I recenti avvenimenti storici hanno avuto un grandissimo impatto sul nostro modo di vivere, con conseguenze decisive sulla nostra quotidianità. Se già a partire dall’ormai lontano 2008 la crisi finanziaria globale aveva messo seriamente in dubbio le nostre più solide certezze, gli ultimi anni hanno visto abbattersi una crisi pandemica, le prime drammatiche avvisaglie del cambiamento climatico, e lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, con lo spettro incombente di una crisi atomica.
Rispetto alla generazione figlia del boom economico, i Millennial, e soprattutto la Gen Z, considerano molto importanti temi come la sostenibilità ambientale e il benessere psicologico, a discapito di altri come quello del lavoro, non più visto come strumento di affermazione sociale e realizzazione personale. I recenti avvenimenti storici insomma non hanno fatto altro che radicalizzare certe tendenze già largamente diffuse tra le nuove generazioni.
Il tempo, come dimostrato anche dalle recenti proteste dilagate in Francia a seguito dell’aumento dell’età pensionabile, e, ancora prima, dal dilagare del fenomeno del quiet quitting, è oggi al centro della contestazione sociale. Sembra esserci la seria volontà di rallentare, acquisendo più tempo per sé stessi, per le relazioni affettive, per attività e interessi slegate dalla logica del profitto, sottraendolo di conseguenza alla sfera del lavoro.
Ovviamente questa negazione di alcuni dei valori tradizionali, spesso erroneamente letta come mancanza in assoluto, non poteva non avere conseguenze in uno degli ambiti che più risentono della nostra concezione del mondo, il modo in cui arrediamo la nostra casa.
Socialità
Ecco allora che la riscoperta dell’importanza della dimensione della socialità, anche e soprattutto al di fuori del mondo del lavoro, si incarna nella progettazione di ambienti votati a ricreare un’atmosfera intima e conviviale attraverso la presenza di conversation pit, sedute circolari e sofà che offrono la possibilità di accomodarsi da entrambi i lati dello schienale.
Tonalità calde
La casa torna ad essere dunque un luogo di socialità, con conseguenze anche sulle tonalità cromatiche: i grigi freddi che hanno caratterizzato gli ultimi due decenni vengono abbandonati in favore di un grande ritorno dei neutri caldi che hanno caratterizzato il design degli anni ’90. La tonalità più quotata per l’arredo di interni nel 2023 sembra essere il verde smeraldo, seguito dal verde salvia, ma con una particolare attenzione anche al lilla e al giallo senape.
Benessere
Si cercano configurazioni di arredo capaci di ispirare benessere fisico e mentale, attraverso l’uso di materiali naturali, forme morbide e linee dolci, in un ambiente capace di sfruttare pienamente la luce naturale grazie ad ampie vetrate. Prevalgono dunque i toni chiari e ambienti ampi e ariosi, con la tendenza a realizzare grandi spazi aperti senza soluzione di continuità tra le varie stanze.
Materie prime
Un’altra tendenza dominante in questo nuovo anno deriva da una rinnovata sensibilità per le tematiche di sostenibilità ambientale, che si declina sia nel riutilizzo di materiali di recupero, sia nella scelta di materie prime naturali, ma con qualche variazione rispetto al passato: è stata ribattezzata iper-strutturalità l’idea che prevede la preferenza per materie prime caratterizzate dalla forte presenza di trame e venature ad alto contrasto.
Art Deco e ibridazione
L’arredo di interni già da tempo si sta progressivamente allontanando dal minimalismo estremo che ha determinato le recenti tendenze stilistiche, per abbracciare il deciso ritorno degli stili decorativi, come per esempio l’Art Deco, con i suoi motivi geometrici, ma anche con la sua spinta complementare verso la tridimensionalità e il volume. Ma non è solo una questione puramente estetica, alla base di questa nuova tendenza c’è un sentimento: lo stile minimalista ha semplicemente esaurito la propria spinta propulsiva creativa e il “less is more” da manifesto del movimento è diventato la retorica che nasconde la mancanza di contenuti. Allora il ritorno dell’arte decorativa è anche volontà di ibridare stili diversi in un espressionismo gioioso.
Artigianalità
Come conseguenza dell’attenzione nei confronti della sostenibilità ambientale e delle materie prime si ha lo spostamento di interesse verso prodotti artigianali con impatto globale. Non è solo la ricerca di unicità e cura per i dettagli, in contrasto con la serialità della produzione industriale a spingere in questa direzione. Puntare su prodotti artigianali significa anche mettere nuovamente al centro il forte legame territoriale tra la materia prima e la sua tradizione di lavorazione.
Insomma tutte le nuove idee di arredo di interni elevano e in qualche modo estremizzano tendenze già vive, con la volontà di mettere nuovamente l’uomo al centro del progetto. Dalla sostenibilità ambientale ed economica, alla salute fisica e mentale, le tendenze per questo nuovo anno assecondano le richieste sociali globali dell’ultimo decennio. Dall’attenzione per i cambiamenti climatici nasce la predilezione per modalità produttive artigianali e per l’utilizzo di materie prime naturali, dalla volontà di riappropriarsi del tempo, sottraendolo all’unica dimensione, quella del lavoro, in cui sia valorizzato, per consacrarlo definitivamente al riposo e alle proprie passioni, deriva la scelta di ambienti pensati per la socialità e il relax.