La crescente sensibilità verso l’ambiente e un consumo più consapevole sta portando a un’attenzione sempre maggiore verso i piccoli produttori agricoli. Parola d’ordine dei consumatori è ricercare materie prime nate in ambienti di cui è possibile conoscere la qualità e l’etica.
Come coltivare cibo sano sul tuo balcone sostenibile
Come raggiungere facilmente i piccoli produttori agricoli?
Non sempre siamo in grado di rivolgerci direttamente ad aziende a Km0 e locali. Il progetto “Dal campo alla tavola” mira proprio ad agevolare il contatto tra le imprese di questa filiera e i consumatori, favorendo l’acquisto online di prodotti nati da una produzione sostenibile e controllata.
Promotore del progetto è la Cia – Agricoltori Italiani, una delle maggiori organizzazioni agricole in Italia e in Europa che rappresenta più di 900.000 membri tra agricoltori e imprenditori.
Tra i suoi obiettivi vi è l’intento di sviluppare, incentivare e tutelare la crescita dei produttori e operatori del mondo rurale: mira ad accrescere il ruolo di questa filiera nell’economia italiana, ad amplificare la salvaguardia delle risorse ambientali e del paesaggio e a promuovere il valore culturale della terra.
Come nasce l’idea dell’e-commerce per gli agricoltori
In questa visione si inserisce il progetto di un e-commerce in grado di facilitare la connessione tra i piccoli produttori agricoli diffusi su tutto il territorio della nostra Penisola e la società: una piattaforma di vendita online, nata in risposta alla pandemia, che si pone come naturale evoluzione del progetto “I Prodotti dell’Appennino” introdotto nel 2017 a sostegno degli agricoltori delle aree terremotate del Centro Italia. Un’iniziativa che vede la collaborazione, oggi come ieri, della J.P. Morgan.
#noinonciarrendiamo
La nascita di questo prodotto è legata a un movimento digitale di risposta all’emergenza del primo lockdown: l’utilizzo sui social dell’hashtag #noinonciarrendiamo. Si è così generato un network virtuoso di realtà, anche molto distanti tra loro, che hanno avuto la possibilità di far conoscere e di vendere i propri prodotti sotto il cappello certificato della Cia.
Conseguentemente a marzo 2021, circa un anno dopo, è stato presentato il portale “Dal campo alla tavola” che, come ha dichiarato il presidente Dino Scannavino, mira a “sostenerne la ripresa post Covid-19 con iniziative concrete tagliate sulle nuove tendenze di acquisto e consumo agroalimentare e focalizzate, quindi, sul boom che ha registrato l’e-commerce nel 2020”.
L’ente ha ritenuto strategico investire su un progetto di respiro nazionale che desse la possibilità a molteplici aziende – in particolare a quelle che non avrebbero le forze di concretizzare autonomamente un negozio virtuale – di affacciarsi sul mercato dell’online applicando prezzi congrui e favorendo così la catena del valore.
In quest’ottica, accanto alla realizzazione della piattaforma, ha ideato inoltre un programma di formazione per sviluppare competenze digitali di promozione e vendita dei propri prodotti.
Infine, l’inserimento di un numero sempre maggiore e diffuso di produttori sta portando alla realizzazione di panieri molto diversificati, capaci di attrarre una platea crescente di consumatori e di rispondere alle diverse esigenze del pubblico.
Agricoltura 4.0 e il consumo responsabile in Italia
Un modello di network per piccoli produttori
“Dal campo alla tavola” è quindi un progetto capace di evidenziare ancora una volta quanto sia fondamentale il concetto di rete e di cooperazione al giorno d’oggi. Il Made in Italy nel cibo, come nella moda o in ambito culturale, avrà modo di crescere se inserito all’interno di una comunità di relazioni e collaborazioni strategiche.
Uno strumento essenziale per rispondere alle esigenze attuali di flessibilità, conoscenza e comunicazione multicanale che la figura dell’imprenditore isolato rischia di limitare e di depotenziare.
Un processo che inevitabilmente continuerà a svilupparsi non solo sul piano del reale, ma anche su quello digitale innescando nuovi processi di collaborazione, condivisione, promozione e valorizzazione.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Inoltre, dall’Osservatorio “The world after lockdown” di Nomisma emerge come Made in Italy e Km0 siano diventate qualità centrali nella scelta dei prodotti alimentari (22% dei consumatori). Proprio il periodo del lockdown ha incentivato questa tendenza (il 28% dichiara di aver iniziato a comprare da produttori certi in questa situazione).
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA
Per altre curiosità e informazioni sugli abitanti continuate a seguirci su www.habitante.it