L’Italia protagonista del mercato della robotica

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I dati parlano chiaro: il mercato mondiale della robotica registra una crescita esponenziale, destinata a triplicare nei prossimi sei anni e l’Italia è in prima fila nello sviluppo dell’automazione.

I dati

Nei giorni scorsi GlobalData, società londinese che si occupa di analisi di dati, ha diffuso i numeri del giro d’affari del settore delle robotica nel mondo e la prospettiva che emerge è sorprendente. Se nel 2018 il mercato ha raggiunto un valore di 98 miliardi di dollari, questo dato è destinato a triplicarsi nel 2025, superando i 275 miliardi di dollari. Secondo il rapporto, il settore della robotica crescerà ogni anno del 16% di tasso di crescita annuale composto (CARG), con un picco di crescita del 17% nel 2022.

Il mondo della robotica è dominato dall’Asia, in particolare dalla Cina che detiene il primo posto dei Paesi produttori ed esportatori. Non a caso, la robotica è al centro del piano governativo “Made in China 2025”, programma della Repubblica Popolare per digitalizzare il Paese.

Contrariamente a quanto si è portati a pensare, l’automazione industriale non danneggia la domanda di lavoro. È dato certo che la produzione automatizzata riduce i costi di fabbrica, con il risultato di abbattere i prezzi dei prodotti, aumentarne la domanda e, infine, l’occupazione. Inoltre, Domenico Appendino, presidente di Siri, l’associazione italiana di robotica e automazione ha dichiarato che: « l’utilizzo dei robot ha contribuito al 10% della crescita totale del Pil in diciassette Paesi europei tra il 1993 e il 2007 e che i robot hanno aumentato la produttività per oltre 14 anni sempre in questi Paesi».

Braccia meccaniche – foto SHUTTERSTOCK

L‘industria robotica in Italia

Le statistiche pubblicate all’inizio dell’anno da Eurostat certificano che l’Italia è in prima linea tra i Paesi europei nel processo di automazione industriale. Nel corso del 2018, le imprese italiane con più di 10 dipendenti hanno superato la media europea nell’impego della robotica industriale (9%). A fare da traino alla rivoluzione robotica in Italia, come in Europa, sono le grandi imprese, cioè quelle con 250 o più dipendenti: il 25% di queste utilizza robot industriali, in particolare per il settore manufattiero.

Sempre dagli indicatori di Eurostat, emerge che in totale, ad adottare la tecnologia robotica sono il 44% delle aziende. La crescita è ancora più evidente se consideriamo i dati di produzione in percentuale: nel 2018 si è registrata una crescita del 19% rispetto all’anno precedente. Questo numero pone l’Italia all’ottavo posto tra i produttori mondiali e al secondo in Europa, solo dopo la Germania.

Dunque, la nostra nazione è protagonista dello sviluppo della robotica e dell’automazione industriale e ciò emerge anche a livello accademico. Proprio la scorsa settimana, le Università di Padova e di Pavia si sono aggiudicate due dei sei riconoscimenti in palio al primo concorso Win-A-Robot di Epson Europe.

Pillole di curiosità –  Io non lo sapevo e tu?

  • Fu Leonardo da Vinci a ideare il primo robot umanoide. Nei suoi appunti sono stati ritrovati dei disegni di un progetto per un cavaliere meccanico, in grado di muovere testa e braccia e alzarsi in piedi.
  • Il termine robotica appare per la prima volta nel 1941, nel racconto di Isaac Asimov dal titolo Bugiardo! (Liar!), contenuto nella famosa raccolta Io, Robot.
  • Il primo film dove a recitare è un robot è Metropolis, fil muto del 1927, capolavoro del regista austriaco Fritz Lang.

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