Il Natale in Italia è una tradizione ben radicata. Ogni regione, però, ha le sue usanze e le sue tradizioni natalizie da rispettare. Queste differiscono soprattutto dalla zona geografica di appartenenza. Tra eventi religiosi, presepi viventi, concerti, manifestazioni dell’artigianato e mercatini, ecco come si festeggia il Natale nelle regioni d’Italia. Il Natale nel Bel Paese è anche rappresentato da Babbo Natale, dalla nascita di Gesù, da luminarie, decorazioni e alberi. Tuttavia, da Nord a Sud si trovano caratteristiche tradizioni cattoliche tra cui la Messa di mezzanotte, quando le persone vanno in chiesa a celebrare la nascita di Gesù Bambino. Quindi in Italia, vi è specifica “tradizione” natalizia pronta a stupire i turisti, dal Veneto con i regali che porta Santa Lucia, al Molise con la sfilata degli zampognari, fino alla Basilicata dove tra le vie ci sono i caratteristici falò.
Italia del Nord
Lombardia
In Lombardia Natale è sinonimo di Panettone. La leggenda vuole che questo dolce sia nato casualmente, senza la ricerca di una ricetta elaborata o di particolari ingredienti. Toni, garzone di un fornaio decise di arricchire e rendere più sostanzioso il pane con ingredienti come burro, uova, zucchero, uvetta e frutta candita, creando il famoso dolce natalizio che con i secoli è diventato uno dei simboli più conosciuti di questa festività.
Veneto
In Veneto, in particolare a Verona esiste una tradizione davvero speciale. Infatti, qui i regali non li porta Babbo Natale, ma Santa Lucia. La tradizione popolare veronese narra infatti che durante le festività, intorno al XIII secolo, in città, si era diffusa tra i bimbi una terribile epidemia di “male agli occhi”. Per scongiurarla, le mamme devote decisero di portare i loro figli in pellegrinaggio a piedi nudi e senza mantello fino alla chiesa di S. Agnese per chiedere la grazia a Santa Lucia, da sempre santa protettrice dei non vedenti. Il freddo non invogliava i bambini a partecipare al pellegrinaggio, allora i genitori gli promisero che, se avessero ubbidito, la Santa avrebbe fatto trovare dei doni al ritorno. Così, i bambini accettarono di fare il pellegrinaggio, poco tempo dopo l’epidemia si esaurì. E da allora la notte tra il 12 ed il 13 dicembre i bambini di Verona nell’attesa dei dono di Santa Lucia lasciano un piatto con del cibo sul tavolo, gesto simbolico di ospitalità e ristoro.
Trentino Alto Adige
In Trentino Alto Adige è molto sentito il periodo dell’avvento. A parte i caratteristici mercatini di Natale nati dalla tradizione popolare di scambiarsi doni artigianali, fatti a mano anziché comprati, c’è una consuetudine molto particolare. Infatti, è usanza realizzare in ogni famiglia la Corona dell’Avvento intrecciando rami di abete e nastri rossi di seta. Inoltre, su di essa vengono inserite quattro candele ed ogni domenica precedente al 25 dicembre, le famiglie si ritrovano intorno al tavolo per accenderne una e aspettare insieme il giorno di Natale.
Piemonte
Il Piemonte è caratterizzato da una forte tradizione legata al Presepe dove tra i vari personaggi, c’è un protagonista tipico molto caratteristico: il suo nome è Gelindo. La leggenda narra che sia stato il primo pastore a giungere alla capanna della Natività per omaggiare Gesù Bambino. È lui che nella notte di Natale guida i pastori verso la chiesa dove i figuranti porgono le loro offerte al Salvatore. Inoltre, ogni anno, in suo onore, si svolge la Sfilata dei Pastori, o Pastour, come dicono in dialetto, per rendere grazia al neonato Gesù con canti in dialetto alessandrino.
Emilia Romagna
L’Emilia Romagna non ha grandi tradizioni natalizie, se non quella culinaria caratteristica per le tipiche ricette e preparazioni a cui tutte le donne si dedicano, insieme alla famiglia, per il pranzo di Natale. Per iniziare il must have è il brodo di cappone o gallina vecchia, con i cappelletti o i tortellini, seguito da un variegato assortimento di dolci tipici. Infatti, oltre ai classici nazionali come panettone, pandoro e torrone, a Bologna, per esempio ci sono il Panone di Natale e il Certosino. Invece, a Reggio Emilia non manca mai il biscione, un dolce a forma di serpente, che può essere anche molto lungo!
