Il Vittoriale degli Italiani è un complesso monumentale eretto a Gardone Riviera tra il 1921 e il 1938. La costruzione è famosa anche per essere la casa Museo di Gabriele D’Annunzio. Poeta, drammaturgo, scrittore e non solo, a cui si deve la costruzione di questo monumento sulle rive bresciane del Lago di Garda.
Da villa a casa Museo di Gabriele D’Annunzio
Il Vittoriale degli Italiani è il nome dato all’intero complesso sorto lungo le rive occidentali del lago di Garda, a pochi chilometri di distanza da Salò e Toscolano Maderno, uno dei luoghi più interessanti della Lombardia. Il nome altisonante, allude al Vittoriano ovvero l’altare della Patria dedicato a Vittorio Emanuele II .
Il complesso architettonico oltre a celebrare la figura di D’annunzio è anche un’opera dedicata all’Italia e alla Prima Guerra Mondiale. Da subito è donato agli Italiani e dichiarato monumento nazionale già nel 1925.
La proprietà su cui sorge il Vittoriale, quando nel 1921 è acquistata da Gabriele D’Annunzio, è occupata solo da una villa: villa di Cargnacco.
Era una residenza di proprietà di Heinrich Thode un tedesco studioso d’arte. La villa era immersa nel verde tra un uliveto e una limonaia. Thode espropriato della villa per disposizione di un decreto del 1918 sui danni di guerra è costretto ad abbandonare la residenza sul Lago.
Il Vittoriale: la casa museo di D’Annunzio
Il Vittoriale oggi si presenta come una vera e propria cittadella fortificata. La costruzione del complesso architettonico è iniziata nel 1921, l’allestimento avviato il 22 giugno del 1926 e ultimata solo nel 1938. Ma la realizzazione del progetto ha avuto anche fasi successive. D’Annunzio inizialmente entra in possesso della casa con i rustici annessi, dei beni mobili custoditi all’interno (compresi volumi della biblioteca, i mobili i quadri e un pianoforte) e di due ettari di terreno. Solo tempo dopo, acquista i terreni limitrofi, nei quali sono oggi custoditi gli annessi che fanno parte del grandioso complesso. Come si evince da una lettera indirizzata alla moglie Maria Hardouin, il soggiorno del famoso letterato in questa residenza doveva essere breve, limitato alla stesura della celebre opera “Notturno”. Il Vittoriale divenne invece la sua residenza, nonché il luogo dove oggi sono conservate le sue spoglie. Della trasformazione da dimora signorile di campagna a complesso monumentale è incaricato l’architetto Giancarlo Maroni. L’intervento è ricco di riferimenti storici, letterari e artistici come testimoniano i nomi stessi dati alle varie stanze della casa o agli spazi del grande complesso.
Gli interni eclettici della Casa Museo di Gabriele D’Annunzio
Per la Villa del Cargnacco, erano sufficienti opere di manutenzione, ma l’intervento voluto dal poeta, di fatto ha conservato solo il corpo centrale. In aggiunta sono stati realizzati dei corpi di fabbrica, come la Veranda dell’Apollino. Tra il 1923 e il 1927 anche la facciata settecentesca della casa è stata modificata con l’inserimento di antichi stemmi e lapidi. All’interno la residenza è suddivisa in stanze con nomi particolari. Come Oratorio Dalmata, Stanza del Mascheraio o Stanza del Mappamondo. La zona notte era la Zambracca e la camera, Stanza della Leda, ispirata al mito classico di Leda e il Cigno. Gli arredi sono opulenti, ricercati. Come nella Stanza della Cheli o nella Stanza della Musica rivestita di stoffe scure e preziose per garantire l’acustica. Esempio di arredo eclettico, il bagno. Realizzato nel 1931, allestito con sanitari blu e mattonelle persiane, il soffitto decorato e il pavimento coperto di tappeti.
Il parco della casa Museo di Gabriele D’Annunzio
Nel parco della casa museo di Gabriele D’Annunzio si trovano disseminati cimeli e richiami alla storia del primo Novecento. Dal Viale di Aligi si arriva al MAS 96, motoscafo anti sommergibile che d’Annunzio usò nella Beffa di Buccari. Nel parco è conservata anche la Nave Puglia, che egli volle incastonare nel parco con la prua verso l’Adriatico, in ricordo del Capitano Gulli, morto a Spalato nel 1920. Altro elemento del parco è il monumento funebre a D’Annunzio allestito dopo la sua morte, nel punto dove aveva sistemato delle arche di epoca romana. L’arca con le spoglie del poeta, sopraelevata, sovrasta le tombe di dieci legionari di Fiume disposte intorno. Ma il parco è luogo da visitare anche per i giardini, la limonaia con Belvedere, il Portico del Parente nonché strade, vie, piazze, corsi d’acqua e un anfiteatro vista lago, dove ancora oggi si svolgono concerti di artisti internazionali.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il Vittoriale oggi è una meta turistica, un monumento aperto al pubblico visitato ogni anno da circa 210.000 persone
- Nel 2020 è stato terminato il Parlaggio del Vittoriale, non ultimato a causa della morte del poeta e del sopraggiungere della guerra. La progettazione risale al 1931, quando Gian Carlo Maroni, fu inviato a Pompei per studiare l’anfiteatro romano più antico al mondo a cui è ispirato. I lavori iniziati negli anni Trenta finirono nel 1953 grazie agli architetti Mario Moretti e Italo Maroni per volontà della Fondazione Il Vittoriale. L’elemento incompiuto erano le gradinate e la platea rimaste in cemento. Ora secondo la volontà del poeta, sono state rivestite in marmo rosso di Verona.
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