I tipi di parto oggi esistenti sono molti e differenti tra loro. Scopriamo le modalità con cui il piccolo può venire al mondo.
I tipi di parto esistenti
Sono tantissime le future mamme in dolce attesa che si domandano ogni giorno come sarà il parto e a quale tipologia esistente dovranno ricorrere. Questo avviene generalmente alla 40esima settimana di gravidanza.
Spesso le donne possono decidere come mettere al mondo il proprio bambino, sempre consigliate da professionisti nel settore, altre volte, invece, sono costrette a causa di svariate circostanze a dover rinunciare al parto desiderato.
Scopriamo tutti i tipi di parto che oggi si possono sperimentare, osservandone le caratteristiche.
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Il parto spontaneo
Questa tipologia di parto è molto naturale, non prevede particolare assistenza o l’assunzione di farmaci. Dunque, in questo caso, alla futura mamma iniziano le naturali contrazioni, procedendo in maniera consapevole ed abbastanza indipendente.
Il parto spontaneo porta con sé numerosi benefici, tra cui: il minor rischi di problemi di tipo respiratorio nel piccolo ed una degenza più breve.
Il parto eutocico
Questa tipologia di parto è poco conosciuta e rientra nella categoria dei parti naturali. Ci troviamo in questo caso nel momento in cui il parto avviene senza l’utilizzo di alcuni strumento e senza l’induzione al travaglio.
Al contrario, si parla di parto distocico quando si utilizzano strumenti utili a favorire la fuoriuscita del piccolo e/o l’induzione del travaglio.
Il parto Cesareo
Questo parto è un intervento chirurgico in cui viene utilizzata un’anestesia. Nonostante ciò, però, è bene sapere che anche qui la mamma può essere cosciente e pronta a vedere il piccolo nascere.
Nel parto cesareo il medico pratica un’incisione utile per far uscire il bambino. Generalmente questo tipo di intervento dura poco più di mezz’ora e porta con sé una degenza più lunga e complessa a causa dei punti.
Partorire in casa
Un tempo era più comune partorire i bambini direttamente a casa. Ancora oggi, però, questa tipologia di parto esiste ed è scelto da donne particolarmente pronte a ciò che le aspetta.
Nonostante ciò, generalmente le donne vengono assistite da almeno un’ostetrica, pronta ad intervenire.
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Partorire in acqua
Il parto in acqua comporta l’affrontare il travaglio in una vasca. La presenza dell’acqua può aiutare la madre a rilassarsi e a sentire meno dolore.
Inoltre, al momento dell’uscita del piccolo la mamma è libera di decidere se far uscire il bambino sott’acqua oppure preferire un’altra posizione.
Questo parto porta dei vantaggi al piccolo, che subirà un parto meno drastico a causa del passaggio dall’utero alla vasca e solo successivamente, verrà a contatto con l’aria.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Sono poco più di 7 mila le mamme che ogni anno partoriscono naturalmente nel nostro Paese.
- Solamente nella regione Campania due parti su tre sono cesarei, oltre il 65% dei parti regionali totali.
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