Le possibilità sono innumerevoli, l’importante è che il lavoro da me svolto rifletta la personalità del committente e rispecchi lo stile della casa.
Con il mio lavoro cerco di trasmettere il rispetto e l’amore verso la natura, incentivo il riutilizzo di materiali o accessori destinati alla discarica che, dopo un adeguato restyling, sono posizionati come pezzi importanti di arredo all’interno o all’esterno della casa.
Invece, per quanto riguarda il green… Questo aspetto arriva dal suo stile di vita?
Il mio stile di vita è molto green. In un mondo in cui non si è ancora capito quanto sia importante salvaguardare la nostra Madre Terra, devono esserci persone, gruppi, associazioni, aziende che investono sull’ecologico. Deve essere eliminata la plastica, ma nei supermercati continuano a vendere l’acqua in bottiglie di plastica. Bisogna risparmiare l’acqua, ma i rubinetti continuano a restare aperti mentre ci si lava i denti… già dalle piccole cose e dalle azioni quotidiane, se fatte con convinzione e desiderio di preservare il pianeta terra. Possiamo ridurre questa distruzione che a tutt’oggi è avanzata a grandi passi.
Lei, offre anche workshop tematici, sempre sulla progettazione di giardini?
I miei workshop sono dedicati soprattutto ai bambini, alla giovane generazione proprio perché loro possano imparare a capire cosa voglia dire rispettare il pianeta Terra e possano iniziare un cammino sano ed ecologico…green insomma, che possa permettere di far ammirare a loro stessi, diventati adulti, le bellezze che ha questo mondo.
I workshop per bambini, vertono, per esempio, alla creazione di un piccolo orto urbano (se siamo in città) o uno spazio verde dedicato a loro.
È bellissimo vedere i “progetti” che vengono disegnati su carta, ma ancor più divertente è realizzare con loro lo spazio esterno. Insegnando quali piante si possono utilizzare, come curarle, come “zappare” il terreno.
Sto preparando anche workshop per amanti del “fai da te” dedicati esclusivamente alle composizioni floreali. Anche chi non ha mai preso un fiore in mano, impara a creare, con soddisfazione, la propria composizione per la casa, per un evento o per una festa particolare.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Durante lo scoppio della pandemia di Covid-19, sono stati 7 italiani su dieci, nel 2020, ad andare a caccia di piante nei vivai. Questo è ciò che è stato riportato da un’indagine condotta dalla Coldiretti.
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