Centro Italia
Lazio
In Lazio, la presenza del Pontefice nella capitale rende il Natale più solenne rispetto a qualsiasi altra città d’Italia. A Roma i festeggiamenti iniziano l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata, quando il Papa da Piazza Mignanelli raggiunge a piedi Piazza di Spagna per portare dei fiori alla statua della Madonna, seguito da un fiume di persone che partecipano al rito. Il 24 dicembre poi si svolge la classica messa di mezzanotte in Vaticano e a seguire, la mattina del 25 il Papa diffonde il messaggio pastorale dalla finestra sul sagrato di San Pietro. Inoltre l’Epifania è l’evento più atteso dai bambini romani, che accorrono numerosi in Piazza Navona dove ci sono le befane che dispensano i loro doni!
Umbria
In questa regione il Natale è molto sentito, perché è proprio qui che nacque San Francesco, inventore del presepe così come lo conosciamo oggi. A partire da dicembre le città si riempiono di alberi di Natale, il più grande al mondo è proprio quello di Gubbio. Città ricca anche di presepi tradizionali a grandezza naturale, tra i più caratteristici quelli viventi!
Marche
Le Marche sono famose per i mercatini tipici. Il più tipico è sicuramente quello conosciuto come “La Candelara”. Questo è allestito in un piccolo borgo ed è dedicato esclusivamente alle candele. Infatti, per l’occasione, in paese vengono spente tutte le luci artificiali mentre milioni di candele illuminano le viuzze in cui si crea in grado una suggestiva e magica atmosfera.
Alla scoperta delle Marche, tradizioni e numeri di una regione da scoprire
Toscana
In Toscana le tradizioni natalizie sono molto legate all’elemento del fuoco, portatore di luce e calore. In un paese non molto lontano da Lucca si svolge uno dei riti più particolari della regione, quello dei Natalecci: si tratta di imponenti costruzioni fatte con i rami e gli arbusti ricavati dalla pulitura del sottobosco. Inoltre, nel centro storico di Lucignano (AR) è allestita la Fiera del Ceppo, antica manifestazione che si svolge ogni anno il Sabato e la Domenica precedenti al Natale e che conserva ancora oggi un forte spirito di aggregazione anche grazie ai suoni e ai colori tipici del paese.
Molise
La piccola regione del Molise è piena di festività e tradizioni. Spicca fra tutte quella della Faglia di Oratino, un borgo medievale che splende ancora oggi. Qui viene costruito un cero fatto di rami secchi e canne altro circa 15 metri, che viene portato a spalla da 40 persone del luogo fino alla chiesa più importante del paese, per poi essere bruciato durante la notte della Vigilia. Poi, la mattina di Natale le persone si ritrovano per raccogliere i resti dell’enorme falò e conservali come augurio di prosperità per l’anno nuovo. Caratteristica è anche La Novena, un rituale religioso che dura nove giorni, ma conosciuta anche per essere il brano musicale, tipico natalizio, eseguito dagli zampognari tra le vie durante i giorni di festa.
Italia del Sud
Campania
La Campania ed in particolare la splendida Napoli, è famosa in tutto il mondo per i presepi e le statuette costruite dagli artigiani di Via San Gregorio Armeno. Infatti, questa strada è piena di botteghe di artigiani che non solo a Natale, realizzano e vendono statuine che rappresentano i personaggi tipici della Natività. Tuttavia, si possono trovare anche ironiche rappresentazioni e caricature di politici e persone del mondo dello spettacolo, specialmente di quelli che si sono distinti per le loro azioni, non solo positive, l’anno precedente. Quindi, il sacro e il profano si mescolano e ogni famiglia napoletana, si diverte a realizzare un presepe del tutto personalizzato che deve essere finito rigorosamente prima della cena della Vigilia. Invece, Salerno è conosciuta per le Luci d’Artista. Qui tutta la città si illumina con elaborate decorazioni di luminarie a tema, che creano uno spettacolo luminoso davvero suggestivo. Inoltre, in Campania è portata avanti ancora oggi la tipica tradizione pasticciera con la preparazione di zeppole e struffoli. Si crede che quando si preparano gli struffoli, non bisogna né farsi vedere, né sentire dalla gente invidiosa, che altrimenti finirebbe per scoppiare.
Puglia
In Puglia il Natale è gastronomia, mercati e presepi. Caratteristica città è Locorotondo che si veste a festa per Natale. Qui luminarie, decorazioni ghirlande, alberi addobbati e lucine incorniciano gli ingressi di negozi e locali e adornano i vicoli del centro storico. Infatti, già da inizio dicembre, tra le viuzze del caratteristico borgo della Valle d’Itria, si respira la magica atmosfera natalizia. Per non pensare a Lecce, dove ogni anno, viene realizzato uno splendido presepe monumentale, ispirato ai tipici ambienti rurali del Salento con gli ulivi, i muretti di mattoni bianchi e le rappresentazioni degli antichi mestieri, all’interno del meraviglioso anfiteatro romano. Sempre a Lecce si svolge la classica Fiera di Santa Lucia. Qui oltre ai classici mercatini con prodotti tipici regionali, si possono incontrare molti artigiani locali che espongono i propri presepi realizzati con maestria a mano.
