In Islanda si trova una residenza estiva completamente immersa nel verde circostante, che si mimetizza nella natura. I proprietari sono due artisti – musicisti e la casa è un progetto dello studio islandese Krads. Scopriamo di più su questo rifugio camaleonte.
Rifugio camaleonte: come si presenta la casa mimetizzata
La prima cosa che si nota sono i 2 tetti intersecati fra loro, completamente ricoperti d’erba. Qui, nel sud-ovest dell’Islanda, Tina Dickow e Helgi Jónsson, due artisti abbastanza noti a livello locale, sono i proprietari di questa casa vacanze.
L’intera costruzione è stata progettata dallo studio Krads, la cui scelta di immergere l’intero edificio nel verde è stata voluta proprio per ridurre al minimo l’imbatto ambientale e quindi rendere la struttura più sostenibile.
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Un piccolo tour all’interno del rifugio camaleonte
In generale, i colori dominanti all’interno della struttura sono quelli delle tinte e materiali naturali. Questa neutralità permette soprattutto di focalizzare l’attenzione sul paesaggio e sulla natura circostante. Il legno è ovviamente molto presente, insieme alla pelle a ad altri tessuti che tendono a scaldare tutte le zone della casa.
Dotata di grandi finestre per ammirare il paesaggio, la zona pranzo si trova accanto all’area living, la quale ospita anche un divano letto e dalla quale si può vedere la vasca da bagno rettangolare che si trova proprio lì di fronte.
All’interno della cucina troviamo anche una scala che conduce su di un soppalco, dove si è creata una zona relax, oltre che la zona notte vera e propria. Continuando troviamo anche l’accesso all’esterno, verso il tetto-prato.
Per quanto riguarda l‘esterno, troviamo un rivestimento in legno annerito. Questo facilita la mimetizzazione del rifugio camaleonte. Invece il tetto è completamente ricoperto di prato, composto da erba e muschio. Qui si trova anche l’accesso per la casa. Difatti il livello della struttura scende fino a raggiungere terra, dove è situata una rimessa per le barche.
Le fondamenta in cemento non sono lineari ma si suddividono in 3 piani sfalsati che seguono il movimento del terreno.
L’arte della mimetizzazione di questo rifugio camaleonte è certamente notevole oltre che ecosostenibile.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- La tradizione di coprire le case con un tappeto erboso, risale già al IX secolo in Islanda, introdotto dai coloni norvegesi.
- L’architettura vernacolare islandese, ovvero le case con i tetti ricoperte da torba, è diventata Patrimonio Unesco.
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