Oggi vi parliamo del mondo culinario di Mariangela Russo, fondatrice di Accade in Tavola. Attraverso ricordi d’infanzia, piatti lucani e collaborazioni premiate, Mariangela ci guida in un viaggio emozionante che unisce il cibo alla natura e alla bellezza. La sua dedizione alle tradizioni culinarie e la passione per la creazione fotografica ci ispirano a preservare e valorizzare l’autenticità del cibo e della cultura. Scopri di più nell’intervista qui di seguito.
Intervista a Mariangela Russo di Accade in Tavola: Cucina, Tradizione e Bellezza
Nei tuoi racconti riemerge spesso la cucina di casa di quando eri bambina con tua nonna ai fornelli. C’è un piatto o un momento culinario di quei tempi che ti ha particolarmente influenzato e che ti piace ricordare?
Sicuramente nella cucina di mia nonna quando preparava e mi lasciava osservare e partecipare alle sue ricette. Le alici fritte con l’aceto di vino sono impresse nella mia memoria. Un piatto semplice ma carico di gusto. La mia cucina oggi è quella di tutti i giorni facile da replicare dal gusto deciso.
La cucina lucana ha una tradizione culinaria affascinante. Quali sono i piatti tipici della tua regione che preferisci e che hai condiviso con i tuoi lettori?
Ci sono diverse ricette. Attraverso loro parlo di ricordi, luoghi, momenti. Sono come un database che riaffiorano di tanto in tanto. Una tra queste la cialledda, la pasta con la mollica i peperoni cruschi e le conserve.
Hai ricevuto importanti riconoscimenti per il tuo lavoro, come il premio “Cucina Blog AWARD – Best Instagram Food Account – Corriere della Sera”. Come ti ha fatto sentire questo riconoscimento e come ha influenzato la tua attività?
Sono stata finalista nel 2019 ma non ho vinto io il premio. Eravamo in tre nella mia categoria, due colossi che ammiro e stimo tantissimo, figure internazionali e mi sono sentita onorata. Quest’ occasione mi ha dato grande visibilità e tutt’ora Angela Frenda, direttore di ‘Cook’ Corriere della sera mi coinvolge spesso nei suoi progetti di food. Ad esempio Quest’anno nell’agenda di Cook ci sono delle mie ricette.
Le collaborazioni con diverse aziende sembrano essere un aspetto rilevante del tuo lavoro. Come scegli le collaborazioni e quali valori o obiettivi cerchi di condividere con i tuoi partner?
Trattandosi ormai del mio lavoro scelgo le aziende con cui collaborare. Non racconterò mai di qualcosa che non sia in linea con la mia filosofia.
Nei tuoi scatti e nei tuoi racconti, trasmetti un forte legame tra cibo, natura e bellezza. Come cerchi di trasmettere queste emozioni attraverso le tue ricette e fotografie?
Semplicemente mi lascio trasportare dalle emozioni, talvolta la luce o l’ombra che cade su un piatto rende tutto più magico e da soli riescono a raccontare molto più di tante parole. Il punto di vista poi, credo sia fondamentale.
Il vino è un elemento presente nel tuo mondo culinario. Quali sono i vini che preferisci abbinare alle tue creazioni e perché?
Sono cresciuta nella cantina di famiglia dove si produceva vino fatto in casa. Bastava scendere le scale e sentire il profumo di vino e i miei hanno sempre lasciato che ne bevessi un po’ anche a 10 anni. Il vino per me oggi è quello buono fatto in cantina e con criterio. Amo i vini rossi strutturati, l’aglianico, susumaniello, tintilia ma anche bianchi francesi. Nell’abbinamento seguo criteri da sommelier ma poi scelgo s3mpre ciò che più mi piace tralasciando le regole della sommelierie.
La tua filosofia culinaria si basa sulla semplicità e sulla valorizzazione di ciò che ha una storia. Come traduci questi principi nella tua cucina di tutti i giorni?
Semplicemente lasciandomi trasportare dagli ingredienti che ho a disposizione. Sono loro che fanno tutto.
Oltre alla cucina, hai condiviso storie attraverso i tuoi viaggi culinari. Ci potresti raccontare un’esperienza culinaria indimenticabile che hai vissuto durante uno dei tuoi viaggi?
C’è ne sono diversi ma credo che a render indimenticabile una cena un pranzo ci sia non solo il piatto ma tutto, il luogo, servizio, atmosfera e poi la componente emozionale personale del momento.
La cena da ‘Cicciotto a mare chiaro‘ Napoli resta nel mio cuore, se chiudo gli occhi riesco ancora a rivivere tutto, profumi, suoni, gusto.
Guardando al futuro, come immagini il ruolo della cucina nei prossimi anni? Ci sono tendenze o sviluppi che prevedi per il mondo culinario?
Credo resterà sempre in primo piano. In Italia soprattutto il cibo ha un grandissimo valore oltre che patrimonio. Spero che si continui a dar valore alla cucina di famiglia, alle trattorie, tradizioni. Dove si può assaporare non solo buon cibo e buon vino, anche amore e accoglienza. Ho fatto questo per quasi 2o anni nella trattoria di famiglia, la locandiera e credo sempre negli ex colleghi che portano alta la bandiera della cucina regionale.
Grazie mille per il tempo che hai dedicato per questa intervista raccontandoti e trasmettendo la tua grande passione con la community di habitante.it