I migliori Ristoranti a Matera per TheFork. Il gusto nella Capitale Europea della Cultura 2019

Matera|I cavatelli di Matera|Pane di Matera

Dove gustare i piatti tipici della cucina materana? Ecco un breve viaggio tra i gusti e i sapori tipici della città che è diventata il fulcro della cultura europea.

Matera è da mesi ormai sotto  i riflettori di mezzo mondo e lo sarà ancora per lungo tempo dopo l’assegnazione di città Capitale Europea della Cultura 2019, un riconoscimento nato nel 1985  per divulgare al grande pubblico il meglio del patrimonio storico-artistico e culturale dei Paesi membri dell’Unione Europa.

La prima è stata la capitale greca Atene, mentre l’Italia è stata rappresentata in passato da Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004.

Non dimentichiamo tuttavia che in Basilicata troviamo un valore gastronomico di pregio che è forse è ancora troppo poco conosciuto. Così  TheFork ha pensato di dare vita a una sorta di decalogo del gusto di questa splendida città.  Per chi non conoscesse TheFork, diremo che è una  applicazione utilizzata in tutta Europa che  permette di effettuare complesse ricerche e prenotazioni nei migliori ristoranti. Prenotando un ristorante con questa app si possono richiedere coupon e sconti speciali  per  risparmiare ma la caratteristica più interessante è il corposo database di locali  convenzionati.

Una città imperdibile, un vero centro di attrazione che per un intero anno è sede di grandi eventi e di incontri con artisti di ogni epoca, tra cui la mostra dedicata a Salvador Dalì di cui vi abbiamo già ampiamente parlato.

Tra i piatti tipici più conosciuti consigliamo la cialledda, a base di pane di Matera (Prodotto IGP) che viene prima fatto indurire alcuni giorni. Era la colazione dei lavoratori dei campi, piatto tipico anche della vicina Puglia. Al pane si aggiungono poi cipolla, pomodori, patate e spezie.

Assaggeremo poi la Crapiata, una zuppa di legumi, secondo la tradizione con l’aggiunta di  patate e grano: anche questo è un piatto della tradizione contadina che però ha un grande significato per gli abitanti di Matera. Viene preparato soprattutto  il 1 agosto per festeggiare la fine del raccolto.

Pane di Matera. Prodotto IGP, realizzato con farine di semola di grano duro locale e lievito madre. Si presenta con la tipica forma a cornetto, crosta bruna croccante, mollica soffice ben alveolata e di colore giallo paglierino. Con gli scarti dell’impasto, si prepara il Ceccio: un disco di pasta fritta che volendo si può zuccherare.

Pane di Matera
Il pane di Matera – foto Shutterstock

 

Cicoria e fave è un’altra gustosa leccornia già presente anche in altre regioni della Puglia e della Basilicata. Il suo sapore deriva da ingredienti semplici, un  purè di fave secche con cicorie, condito con olio extravergine e a piacere anche un pizzico di peperoncino.

Altro  piatto della tradizione contadina è il Cazzomarro, realizzato con il quinto quarto ovino: ovvero interiora di agnello. Immaginatelo come un grande involtino, al cui interno vi sono frattaglie condite con prezzemolo, aglio e pecorino, cotto allo spiedo oppure al forno.

Non manca poi la pasta fresca tipica di queste zone, come ferricelli, cavatelli, orecchiette, strascinate. La pasta viene condita con cime di rapa, peperoni cruschi,  mollica o ragù e a volte insaporita con scorze di mandorla.
I cavatelli di Matera
I cavatelli di Matera – Foto Shutterstock

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Infine i dolci. Provate a far visita a uno dei forni che troverete lungo le mura della città. Chiedete delle  Spumette, morbidi dolci di  zucchero, albume e mandorle. E le Strazzate di farina di grano tenero, uova, mandorle, limone, cacao e spezie.
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Ma veniamo alla classifica di TheFork. 

