Il riconoscimento vocale è sempre più realtà: 5 film che hanno predetto il futuro

Riconoscimento vocale

Secondo Spitch, azienda svizzera fornitrice di soluzioni basate su riconoscimento vocale automatico, l’autenticazione tramite riconoscimento della voce sarà sempre più diffusa nel 2020. Prenderà forma dunque un trend già  preannunciato nei romanzi e film di  fantascenza  degli  ultimi  4 decenni.

Il 2020 sarà l’anno della biometria vocale: nel prossimo futuro sarà sempre più comune utilizzare la propria voce per autorizzare una transazione bancaria, accedere alla posizione assicurativa oppure ritirare gli esiti di un esame medico: le tecnologie attuali già garantiscono di poterlo fare in tutta tranquillità e semplicità, con livelli di sicurezza molto superiori alle tradizionali combinazioni di nome utente e password.

Oggi il riconoscimento vocale è dunque realtà, ma solo fino a pochi anni fa  la biometria era un’idea contenuta solo nei libri e nei film di fantascienza. iI questi la biometria vocale è stata utilizzata per suscitare curiosità e stupore negli spettatori dell’epoca.

Di seguito i 5 film che, sempre secondo Spicth,  avevano previsto tutto

Blade Runner (1982): film ormai entrato nella storia e ambientato proprio nel 2019, in una Los Angeles distopica, dove replicanti dalle sembianze umane vengono impiegati come forza lavoro nelle colonie extra-terrestri. L’accesso alla casa del cacciatore di taglie Rick Deckard richiede una vera e propria autenticazione a doppio fattore: identificazione delle impronte vocali e inserimento di un codice. Una scena che prevede anche un altro macro-trend effettivamente concretizzatosi alla soglia del 2020: abitazioni smart e a… comando vocale!

https://www.youtube.com/watch?v=D8m_9xNsx9g

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Star Trek – Alla ricerca di Spock (1984): nel terzo capitolo cinematografico della saga incentrata sulle leggendarie avventure del Capitano Kirk, del vulcaniano Spock, del dottor McCoy e della flotta stellare Enterprise, il riconoscimento vocale assume un ruolo cruciale per l’evolversi della trama stessa. L’identificazione della voce del capitano Kirk è, infatti, in grado di avviare il processo di autodistruzione della nave stellare Enterprise.

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Mission Impossible (1996): nei film e nell’omonima serie televisiva di spionaggio, i membri della IMF (Impossible Mission Force), la speciale sezione segreta della CIA incaricata di svolgere le missioni ritenute più delicate e pericolose, si trovano a doversi confrontare con dispositivi basati sul riconoscimento biometrico. Uno su tutti: il super computer centrale della CIA, localizzato nella base di Langley, è protetto da impronta vocale, oltre che dall’identificazione della retina e da altre misure di massima sicurezza.

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Face/Off – Due facce di un assassino (1997): alle soglie del nuovo millennio, la biometria ha continuato a solleticare la fantasia di sceneggiatori e registi. Il film racconta infatti le vicende di Sean Archer, un agente dell’FBI, e Castor Troy, un terrorista, che a seguito di un intervento di chirurgia plastica all’avanguardia assumono rispettivamente l’uno le sembianze dell’altro. A venire scambiato non però è solo il volto dei due personaggi: un chip impiantato nella gola replica infatti ogni caratterista della voce, per una perfetta corrispondenza.

https://www.youtube.com/watch?v=qqM4q4He1bE

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Mr. & Mrs. Smith (2005): la carrellata si chiude con il film che fu galeotto per lo scoppio della passione tra Brad Pitt e Angelina Jolie. Marito e moglie, entrambi killer professionisti, dipendenti da due differenti compagnie e ignari della doppia vita dell’altro, sono incaricati di uccidersi a vicenda. Tra azione e finale romantico, non manca neppure la biometria vocale: per accedere al computer del signor Smith, è infatti necessaria l’identificazione vocale.

“Si è a lungo fantasticato sull’autenticazione per mezzo della voce! Crediamo che oggi i tempi siano maturi per un utilizzo sempre più diffuso, e trasversale a diversi settori. I sistemi di verifica in linguaggio naturale e text-independent più avanzati sono infatti in grado di fornire una modalità di identificazione veloce, intuitiva, sicura e fruibile indipendentemente dal canale usato, che si traduce in un’esperienza utente davvero soddisfacente” ha dichiarato Piergiorgio Vittori, Global Development Director e Country Manager Italy di Spitch.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • In Italia la tecnologia di riconoscimento vocale è sempre stata all’avanguardia inizialmente da un gruppo di ricerca dello CSELT di Torino a partire dal 1979. Durante gli anni Ottanta, CSELT coordinò diversi progetti europei in questo campo e nel 1990 pubblicò il primo libro italiano sullo stato dell’arte. Dopo la privatizzazione di Telecom Italia, capogruppo del centro, tale gruppo divenne la newco Loquendo SpA, il maggiore player italiano nel settore e uno dei principali a livello mondiale.

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