Vivere in una tiny house non è da tutti, anzi, è un passo che decidono di fare i più coraggiosi. Anche perché vuol dire stravolgere il proprio modo di vivere la casa e abitare in spazi estremamente ridotti. Negli anni il concetto di abitare si è evoluto, cambiando radicalmente, anche se casa vuol dire sempre il posto in cui rifugiarsi dal mondo, ma ora in una dimora mobile. I vantaggi e gli svantaggi di vivere in una mini-casa mobile sono diversi, rispettare l’ambiente, diminuire i costi, ma chi decide di vivere la vita in una tiny house dovrà anche affrontare gli svantaggi di quei 40 mq.
I vantaggi di una mini-casa mobile
Chi sceglie una tiny house come dimora ha indubbiamente una concezione di vita mutevole e rispettosa dell’ambiente. Sono strutture che grazie alle loro dimensioni ristrette non recano danni all’ambiente, inoltre consentono un buon risparmio energetico. Vediamo un elenco dei vantaggi:
- Rapidità: solitamente allacciamenti e fondazioni non sono previsti e quindi la realizzazione di una tiny house non comporta una lunga attesa. È rapido il processo di realizzazione.
- Sostenibilità: ogni tipo di tiny house è autosufficiente, possiede moduli per la produzione di energia e sistemi di efficientamento energetico.
- Versatilità: come sarà il mobilio? Gli arredi in una tiny house sono modulari, intercambiabili, pieghevoli, creati per adattarsi a spazi ristretti.
- Economicità: sono strutture abbastanza economiche; il prezzo differisce a seconda dei materiali e degli interventi richiesti, ma circa si parte da 500 euro al mq. I costi potrebbero essere ulteriormente ridotti se si decidesse di mettere mano personalmente nella realizzazione di alcune parte della mini-casa.
Gli svantaggi di una mini-casa mobile
Oltre ai vantaggi fin qui elencati, esistono altri aspetti negativi da considerare prima di andare a vivere in una mini-casa.
- Spazi ridotti: la scarsità di spazi in una tiny house è uno degli svantaggi principali; infatti, è una soluzione abitativa per una coppia o un individuo singolo. È l’ideale per periodi brevi, oppure per essere vissuta come una seconda casa.
- Fare ordine e pulizia in modo costante: essendo gli spazi molto ristretti è fondamentale mantenere un grado di pulizia e anche di ordine alto, dato che viviamo e ci muoviamo in quei pochi mq e li fissiamo tutto il tempo in cui siamo a casa.
- Permesso di costruire: un dubbio che angoscia i cittadini italiani riguarda la normativa sulle mini-case. Per via del fatto che le tiny house si attestano tra l’essere delle normali case, dato che hanno una struttura, e delle strutture mobili. In Italia non vi è ancora una normativa specifica che regolamenta solo le tiny house; quindi, è bene recarsi in comune prima di qualsiasi intervento.
Le iniziative sostenibili nel mondo: la Casa Passiva, un’invenzione tutta europea
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Dall’inizio della pandemia causata da Covid-19 la produzione di Tiny House è aumentata del 40%, infatti sono stati costruiti tanti uffici o case per gli ospiti nei giardini delle case. L’83% delle famiglie americane preferiva comprare una tiny house già costruita e il restante costruirsela da solo.
- Vivere in una Tiny House dimezza alcuni costi ma ne aumenta altri. Il costo del trasporto, il doversi muovere costa parecchio rispetto ad una casa tradizionale.
- L’Italia è diventata il terzo consumatore al mondo di acque in bottiglia. Infatti il consumo di acqua in bottiglia in Italia è estremamente alto, arrivando a toccare anche i 206 litri annui (dati CENSIS). Tutt’oggi i numeri parlano ancora chiari e sono 49 milioni gli italiani che consumano acqua in bottiglia.
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it