Il periodo più bello per gli amanti del giardino è appena iniziato ed è sempre un’ottima idea rivedere alcuni suggerimenti, soprattutto per chi è alle prime armi con la preparazione del terreno.
Sul mercato abbiamo tantissime alternative e rubriche fai-da-te che ci consentono di approcciare a questa pratica green della casa, ma vediamo cosa dicono i tecnici del settore.
Il trend del momento è l’orto casalingo: infatti aumentano sempre di più le richieste di suggerimenti per realizzare un piccolo orto biologico anche nelle realtà urbane.
Siamo in primavera, quindi nel periodo ideale per cominciare a preparare il terreno per la semina perché, dopo aver preparato il terreno per l’orto nei mesi scorsi, quando è iniziato l’inverno, la terra ad oggi risulta ben fertilizzata per essere coltivata.
Senza dubbio prima di cominciare bisogna imparare a conoscere il terreno e quali sono gli strumenti indispensabili per poterlo preparare.
Ci poniamo quindi alcune domande sul terreno per iniziare a coltivare in modo biologico. Innanzitutto dobbiamo sapere quali sono le sue condizioni di partenza, l’esposizione solare a cui è esposto, se abbiamo una fonte idrica utile all’irrigazione e cosa conviene coltivare in base alla zona climatica.
Per quanto riguarda gli strumenti avremo bisogno di guanti, una forca o una vanga, un piccone, un rastrello e una pala. Risultano tutti attrezzi economici e di facile reperimento in tanti negozi di bricolage e fai-da-te. L’esperienza ci insegna che è preferibile acquistare in store piuttosto che online, così da poterci rendere conto dell’oggetto nelle sue reali dimensioni e di scegliere accuratamente quello dal giusto peso.
Il primo approccio a questo lavoro è quello di rendere la terra friabile per permettere alle radici delle piante che vogliamo coltivare di crescere in modo corretto.
La preparazione del terreno per la semina consiste quindi in pochi e semplici passaggi.
Innanzitutto bisogna vangare nuovamente il suolo: quando andiamo a dissondare la terra per la seconda volta, elimineremo tutte le piante infestanti che dalla precedente preparazione a inizio inverno avranno prolificato. Dovremmo quindi rimuoverle bene facendo attenzione a non lasciare le loro radici, altrimenti ricresceranno nuovamente. Altresì se troviamo qualche pietra meglio gettarla via.
Questa è la fase più delicata in cui decideremo se realizzare o meno un orto biologico: il non utilizzo di erbicida. Se si utilizzano prodotti, soprattutto le formulazioni commerciali a base di glifosato, avremo sicuramente un risultato efficace e immediato con l’eliminazione dell’erbaccia, ma allo stesso tempo dobbiamo essere consapevoli che stiamo usando del veleno, che è pericoloso e cancerogeno, nonché elemento distruttore per la fertilità naturale del terreno. In questo modo non andremo a praticare una coltivazione biologica e, anzi, rischiamo di portare sulla nostra tavola un prodotto con un residuo di veleno pericoloso.
Chiaramente scegliere di avere un orto biologico comporta più fatica fisica, molta più cura e attenzione nel tempo e prevenzione del terreno stesso.
La fase successiva consiste nel rendere friabile la terra. A questo punto sarà indispensabile l’uso della zappa e del rastrello che andranno a smuovere e sminuzzare le zolle che abbiamo prodotto nella fase precedente della vangatura. Questa è la fase più impegnativa, poiché dipende da quanto lavoreremo il terreno: più smuoviamo il terreno e meglio crescerà la pianta.
Come organizzare il terreno del giardino
L’ultima fase è quella di organizzare il terreno. Abbiamo quindi terminato con il lavoro più faticoso nella fase precedente ma abbiamo un compito molto più impegnativo: dalla disposizione delle piante dipenderà anche la crescita e la relativa raccolta dei prodotti. La soluzione migliore è dividere il terreno in aree non troppo grandi, in modo da organizzare le varie colture in settori ben delimitati senza però dimenticare una distanza utile per poter passare. Bisognerà quindi delineare dei solchi ben definitivi in cui inserire le varie piantine e i semi, pensando però anche a come dovremo irrigare: andranno quindi realizzati trasversalmente rispetto alla pendenza che seguirà lo scorrimento dell’acqua.
Per i prodotti primaverili ed estivi, è consigliato mettere le piantine nel solco, così eviteremo di disperdere l’acqua.
Un altro aspetto da non sottovalutare è la distanza tra i vari solchi che realizziamo: dobbiamo sempre pensare alla dimensione massima che il prodotto potrà raggiungere poco prima della raccolta, dunque conviene tenerci larghi in modo da far crescere rigogliosa la piantina.
Ultimo accorgimento. di cui tener conto prima di concludere la preparazione del terreno. è la data in cui si fa la semina: il giorno in cui piantiamo è fondamentale, poichè le colture risentono delle varie fasi lunari, dunque non va sottovalutato questo aspetto e bisogna informarsi in anticipo.
La crescita delle piante
Per quanto riguarda la crescita delle piante esistono vari tipi di concimi biologici che aiutano in modi differenti il nostro terreno: concime pellettato biologico, micorrize per radici, agenti a difesa della terra, agenti aggressivi ai patogeni fungini. L’utilizzo di questi prodotti ci aiuta nel nutrimento della pianta e apporta un mix di microrganismi che aiutano a difenderne le radici.
In linea generale la concimazione di fondo, è più conveniente se fatta dopo aver vangato e prima di fresare, in questo modo le sostanze apportate resteranno nei primi 20 centimetri di profondità distruggendo la maggior parte di microrganismi.
Si consigliano concimi ricchi di sostanza organica, quali compost o letame maturo, che sono migliori dei concimi solubili o secchi, quali lo stallatico in pellet.
Serena Giuditta