In ordine di valutazione, registrata il 24 giugno 2019, sono stati da noi selezionati gli 11 ristoranti con una valutazione pari o superiore a 9/10.
  • Vitantonio Lombardo (9,6/10) – Prende il nome proprio dal suo Chef con l’intento di comunicare forte senso di familiarità. L’interno è “scavato” in una grotta del Rione Sassi lasciata al suo fascino naturale di proposito, su progetto dell’architetto Alessandro Tortorelli e desiderio di Vitantonio che ha scelto Matera ispirato da un luogo in cui cavità e convessità della pietra possono davvero dar vita ad esperienze di gusto senza tempo.
  • La Dispensa di Aquatio  (9,6/10) – Il ristorante ha una capienza di circa 80 posti a sedere e al suo interno si trovano: il punto accoglienza del maître di sala, un’area lounge bar, una biblioteca. La sala ristorante è uno spazio flessibile, intercomunicante con la sala colazione e l’area meeting. La sua capienza varia a seconda delle occasioni, mettendosi a disposizione degli eventi e delle esigenze contingenti. Gli arredi progettati e realizzati su misura, di colore bianco sono il marchio di fabbrica dell’arch. Simone Micheli.
  • Burro Salato bistrot (9,6/10) – Non molte informazioni in rete, non un sito web: almeno nella forma rispetta i presupposto dato che si presenta come “Un  bistrot che non c’era!” –  Galettes bretoni, torte salate, insalate, formaggi francesi e tanto altro. Aperto pranzo e cena.
  • Groove  (9,6/10) –  Il menu si compone di carni alla griglia, scelte con cura e servite con abbinamenti particolari e inconsueti, di prodotti della cucina tedesca, di piatti da pub come le insalate e le pucce, noto prodotto meridionale, e di dolci tra cui il birramisù, variante del tiramisù fatta con la birra, e il rinomato Zia Rita, una vera e propria ode al cioccolato. Completano l’offerta i distillati a base di birra.
  • Regia Corte (9,3/10) – Situato nel cuore della città, cucina e vini del territorio sono tra i protagonisti  e  dove lo chef Pompeo Lorusso mescola gli ingredienti freschi di stagione acquistati sempre da produttori locali. 
  • Bell’agio (9,2/10)  – “La qualità dei nostri piatti risiede nella passione con la quale li realizziamo”  – spiegano sul sito principale i proprietari –  “Scegliamo ogni giorno con cura i migliori prodotti che la nostra terra ci offre per regalarvi indimenticabili emozioni”.
  • Da ‘900 Restaurant (9/10) si possono trovare i piatti della tradizione lucana rivisitati in chiave moderna e preparati con ingredienti a filiera corta. L’atmosfera è accogliente ed elegante.
  • Materia Prima Bistrot (9/10) – Marilia e Pietro sono due amici decennali. Il posto si chiama Materia Prima e somiglia a Pietro e Marilia. Di Pietro ha l’audacia e il saper fare, di Marilia ha l’accoglienza e il sorriso. Così Materia Prima diventa sì un piccolo bistrot con una vocazione gastronomica di origine genuina, ma vuol essere soprattutto una piacevole parentesi dove sentirsi a casa di amici, dove recarsi da soli o in tanti, un posto per lasciare fuori la vita di ogni giorno e tornare alla materia prima, se stessi.
  • Meat Lovers (9/10)- Come dice il nome si tratta di una steakhouse per gli amanti della buona carne locale. Ma anche tortillas e una selezione curata di vini e birre artigianali e alla spina.
  • Ristorante S’assapora (9/10) –  Un nuovo ristorante, situato a due passi dal centro, con terrazzino panoramico da cui poter ammirare la bellezza del centro storico.
  • Gran Casale delle Gravine (9/10) –  sapori antichi della tradizione gastronomica lucana e pugliese sono interpretati e rivisitati con maestria dallo chef del Gran Casale che ripropone, con le sue creazioni, i valori più profondi della dieta mediterranea.
    I piatti sono preparati con ingredienti di produzione locale secondo antiche ricette tradizionali gelosamente custodite e tramandate da secoli.

 

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