Intervista a Cristiana di cucina verza: un viaggio tra cucina vegana e sostenibilità

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Oggi la redazione di Habitante ha il piacere di poter intervistare Cristiana di cucina verza. Un viaggio tra la cucina vegana e la sostenibilità.

Cristiana è una giovane food blogger molto conosciuta sul mondo social. Lei, su cucina verza racconta del suo viaggio verso la cucina vegana e il rispetto verso l’ambiente.

Com’è iniziato il tuo percorso Cristiana? Una cucina tutta vegana, com’è nata questa passione? E quando hai intrapreso questa strada? 

Il mio percorso di consapevolezza verso il cibo è iniziato nel 2015, quando avevo 23 anni. Mi erano state diagnosticate delle intolleranze alimentari (principalmente latticini) e così avevo iniziato a porre maggiore attenzione a quello che mettevo nel mio piatto. Ero già andata a vivere fuori casa quindi ero abituata a dovermi preparare i pasti da sola e a fare la spesa. Ecco che piano piano, quasi senza rendermene conto, il bisogno di informarmi sul cibo, le etichette, cosa conteneva un prodotto piuttosto che un altro, si è fatto impellente.

Quindi il percorso verso l’alimentazione vegetale è in realtà iniziato molto alla lontana, legato più all’ambito “salutistico”. Circa un anno dopo, era il 2016, ho scoperto che a Trento c’era un ragazzo che proponeva corsi di cucina vegana. Io, che nell’ultimo periodo mi stavo allontanando dalla carne perché ogni volta che mettevo un petto di pollo in tavola vedevo in realtà un animale morto che un tempo era stato in vita, ho deciso di iscrivermi ad una prima lezione. È iniziato così un viaggio incredibile che mi ha portata ad innamorarmi della cucina vegetale, che ho scoperto essere molto gustosa, colorata, divertente, per nulla triste.

Negozio di verdura
Intervista a Cristiana di cucina verza: un viaggio tra cucina vegana e sostenibilità – Pexels di Maria Orlova

Dopo quel primo corso ne sono seguiti altri 6 o 7, tutti con lo stesso insegnante, Michele (che è diventato poi un caro amico ed ha preparato la torta nuziale del mio matrimonio). Non avevo ancora fatto il passo per diventare io stessa vegana, perché avevo lo sciocco timore di risultare “scomoda” quando andavo a cena a casa di amici o fuori al ristorante. Quindi per almeno 4 anni sono stata vegana in casa ma vegetariana fuori.

È servita una pandemia mondiale nel 2020 per farmi aprire gli occhi: mangiare vegetale è un atto d’amore verso il nostro pianeta e gli animali che lo abitano, perché si aborre qualsiasi forma di violenza e sfruttamento. Quello che scegliamo di mettere nel piatto è un atto politico per il mondo che vogliamo, si vota non solo con la tessera elettorale ma anche con il carrello della spesa. Come potevo quindi sentirmi in difetto o in imbarazzo a chiedere un’opzione vegana quando mangiavo fuori casa, quando in realtà stavo semplicemente facendo la cosa giusta? Ho così spiegato in modo molto pacifico e sereno ad amici e parenti che non intendevo più consumare prodotti di origine animale, e la cosa è stata accettata (e ci mancherebbe!) da tutti senza clamore e di buon grado. Mi chiedo spesso perché ci ho messo così tanto 

Frutta nel piatto
Intervista a Cristiana di cucina verza: un viaggio tra cucina vegana e sostenibilità – Pexels di Skylar Kang

Un tuo modo per vivere sostenibile rispettando ambiente e gli animali, quali sono le tue abitudini giornaliere? 

Premesso che ho ancora tanta strada da fare per definire il mio stile di vita “sostenibile”, le abitudini che adotto, e che ormai fanno parte della mia quotidianità, sono: riempire sempre la borraccia d’acqua quando esco così non devo acquistare bottigliette di plastica, utilizzare prodotti per il corpo solidi quindi plastic-free (shampoo, balsamo, bagnoschiuma e deodorante principalmente), evitare la moda fast-fashion il più possibile…e ovviamente mangiare vegetale! 

Cucina vegana
Intervista a Cristiana di cucina verza: un viaggio tra cucina vegana e sostenibilità – Pexels di Vegan Liftz

Abbiamo potuto dare un’occhiata al tuo blog “Two cabbages kitchen”, tu promuovi molto l’autoproduzione, giusto? 

È una branchia della cucina che mi affascina moltissimo, anche se non sono un’esperta. Al momento produco in casa bevande vegetali di vari tipi, ricotta di soia e di mandorla, tempeh, e formaggio vegan spalmabile. Da quando sono diventata mamma a inizio anno, il tempo per autoprodurre qualcosa è sempre risicato quindi non lo faccio con la frequenza con cui vorrei, ma mi rifarò in futuro.  

Pensi che il mondo, nel 2022, sia ancora un po’ “indietro” e sottovaluti questa tua scelta, di mangiare e cucinare solo vegano? 

Penso che il mondo si stia finalmente svegliando, ma che ci sia ancora tanta strada fare. Fortunatamente temi come sostenibilità, consapevolezza ambientale, intelligenza etica e stile di vita vegetale sono presenti nei giovani di oggi e questo mi dà speranza. Ma ci sono ancora troppi luoghi comuni e pregiudizi, e soprattutto tanta falsa informazione che circola online. In questo i social giocano un ruolo molto importante perché è proprio lì che si concentrano maggiormente profili come il mio che diffondono queste tematiche, e dove il pubblico è mediamente giovane quindi pronto a recepire e a capire l’urgenza del messaggio.   

Piatto vegano
Intervista a Cristiana di cucina verza: un viaggio tra cucina vegana e sostenibilità – Pexels di Cats Coming

L’emergenza climatica ormai è sotto gli occhi di tutti e ogni anno che passa si accentua. È il modo del nostro pianeta per gridarci che così non possiamo continuare e dobbiamo fare qualcosa per cercare di invertire la rotta. Lo dobbiamo soprattutto alle prossime generazioni che verranno dopo di noi e che raccoglieranno i frutti delle nostre azioni. Io penso a mio figlio, ad esempio, e non posso non farmi prendere dall’eco-ansia. Le azioni che noi singoli facciamo ogni giorno se prese singolarmente non sono nulla, ma nella globalità fanno la differenza. Dobbiamo metterci in testa che quello che facciamo ha un impatto, nel bene e nel male. Possiamo decidere se essere parte del problema o della soluzione, e scegliere uno stile di vita vegan è un grande passo per andare nella direzione giusta.   

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Secondo un sondaggio di Google, i Paesi con più persone vegane sono il Regno Unito, Israele e Australia. Nel mondo sono aumentati del 47% rispetto al 2020.

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