Lagroforestazione è un particolare tipo di coltivazione con svariati vantaggi.
Tra i principali vantaggi dellagroforestazione, oltre alla possibilità di contribuire alla creazione di uneconomia verde, cè quello che permette di promuovere una gestione forestale sostenibile, a lungo termine, a basso costo e con il minimo impatto ambientale. Infatti, questo tipo di coltivazione, riduce il rischio di incendi e protegge in maniera più efficace gli ecosistemi.
Lagroforestazione in risposta alla crisi climatica attuale
Secondo il report Fires, Forests and the Future: a crisis raging out of control redatto dal WWF il riscaldamento globale ha fatto registrare un incremento relativo al rischio di incendi, pari nel 2020 al 13% in più rispetto al 2019. Inoltre, dalla Siberia allAmazzonia, dallAustralia alla Thailandia, secondo il report stilato dal WWF in collaborazione con il Boston Consulting Group, luomo è responsabile del 75% di tutti gli incendi boschivi.
È per questo che ultimamente si sente parlare sempre più spesso di agroforestazione (agroforestry in inglese), specie in relazione al tema della sostenibilità ambientale e alla riduzione delle emissioni di CO2 in quanto gli alberi catturano anidride carbonica dall’atmosfera, migliorano la resilienza del suolo e offrono rifugio a una gran varietà di uccelli, piccoli mammiferi, e insetti.
Come anticipato, questo antico metodo di coltivazione, che si amalgama bene col paesaggio ed è al contempo produttivo, bello e facile da mantenere, oltre a proteggere gli ecosistemi, riduce il rischio di incendi. Non solo, lagroforestazione rappresenta anche una vera e propria opportunità dal punto di vista economico per gli agricoltori. Infatti, permette di massimizzare la redditività del campo grazie alla possibilità di avere differenti colture sullo stesso suolo e aumentare la biodiversità.
Perché lagroforestazione potrebbe mitigare i cambiamenti climatici?
I paradigmi delle attività agricole sono completamente mutati dopo lavvento dellagricoltura industrializzata. Questultima ha contribuito a creare la netta separazione tra foreste naturali e allevamenti e coltivazioni, il più delle volte intensive contraddistinte dalluso di combustibili fossili, composti chimici di sintesi per la fertilizzazione ed il controllo di patogeni ed erbe infestanti. Pertanto, un ritorno alle antiche pratiche produttive, utilizzate prima dellavvento delle monocolture e dellagricoltura industrializzata, che hanno provocato la perdita di gran parte del patrimonio arboreo nelle aree agricole, rappresenta una possibilità per preservare la biodiversità e mitigare i cambiamenti climatici. Ecco tutto quello che cè da sapere sullagroforestazione.
I vantaggi dellagroforestazione: il mix perfetto di esigenze produttive ed ambientali
A causa della negativa pratica che prevede la deforestazione di ampie porzioni di foreste, per la messa a dimora di monocolture a produzione intensiva, si è verificata una massiccia ed incontrollata perdita della maggior parte delle componenti arboree dei sistemi agroforestali, che ha intaccato in maniera negativa la biodiversità dellecosistema, la difesa del suolo dallerosione, il microclima delle superficie agricole, e la produzione legnosa.
Tuttavia, grazie ad un progressivo ritorno allagroforestazione, che mira ad abbattere le attuali barriere tra foreste e colture industriali, si sta iniziando ad assistere alle prime conseguenze positive sulla biodiversità e sulla mitigazione della crisi climatica. Infatti, molteplici studi di ricerca dimostrano che i sistemi agroforestali:
- hanno una produttività complessiva superiore rispetto alla somma delle monocolture equivalenti;
- diversificano la produzione agricola;
- conciliano la produzione alimentare con quella della biomassa;
- diminuiscono gli apporti di concimi, fitofarmaci, ecc.;
- aumentano la biodiversità direttamente e indirettamente;
- migliorano la fertilità del suolo;
- proteggono il suolo dallerosione e dallinquinamento;
- migliorano la qualità dellacqua;
- aumentano il carbonio stoccato nel sistema;
- migliorano il paesaggio.
Le origini dellagroforestazione
Lagroforestazione, una branca dellecologia forestale ed agraria, studia le consociazioni tra alberi forestali e specie agrarie, ed i servizi ecosistemici emergenti da sistemi complessi. La sua attuale diffusione è stata recentemente studiata nellambito del progetto di ricerca europeo Agforward, che mira a mettere a punto nuove pratiche colturali di agro-selvicoltura secondo i principi dellinnovazione tecnologica sostenibile.
Questo tipo di sistema, a differenza delle attuali monocolture, è caratterizzato da un uso più efficiente delle risorse naturali basato sulla radiazione solare per la fotosintesi, sullacqua, e sui nutrienti minerali del suolo per lassorbimento radicale. La Savana, costituita prevalentemente da alberi distanziati tra loro, le cui chiome lasciano filtrare la luce per le erbe sottostanti come pascolo per gli erbivori, accompagnati dai loro predatori, ne è lesempio naturale.
Uno dei migliori agroboschetti del Regno Unito è il parco dell’Agroforestry Research Trust vicino a Totnes, nel Devon, creato più di dieci anni fa. Questi orti che si ispirano alla natura e imitano gli ecosistemi delle foreste temperate, ospitano un’intera gamma di piante, ognuna utile a modo suo, o per le proprietà tintorie o farmacologiche, o perché aumentano la fertilità del terreno a beneficio delle altre piante.
La situazione attuale e gli sviluppi futuri
Solo a partire dalla seconda metà del decennio 2000-2010, dopo il primo progetto europeo sullagroforestazione del 2001-2005, è stata introdotta in Italia ed in Europa la misura di agroforestazione per il finanziamento di nuovi sistemi di produzione agricola. Infatti, sono ancora molti gli ostacoli per giungere ad una corretta implementazione dellagroforestazione per una gestione sostenibile del territorio e delle risorse agricole e forestali.
A questo proposito, sono tante le iniziative promosse da diverse associazioni, tra cui lAssociazione italiana di agroforestazione, la Società italiana di selvicoltura ed ecologia forestale, che collaborano con la European agroforestry federation, per abbattere queste barriere e promuovere lo sviluppo dellagroforestazione, indicata anche come una priorità dalla riforma della Politica agricola comunitaria.
Inoltre, secondo la FAO, lagroforestazione potrebbe essere parte della soluzione per affrontare i principali problemi ambientali, economici e sociali, tra i quali soddisfare la domanda di cibo entro il 2050. Anno in cui si prevede che la popolazione mondiale aumenti di 2 miliardi di persone rispetto ad oggi. Infatti questa nuova pratica di coltivazione include sistemi di gestione delle risorse naturali, più rispettosi del naturale funzionamento degli ecosistemi. Utili a diversificare e a sostenere la produzione, al fine di aumentare i benefici sociali, economici e ambientali per gli utilizzatori del suolo a tutti i livelli.