La sostenibilità è diventata ormai una strategia imprescindibile e deve far parte delle nostre vite. Rispettare l’ambiente e fare meno sprechi, aiuta a salvaguardare la civiltà. C’è chi ne ha fatto uno stile di vita e anche un modo per raccontare le scelte che ha intrapreso: Silvia Moroni, conosciuta sul web come “parla sostenibile”. Conosceremo le iniziative sostenibili che Silvia ha intrapreso nella sua vita e che racconta ogni giorno ai suoi followers.
Sviluppo sostenibile: quanto avanti siamo rispetto all’Agenda 2030
Oggi Habitante ha l’onore di poter conoscere ed intervistare Silvia Moroni, o meglio conosciuta come @parlasostenibile. Di questi tempi la sostenibilità gioca un ruolo importante, e tu, Silvia, hai fatto della sostenibilità non solo uno stile di vita, ma hai deciso di condividerlo con il mondo del web. Creando così, una vera e propria famiglia virtuale, fatta di persone che ti ascoltano e che seguono i tuoi consigli. Una grande soddisfazione poter dare voce a questo tema, facendolo conoscere attraverso video, foto e aiutare le persone a capire e rispettare ciò che di più importante abbiamo: l’ambiente.
L’obiettivo è sempre stato rendere le persone più consapevoli e coscienti del mondo della sostenibilità. Perché in ogni aspetto della nostra vita e della nostra quotidianità possiamo avere un minore impatto sul pianeta: dalla spesa ai vestiti, dalla mobilità alle pulizie domestiche. Dobbiamo cominciare a pensare che la sostenibilità non è più un’opzione, ma una necessità. Per questo i miei contenuti, attraverso l’ironia e la descrizione precisa degli argomenti, cercano di coinvolgere sempre più pubblico. Non è un vezzo né un trend, la sostenibilità dovrebbe essere la normalità. Il mio progetto è nato inizialmente per diffondere ciò che conosco meglio, il cibo sostenibile e poi per “s-parlare” di sostenibilità in generale; ho sempre avuto una voglia matta di far capire agli altri alcune questioni spinose, che non insegnano certo a scuola (purtroppo). Poi il profilo Instagram @parlasostenibile ha preso piede, ma all’inizio non mi immaginavo di diventare una vera e propria green influencer. Ad un certo punto ho proprio pensato: “Sto cominciando ad avere la forza digitale di diffondere la sostenibilità, la devo sfruttare”. E da lì ho ingranato la quinta e mi sono buttata.
Hai creato nel tempo un vero e proprio popolo sostenibile. Quando è iniziato tutto? E che tipo di rapporto hai instaurato con il tuo pubblico? Ci sono degli aspetti in particolare che il tuo pubblico vuole che affronti?
Tutto è iniziato a inizio del 2021, quando in realtà il profilo era solo per divertimento. è da giugno 2021 che è “esploso”, e ne sono stata felice. Alla fine, il Covid mi ha fatto perdere il lavoro, ma mi ha anche dato la spinta a buttarmi in qualcosa di nuovo, di mio, di utile. Ho sempre avuto questa voglia imprenditoriale a livello sociale, di creare un qualcosa che potesse essere d’aiuto alle persone, e spesso mi sono scontrata con un mondo del lavoro più interessato ai margini e al profitto che all’impatto sul pianeta e sulle persone. Mi sento però sempre all’inizio di un percorso molto lungo. La community di Parla Sostenibile è curiosa, interessata e divertente. Mi faccio delle risate alle volte, parlando in privato con le persone che mi sembra di avere tanti amici. Non è una frase fatta è così: i social media portano via tanto tempo e ci vogliono competenze perché il tutto funzioni, ma per quanto mi riguarda, gli sforzi sono ben ricambiati. L’hashtag #gastroassurdità ha ormai preso piede, non c’è giorno che qualcuno mi mandi una foto di qualche assurdità che ha trovato al supermercato, tipo le uova già sode. Credo (spero!) si sia creata una bella fiducia. Anche se come dico sempre, io sono fatta di strati, ci vuol tempo e pazienza perché le persone mi conoscano sul serio. Parliamo di tutto sul mio profilo, sempre alternando eco tips per la quotidianità (es: come fare la spesa sostenibile) a “pipponi” più lunghi e complicati, che fanno riflettere (come il piantare alberi).
Quando hai deciso di intraprendere questo tipo di vita? Quando è arrivata questa consapevolezza?
Sono sempre stata una persona molto attenta dal punto di vista della sostenibilità alimentare. Ad un certo punto mi son chiesta: “posso dedicare la stessa attenzione che ho nel cibo anche per il resto?”. Da ribelle anti-convenzionale, mi sono sempre vestita vintage e second hand, ma tantissimi altri aspetti della mia vita erano davvero poco sostenibili, perché molto consumistici. Tendere al minimalismo è cosa buona e giusta. Non c’è stato un evento chiave, è stata una consapevolezza maturata nel tempo e davvero interiorizzata.
Quali tipi di iniziative sostenibili hai deciso di inserire nel tuo quotidiano?
Alimentazione vegetale, pochi acquisti mirati, treno invece che auto. L’unica cosa (no, forse non l’unica ma di sicuro la più importante!) che proprio non riesco a diminuire è l’acquisto di bottiglie di vino (naturale), spero mi perdoniate.
Organizzi con i tuoi seguaci delle iniziative, appunto incentrate sulla sostenibilità, in modo da coinvolgerli per fargli scoprire questo mondo da vicino?
Tempo fa ho organizzato un paio di “aperitivi sostenibili”, quando ero in grandi città per lavoro. Sai, io vivo alla Pesciamorta, ormai centro del mondo per chi segue la mia pagina Instagram, ma è un paesino in provincia di Pistoia dimenticato da tutti! Mi piacerebbe molto incontrarsi di più dal vivo, ma credo che dovrò sempre bilanciare con l’online. Oltre a IG, da poco + partita la “Newsletter che s-parla di sostenibilità”, è attivo il canale Telegram e il mio sito ha tante risorse utili da consultare. Qualche idea per il futuro c’è, ma senza spoiler. La cosa però che dico sempre è che vorrei aprire Parla Sostenibile a più persone: il mio sogno è creare un piccolo team… Per ora, ringrazio tanto le persone che hanno creduto in me, perché non è per niente scontato. Vi aspetto a diffondere il Verbo #green su Instagram!
Le iniziative sostenibili nel mondo: brand di moda sostenibile
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Un’indagine condotta dalla Federconsumatori rileva che il 46% delle persone intervistate acquista acqua in bottiglia di plastica, mentre un 43% dichiara di consumare acqua direttamente dal rubinetto.
- La permacultura, che produce più funzioni dalla stessa terra e stabilisce metodi di produzione che generano un eccesso, è la chiave per un’agricoltura sostenibile. Abbiamo la capacità di rendere verde il dessert con una semplice piantumazione di alberi e movimento della terra. Frangivento, colture di copertura e siepi forniscono l’habitat e ripristinano il terriccio.
- Sono state ideate delle iniziative sostenibili molto interessanti come: laboratori sostenibili.
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