Abbiamo intervistato il fondatore Davide Dal Maso e Gregorio Ceccone, Coordinatore dei formatori – Referente Osservatorio Scientifico per comprendere l’importanza del Movimento Etico Digitale creato per rendere consapevoli ragazzi e genitori sulle potenzialità e dei pericoli del Web attraverso una rete capillare di formatori-volontari in tutta Italia
Poche settimane fa vi abbiamo parlato di un movimento che va nelle scuole – e non solo – per spiegare a giovani e adulti come utilizzare in modo consapevole il Web. Si tratta di un ecosistema di formatori del mondo digitale. Il progetto, che porta il nome di “socialwarning” è stato di recente gratuitamente inserito all’interno dei viaggi finanziati del bando dell’INPS chiamato Estate INPSieme, attraverso cui migliaia di giovani possono accedere insieme a migliaia di viaggi studio finanziati dall’INPS.
I ragazzi ottengono dunque una certificazione gratuita del Movimento Etico Digitale direttamente nei centri italiani del gruppo che organizza i viaggi finanziati dall’INPS per i dipendenti pubblici.
Le prime domande le rivolgiamo propro al fondatore del movimento Davide Dal Maso, ormai celebre grazie alle sue partecipazioni a programmi TV , agli incontri internazionali TEDx o a interviste sulla rivista Forbes e su testate come Il Sole 24 Ore.
Come è possibile aiutare i giovani a difendersi dalle minacce presenti in un mondo così grande come quello del Web senza sminuire l’importanza e le opportunità che la Rete offre?
Aiutare i giovani a capire come possono utilizzare la rete per seguire e mettere in evidenza le loro passioni e i loro talenti è lo scopo dell’attività che facciamo ogni giorno nelle scuole. Una educazione ai nuovi media in modo tranquillo, consapevole, senza spaventarli o passare una visione pessimistica delle cose.
Se si riesce a sviluppare una propria identità attorno ai propri interessi poi sarà più facile confrontarsi online e trovare persone simili a noi, ignorando haters e troll vari.
L’idea del Progetto “Social Warning: Movimento Etico Digitale” è nata tra i banchi di scuola, nella fase in cui tutti i ragazzi sperano di realizzare i loro sogni mettendo le proprie qualità a servizio degli altri. Nella società odierna quanto è difficile realizzare i propri sogni rimanendo fedeli a se stessi?
La vera difficoltà che trovano i ragazzi che sono a scuola è la gabbia di pessimismo che da anni e anni, inconsapevolmente, molti insegnanti e adulti gli passano.
Reputo abbastanza inutile e dannoso continuare a dire ai giovani che fuori non c’è lavoro, che devono fare solo certi studi perché sennò si resta disoccupati, che bisogna fuggire all’estero o che il lavoro da liberi professionisti è impossibile in Italia. Invece di orientarli nel coltivare i loro talenti, li disorientiamo e facciamo in modo che abbandonino i loro sogni.
Abbiamo poi lasciato la parola a Gregorio Ceccone, Coordinatore dei formatori – Referente Osservatorio Scientifico.
La “Media Education” mira all’uso consapevole del Web. Questa educazione non è solo rivolta ai ragazzi, ma anche agli adulti. Quanto sono responsabili i genitori di oggi sull’uso scorretto del Web da parte dei giovani?
Ritengo che il mondo adulto abbia degli atteggiamenti spesso molto contraddittori quando si parla di utilizzo del web. Spesso gli adulti si dovrebbero domandare quale modello educativo stanno dando ai propri figli ANCHE quando si parla di utilizzo delle nuove tecnologie.
Penso che non ci sia malizia nel dare lo strumento tecnologico come fosse un giocattolo, baby-sitter o un calmante per il proprio figlio. Ritengo che sia una questione di non sapere quali possono essere le conseguenze nel lasciare il proprio figlio da solo nel mondo digitale senza nessun tipo di accompagnamento e soprattutto senza alcuna regola rispetto ad orari, modalità e spazi di utilizzo.
Sarebbe doveroso fare una riflessione sulla figura dell’adulto che viene trasmessa sia off-line che on-line.
La maggior parte degli influencer che impazzano nel web sono giovani adulti o adulti veri e propri.
Che messaggio lanciano ai nostri ragazzi quando li guardano? Che modello educativo?
Probabilmente è la normale evoluzione del concetto di soubrette, velina, divo della televisione di alcuni decenni fa. Il rischio è che quando si parla di personaggio influente a livello digitale, la possibilità di seguirlo costantemente e di essere continuamente esposti ai messaggi che questo offre.
L’emergenza educativa che il mondo digitale ci espone è fondamentalmente quella di doverci confrontare con i nostri ragazzi sempre di più e riflettere su quali possano essere le conseguenze di un utilizzo sregolato di questo potente strumento.
.
Per approfondire:
- Il Sito Web del progetto Social Warning : www.socialwarning.it
- Forbes: Internet sicuro per i ragazzi: chi è il prof 23enne che insegna i social nelle scuole
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Social Warning, il Movimento Etico Digitale, oggi conta oltre 100 professionisti che lavorano con il web e dedicano parte del loro tempo come volontari a educare con entusiasmo le persone alle potenzialità e ai rischi del web.
Per altre curiosità e informazioni continuate a seguirci su www.habitante.it
TI È PIACIUTO L’ARTICOLO? ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER GRATUITA