Basilicata
In Basilicata oltre ai tanti mercatini, bancarelle e presepi viventi organizzati nei centri storici dei molti borghi, a Matera, nella parte più suggestiva dei sassi, è posizionata una cometa luminosa, che illumina il borgo antico della città che la trasforma in un vero e proprio presepe naturale. Invece, una tradizione che non ha tempo è quella del Falò di Natale, in particolare nei paesi di Nemoli e San Fele. Qui tra le viuzze del paese, la notte di Natale, si accendono falò, la cui funzione simbolica è quella di riscaldare il Bambin Gesù appena nato, per proteggerlo dal gelo e dal freddo.
Calabria
Anche in Calabria Natale è servito a tavola! Infatti, la tradizione ruota tutta intorno al cenone della Vigilia che è costituito in alcuni casi di tredici portate, come i dodici apostoli a tavola con Gesù, in altri di nove. In nessuna tavola però può mancare il classico pane di Natale che i calabresi chiamano u Natalisi. secondo la leggenda sono i cari defunti a preparare questo pane per simboleggiare la loro presenza ai festeggiamenti in famiglia. Degne di nota sono anche le particolari manifestazioni folkloristiche nei paesi di origine albanese, come Spezzano Albanese.
Isole
Sicilia
Anche in questa splendida terra baciata dal sole il Natale è caratterizzato da particolari tradizioni. Qui si inizia a festeggiare l’8 dicembre quando le strade e le case si vestono a festa. Le celebrazioni proseguono in onore di Santa Lucia, molto cara ai siciliani perché patrona della città di Siracusa. Famosi sono i canti natalizi, le cosiddette Novene che gli zampognari intonano in dialetto animando le strade della città. Non a caso, ad Erice va in scena la manifestazione La Zampogna d’Oro, che riunisce i migliori zampognari del territorio. Inoltre, anche l’Epifania è una festa molto sentita. U Pagghiaru a Bordonaro è una tradizione risalente all’XI secolo, importata dai Padri Basiliani per festeggiare il giorno del Battesimo del Signore. Altra grande manifestazione nel giorno dell’Epifania è quella che si svolge a Barcellona Pozzo di Gotto con la tradizionale processione di Gesù Bambino, accompagnato dal suono delle cornamuse e dalla sfilata di caratteristici personaggi.
Sardegna
In Sardegna, il Natale è sinonimo di riunione, di condivisione e di famiglia. Infatti, a Gergei si celebra la Festa della Famiglia e la Sagra de “Sa Pertusitta”, “Sa Zuada” e “Su Cabude”. Tra bancarelle e mercatini, questa sagra si basa nella benedizione di caratteristici pani che rappresentano il mondo dei pastori (Pertusitta) ed il mondo dei contadini (Zuada e Cabude). Altra usanza tipica del periodo delle festività è quella della “Sa Candelaria” che si svolge il 31 dicembre. Già dal mattino i bambini bussano di porta in porta per chiedere il pane, conosciuto come cocones, la frutta, i dolciumi e qualche moneta sempre con la stessa domada: “a nolla dazes sa candelaria?” (“ha nulla da darci per la candelaria?”).
I più bei Mercatini di Natale da visitare in Sardegna e Sicilia
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Il termine tradizione, dal latino traditiònem da tràdere: consegnare, trasmettere, ha diverse accezioni. A Natale la tradizione è intesa come “consutudine“, ovvero la trasmissione nel tempo della memoria di eventi sociali o storici, delle usanze, delle ritualità, della mitologia, delle credenze religiose, dei costumi, delle superstizioni e leggende. Infatti, il Natale è considerata la festa più importante dell’anno. Il 25 Dicembre, per il popolo cristiano rappresenta la nascita di Gesù Cristo, tuttavia, ha origini più lontane, nell’antica Roma pagana, infatti, era il giorno dedicato all’adorazione del Dio Mitra, che rappresentava il Sole. Successivamente, con il diffondersi del Cristianesimo, questo culto venne sostituito con quello di Gesù che per i Cristiani rappresenta la luce.
- Molise e Lazio condividono la tradizione degli zampognari, chiamati cosi per la zampogna, un antico strumento musicale. In latino si chiamava “utricularium” e tra i suonatori dell’antichità si annovera l’imperatore romano Nerone.
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