Camper, case mobili o roulotte: si può decidere di sostare in un terreno e vivere in un camper per sempre? Scopriamolo insieme in questo articolo.
Si può vivere in un camper per sempre? Cosa dice la legge.
Vivere in un camper può essere una scelta etica, una decisione anti-spreco, che può cambiare radicalmente lo stile di vita degli abitanti. Innanzitutto pensiamo a quanto risparmio comporterebbe l’abolizione delle spese condominiali o semplicemente di tutti quei costi che sosteniamo per abitare in una casa, dalle tasse sui patrimoni immobiliari, alle ristrutturazioni, alle spese di affitto.
Vivere in un camper e decidere di abitare di una casa mobile può essere la soluzione adatta a te?
La scelta di vivere in un camper non è solo risparmio, ma anche libertà, viaggio: ti permette di cambiare location ogni volta che lo desideri, di abitare in luoghi che desideri, caldi o freddi in base alle tue preferenze.
Per alcuni “è il sogno di una vita”, irrealizzabile, da associare ai film e non alla realtà. Ma oggi ci chiediamo: si può vivere in un camper? Se sì, cosa dice la legge?
In quali terreni si può sostare? A quale rete elettrica ci si può agganciare? Presso quale Comune si deve dichiarare la residenza e dove avere il medico di base? Cerchiamo di fare chiarezza su tutti questi quesiti.
Vivere in camper: permessi e autorizzazioni
Si può vivere in un camper? La risposta è sì; tuttavia, è bene conoscere alcuni limiti e condizioni da rispettare. Partiamo dalle licenze amministrative.
A differenza delle case mobili che richiedono sempre una concessione edilizia in quanto creano volumetria, per vivere in un camper non è necessario alcun permesso da parte del Comune o di qualsiasi altra amministrazione. Non è richiesto, dunque, il “permesso di costruire” che, invece, è necessario anche per un piccolo prefabbricato.
Vivere in camper: revisione e controlli
Il camper nasce come mezzo di trasporto e, come tale, deve rispettare tutte le norme del Codice della strada. Deve perciò essere sottoposto alla revisione obbligatoria periodica come tutti gli altri veicoli a motore, sconta il bollo auto e l’equipaggiamento deve essere in perfetto stato di funzionamento (fari, gomme, frecce, ecc.).
Vivere in camper: occupazione abusiva del suolo pubblico
A differenza delle roulotte, che costituiscono un’abitazione a tutti gli effetti e possono sostare solo nelle aree adibite a campeggio, il camper può anche essere parcheggiato su un terreno pubblico, ma ciò non deve avvenire in modo stabile. È cioè consentita la sosta, anche per una notte, ma non ci si può appropriare del suolo comune per farne la propria abitazione.
Vivere in camper: regole del Codice della strada
In particolare, l’articolo 185 del Codice della strada stabilisce il divieto di parcheggiare il camper creando un campeggio con tende e altri insediamenti.
Il camper non deve poi emettere acque di scarico, salvo quelle del propulsore meccanico, e non può occupare la sede stradale in misura superiore al proprio ingombro (il che significa che è vietato installare tavolini, sedie e altri oggetti al di fuori di esso). È vietato lo scarico dei residui organici e delle acque chiare e luride su strade ed aree pubbliche al di fuori di appositi impianti di smaltimento igienico-sanitario.
Nel caso di sosta o parcheggio a pagamento, alle autocaravan si applicano tariffe maggiorate del 50% rispetto a quelle praticate per le autovetture in analoghi parcheggi della zona.
Camper: dove può stare?
Abbiamo appurato che il camper non può appropriarsi di una fetta del marciapiede o di un terreno pubblico in modo definitivo. La sosta è consentita solo come parcheggio, al pari delle altre vetture. Nessuno può vivere stabilmente in un camper allocato, ad esempio, in un lungomare o anche a ridosso di una spiaggia, in una piazza o sui margini dell’autostrada. Ma allora dove poter fissare il camper?
Il camper deve sempre poggiare sulle proprie ruote. Non si possono, quindi, smontare gli pneumatici e collocare il camper su dei mattoni per farne una casa. Ciò è impossibile anche se il terreno in questione è privato: si tratterebbe, infatti, di una costruzione nuova, che modifica l’assetto del territorio, per la quale è necessario chiedere il permesso di costruire al comune.
Dunque, si può lasciare il camper in un luogo pubblico o privato, ma solo per soddisfare esigenze temporanee e non definitive. Negli altri casi, invece, bisogna richiedere la licenza edilizia e bisogna disporre della titolarità quantomeno del diritto di superficie sul suolo (se non dell’intera proprietà).
Lo stesso discorso dicasi nel caso di camper parcheggiato nel cortile del condominio. Lo stesso condominio potrebbe opporsi all’occupazione stabile di una parte del suolo comune.
Anche all’interno delle strutture ricettive, come i camping, la sosta è ammessa solo per periodi transitori. Ciò in quanto il campeggio entro cui avviene la ricezione di camper e roulotte deve avere destinazione turistica.
Vivere in camper: quale residenza?
Partiamo dal presupposto che ogni abitante deve obbligatoriamente dichiarare una residenza.
Ma qual è la residenza per chi vive in camper? Chi vive in camper viene equiparato ai “senza fissa dimora” in quanto si tratta di veicolo sempre in movimento. Proprio per questo, non si può fissare la residenza dentro un camper (come farebbe, ad esempio, il postino a rintracciare il conducente?).
In casi come questo, il cittadino può chiedere l’iscrizione all’anagrafe quale persona senza fissa dimora.
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Il domicilio “virtuale” può essere fissato presso la dimora di amici o parenti, ma anche in una via pubblica del Comune, esistente o meno, la quale però avrà una rilevanza giuridica: ogni Comune, infatti, possiede un elenco di indirizzi fittizi che possono essere scelti dalle persone senza fissa dimora per stabilire la propria residenza.
Ma presso quale Comune bisognerà chiedere la residenza? Se non v’è un posto ove si risiede con il camper in maniera più stabile, è possibile chiedere di fissare la propria residenza nel Comune di nascita.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- Il Salone del Camper, nato dalla collaborazione di Fiere di Parma e APC, è il principale appuntamento in Italia per gli operatori e per gli appassionati del settore e la seconda fiera del caravanning per importanza e affluenza a livello europeo. Si tiene in settembre nel quartiere fieristico di Parma e nella sua organizzazione sono coinvolte le principali associazioni legate al mondo del turismo in libertà: dai produttori di veicoli ricreazionali, ai più importanti marchi della componentistica e dell’accessoristica per il campeggio.
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