Unesco Italia: alla scoperta dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte

Paesaggi vitivinicoli del Piemonte|Siti vitivinicoli del Piemonte

La cultura vitivinicola del Piemonte è l’elemento chiave di questa regione. Il Piemonte si distingue da sempre per le sue produzioni eccellenti e per le tecniche di innovazione. É piemontese, ad esempio, il primo spumante italiano. Nel 1865, infatti, nasce il GanciaI paesaggi piemontesi che rientrano nella lista del patrimonio UNESCO comprendono 5 aree vinicole ed un castello.

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I paesaggi vitivinicoli del Piemonte

I paesaggi vitivinicoli piemontesi si classificano al 50esimo posto nella lista dei beni del patrimonio UNESCO. I siti prescelti rientrano in lista per la loro tradizionale cultura e storia. Questi luoghi, infatti, sono da secoli dedicati alla coltivazione di vigneti. In queste zone, vengono adoperati metodi di coltivazione estremamente innovativi. La continua ricerca di metodi diversi e sempre migliorativi del ciclo produttivo, infatti, ha portato alla produzione di vini d’eccellenza, conosciuti in tutto il mondo. Fra questi, si trovano:

  • L’Asti, il vino-spumante italiano DOGC più esportato e conosciuto al mondo. Il vitigno da cui proviene l’Asti è il Moscato Bianco. Questo tipo di uva è famosa per la sua dolcezza.
  • Il Barbera d’Asti. Il vitigno da cui proviene questo vino è considerato il principale vitigno a bacca nera del Piemonte.
  • Il Barolo, si diffonde a partire dal 1800 ed è un vino dalle note fruttate e floreali.
  • Il Barbaresco. É un vino DOGC dal 2011 ed è perfetto da abbinare con le carni ed i formaggi.

I paesaggi vitivinicoli del Piemonte comprendono colline e vigneti, castelli e torri, casali e cantine secolari. Quali sono i siti che rientrano in lista? Le zone sono:

  • La Langa del Barolo
  • Le colline del Barbaresco
  • Il Castello di Grinzane Cavour
  • Il centro urbano di Canelli
  • La città di Nizza-Monferrato
  • Il Monferrato degli Infernot
Paesaggi vitivinicoli del Piemonte
Unesco Italia: alla scoperta dei paesaggi vitivinicoli del Piemonte. Langhe, Roero e Monferrate- Pixabay di Couleur

La Langa del Barolo

In quest’area viene da sempre coltivato il vitigno Nebbiolo, un vitigno adatto all’invecchiamento. L’uva prodotta è di altissima qualità e produce i cosiddetti vini nobili. Il vino più famoso ricavato con quest’uva è il Barolo. All’interno della Langa del Barolo, sono presenti famosissimi borghi medioevali, che si contraddistinguono per la presenza di castelli conservati quasi perfettamente. Intorno a questi castelli, si sviluppano alcuni fra i borghi piemontesi più conosciuti: il borgo medioevale del Barolo, Serralunga d’Alba e Castiglione Falletto.

Le colline del Barbaresco

In quest’area sono presenti i vigneti del Nebbiolo, da cui si produce il Barbaresco. Il Barbaresco è uno dei vini piemontesi con il più alto prestigio internazionale. Una particolarità di quest’area è data dalla bellezza della torre medioevale di Barbaresco. In queste colline si trovano le più importanti aziende che da sempre si sono dedicate alla produzione del Barbaresco.

Il castello di Grinzane Cavour

Nella prima metà del 19esimo secolo, in questo castello abitò Camillo Benso Conte di Cavour. In questo luogo, il conte si dedicò a sviluppare sistemi d’innovazione per migliorare la produzione dei vini piemontesi. Il castello ospita, attualmente, la prima Enoteca Regionale del Piemonte e uno dei musei più completi sulla tradizione vitivinicola della regione. Ai piedi del castello, si estende un vastissimo vigneto, in cui è coltivata una delle collezioni di vitigni più vasta a livello europeo.

Il centro urbano di Canelli

In quest’area, si coltiva il Moscato Bianco, famoso perché dalla sua produzione deriva l’Asti Spumante. Nel centro urbano di Canelli, sono situale le cattedrali sotterranee: gli ampi spazi di lavorazione che le industrie spumantiere utilizzano per la lavorazione dell’uva. Uno dei motivi per cui il borgo medioevale di Canelli è molto conosciuto riguarda la presenza di crutin, un particolare tipo architettura utilizzata per la conservazione domestica delle bottiglie di vino.

La città di Nizza-Monferrato

All’interno di quest’area si raccolgono numerose testimonianza sulla tradizione vitivinicola piemontese. Il Museo Bersano, ad esempio, ospita una antica collezione di attrezzi da lavoro adoperati nei vigneti. La città di Nizza-Monferrato è famosa per essere il maggiore centro in cui si produce il Barbera.

Il Monferrato degli Infernot

L’area è importante per la produzione di infernot, manufatti adoperati per la conservazione domestica delle bottiglie. In quest’area si trova il Sacro Monte di Crea, che rientra a sua volta nei beni del patrimonio UNESCO come componente della serie “Sacri monti di Piemonte e Lombardia“.

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I criteri di inserimento nella World Heritage List

Nel 2014, i paesaggi vitivinicoli del Piemonte vengono inseriti nella lista dei beni del Patrimonio UNESCO. I criteri rispettati da questi luoghi sono due:

  • Criterio terzo: sono la testimonianza di un’antichissima tradizione vitivinicola e conservano numerosi oggetti simbolo del lavoro all’interno dei vigneti.
  • Criterio quinto: sono aree che rappresentano al meglio l’interazione uomo-natura. Inoltre, la loro particolare è tale da renderle famose e conosciute in tutt’Europa.

Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • All’interno del castello di Grinzane Cavour, dal 19 giungo 2021 viene organizzato un percorso didattico sulla produzione del vino.
  • Nel 2021, la produzione complessiva dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti è cresciuta dell’11,89%, arrivando al confezionamento di quasi 30 milioni di bottiglie.
  • L’Asti spumante ha un una media pari al 55,3% di esportazioni in Europa ed al 21,9% in Russia. Segue il Nord America e Sud America, in cui viene esportata una quantità pari al 16,5% e l’Asia (8,8%).

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