Unesco Italia: alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con i Siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula

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Il sito che comprende il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano, i siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, rappresenta un’area molto vasta situata in provincia di Salerno, in Campania. È stato inserito nella Lista dei Beni UNESCO nel 1998.

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Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano

Il Cilento è sempre stato un crocevia di rotte di comunicazioni e commerciali tra il Mar Tirreno e quello Adriatico. Abitato da numerose popolazioni, riveste un ruolo storico – culturale di grande valore e memoria che parte dalla preistoria fino al Medioevo.

Il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano si situano in provincia di Salerno, estendendosi su oltre 180.000 ettari, come area naturale protetta che si affaccia sul Mar Tirreno.

I primi ritrovamenti del passaggio dell’uomo in quest’area risalgono al Paleolitico. Numerosi resti sono tutt’oggi visibili fra le grotte presenti sul territorio.

Istituito nel 1991, il Parco Nazionale diviene, insieme ai siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula, Patrimonio UNESCO nel 1998.

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Alla scoperta del Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano con i Siti archeologici di Paestum e Velia e la Certosa di Padula – Di Gianpiero Mastrocinque shutterstock

Unesco Italia: le aree archeologiche di Paestum, Velia e la Certosa di Padula

Fondata  nel VII secolo a.C. Paestum, anche conosciuta come l’antica città di Poiseidonia, è dedicata al dio del mare Poseidone. Risulta essere il sito archeologico di maggior rilievo all’interno del complesso.

La segue l’area di Velia, in greco Elea, dove risiedono numerosi resti di questa colonia della Magna Grecia, fondata nel VI secolo. Qui si ritrovano numerose testimonianze di templi, terme. Qui è nata la famosa scuola filosofica degli eleati.

Mentre, per quanto riguarda la Certosa di San Lorenzo di Padula, nel Vallo di Diano, viene riconosciuto come uno dei più importanti e vasti complessi monastici dell’Italia meridionale ed europei.

La Certosa venne iniziata nel 1306 e ha subito diverse trasformazioni nei secoli; i lavori sono terminati nel XIX secolo. Attualmente qui risiede il Museo Archeologico Provinciale della Lucania Occidentale.

Il Cilento è un sito ricco di insediamenti, santuari e di un paesaggio culturale non indifferente, che lo rendono un’importante area di rilevanza socio – culturale e storica.

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Criteri d’inserimento del Parco Nazionale del Cilento e delle aree archeologiche nella World Heritage List

Tutta la grande area del Cilento, con i siti archeologici e l’immenso valore paesaggistico sono state inserite nel Patrimonio dell’Umanità per i seguenti motivi:

  1. durante la Preistoria e il Medioevo la regione del Cilento è stata il principale passaggio per le comunicazioni culturali, politiche e commerciali in un modo particolare, cioè attraverso le catene montuose che corrono da est a ovest creando così un panorama culturale di notevole significato e qualità.
  2. In due momenti chiave dello sviluppo della società umana del Mediterraneo come regione, la zona del Cilento ha costituito l’unico modo esistente di comunicazione tra l’Adriatico e il Tirreno nella regione del Mediterraneo centrale e ciò è chiaramente illustrato da quello che resta oggi del paesaggio culturale.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • Il Parco Nazionale del Cilento è stato il primo, nel 2010, a diventare un geoparco UNESCO.
  • Tutta l’area del sito Unesco comprende i territori di 8 comunità montane e 80 comuni.
  • I primi insediamenti umani nel sito risalgono a 250.000 anni fa.
  • Nel Parco sono state individuate 1.800 specie vegetali e 25 habitat.

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