PNIEC ha proposto diverse integrazioni per conseguire l’obiettivo dell’Unione Europea fissato per il 2030 in merito all’impatto ambientale. Ecco cosa sapere sulle possibili integrazioni PNIEC.
Ridurre al minimo l’impatto sull’ambiente e favorire un maggiore salvaguardia del pianeta sono alcuni degli obiettivi dell’UE fissati per il 2030. Di seguito maggiori informazioni in merito alle integrazioni PNIEC.
Cos’è PNIEC e cosa propone?
Con il termine PNIEC si fa riferimento ai Piani nazionali integrati per l’energia e il clima che ogni stato applica con l’obiettivo di ridurre le emissioni di gas sulla terra. Tutti i singoli progetti proposti sono stati inviati entro giugno 2023 e attualmente la Commissione li sta valutando. In particolare, l’obiettivo è quello che ogni progetto sia in grado di garantire una riduzione pari all’11,7% delle emissioni.
Quali sono gli obiettivi perseguiti dall’Italia?
Così come gli altri Stati, anche l’Italia sta partecipando attivamente al raggiungimento degli obiettivi europei per la salvaguardia del pianeta. In particolare, gli obiettivi generali sono:
- Favorire l’accelerazione del percorso di decarbonizzazione;
- Incentivare un sistema energetico sempre più innovativo;
- Favorire la diffusione dell’efficienza energetica sono diversi settori e punti di vista;
- Per quanto riguarda il settore civile e trasporti, promuovere l’elettrificazione dei vari consumi così da ottimizzare la qualità dell’aria;
- Proporre iniziative in grado di favorire la riduzione dell’impatto negativo e il miglioramento della qualità dell’aria;
- Supportare il cittadino e le imprese così da favorire l’investimento verso l’energia elettrica.
Situazione italiana e direttiva case green: ecco cosa sapere
Dal punto di vista dell’efficienza energetica, l’Italia è uno degli stati dell’Unione Europea più sviluppati. Come già evidenziato, uno degli obiettivi principali del Paese è quello di favorire la decarbonizzazione e garantire l’efficienza energetica sempre più di qualità.
Tra le proposte più interessanti approvate dalla UE spicca sicuramente la direttiva EPBD, nota anche come direttiva case green. Si tratta di un tentativo di promozione a favore della ristrutturazione di edifici e immobili ad alta classe energetica. In questo modo, sarà possibile favorire emissioni di gas pari allo zero.
In tal senso, la situazione italiana appare non molto positiva. Basti pensare che il parlamento europeo mira proprio ad ottimizzare il ben 15% degli edifici e immobili italiani. Secondo quanto emerso, infatti, su 12 milioni di edifici, più di 9 milioni risultano non idonei e a bassa efficienza energetica.