Il vallone dei mulini di Sorrento e il fascino dei luoghi abbandonati

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Sorrento, perla dell’omonima penisola che si affaccia sulla baia di Napoli. Città cantata da artisti, privilegiata meta turistica conosciuta in tutto il mondo, non ha bisogno di presentazioni. Forse tutti non sanno, però, che dietro la piazza più importante del centro, Piazza Tasso, si trova uno dei luoghi abbandonati più fotografati al mondo: il Vallone dei Mulini.

Incluso dal famoso magazine americano Buzzfeed tra i trenta luoghi più affascinanti del pianeta, il Vallone dei Mulini è anche famosissimo su Instagram, se si cerca l’hashtag “luoghi abbandonati”.

Pensate, il Vallone dei Mulini si è originato circa 35000 anni fa, quando una violenta eruzione dei Campi Flegrei ricoprì la zona di detriti: le acque sorgive, in cerca di uno sbocco verso il mare, scavarono un profonda e stretta gola fra le rocce.

Parliamo del nome, sicuramente curioso. La denominazione deriva dalla presenza di un vecchio mulino, utilizzato anticamente per macinare il grano. Da varie dipinti e stampe sappiamo anche che il Vallone era molto frequentato  perché vi si trovava anche una segheria e un lavatoio pubblico, dove le donne facevano il bucato. In più, esso era collegato alla Marina Piccola di Sorrento tramite un ponte, perciò era anche luogo di passaggio e un punto di ritrovo per la popolazione.

Tutto ciò fino al 1866, quando il luogo fu abbandonato per la proprio costruzione diPiazza Tasso. Questo evento isolò il Vallone, chiudendo tutte le vie di comunicazione e determinando condizioni micro climatiche particolari, caratterizzate da un altissimo tasso di umidità. Nel giro di poco tempo la natura ha trasformato per sempre l’aspetto del Vallone dei Mulini. Proprio l’elevata umidità ha permesso lo sviluppo di una rigogliosa vegetazione spontanea il cui elemento dominante è la Phillitis Vulgaris, uno splendido e raro esemplare appartenente alla famiglia delle felci.

Oggi il Vallone dei Mulini si può ammirare dall’alto (e ovviamente fotografare!) e vi si può accedere solo attraverso un cancelletto, ma raggiungerlo è pericoloso perché il luogo non è messo in sicurezza.

Foto da Unsplash

Il Vallone dei Mulini è solo un esempio di luogo abbandonato che attira un tipo particolare di turismo: l’Urban Exploration. Abbreviato con Urbex, è un vero e proprio movimento molto diffuso anche in Italia e del quale torneremo presto a parlare.

Oltre il puro intrattenimento nella scoperta di luoghi abbandonati, l’impegno degli urbexer è anche quello di attirare l’attenzione sul pubblico e sulle amministrazioni riguardo posti in stato di abbandono. L’obiettivo è prima salvaguardare l’enorme patrimonio artistico e culturale in decadimento, di cui nemmeno siamo a conoscenza per poi pensare di rivalutarlo in ottica turistica.

Un esempio di luogo abbandonato aperto al pubblico lo troviamo in Ucraina. La città di Prypiat, evacuata dopo l’incidente di Chernobyl e completamente abbandonata, è di recente diventata accessibile e accoglie oltre migliaia di visitatori all’anno. C’è sicuramente da riflettere.

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Ada Maria De Angelis

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