Per la prossima settimana sono previste svariate novità relative al Green Pass. Governo e Regioni si incontreranno per decidere quali saranno i prossimi provvedimenti: cosa può cambiare? Oltre alle novità sul vaccino, una nuova stretta, per il governo Draghi è necessaria per evitare un ulteriore crescita dei contagi, il cambio di zona, da bianca o gialla, o peggio ad arancione e rossa, e insieme salvare il Natale.
Le richieste delle Regioni
La proposta dei governatori delle regioni è quella di prevedere due tipi di green pass per evitare il peggio:
- Il certificato 2G sul modello tedesco: le due G stanno per vaccinati (Geimptf) e guariti (Genesen)
- il certificato 3G, che consente di ricorrere al tampone, ma non permette di avere accesso alle attività culturali, sociali e ricreative come ristoranti e bar, palestre e piscine, cinema e teatri, discoteche e stadi.
Cosa cambia?
Se l’introduzione del 2G si verificasse, le cose cambierebbero soltanto per chi ancora non ha deciso di vaccinarsi o è guarito completamente dal virus. Tuttavia, non dovrebbero esserci ripercussioni per chi ha bisogno del green pass per lavorare. Al massimo il rilascio della certificazione verrà vincolato al tampone molecolare e non più anche al tampone rapido. In ogni caso, il principio del 2G non verrà applicato nel mondo del lavoro. Inoltre, l’obbligo di esibire il green pass sarà richiesto anche al pensionato che dovrà recarsi all’Inps, al cliente dello studio notarile e agli impiegati della P.A. che lavorano a contatto con i cittadini.
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La durata nel nuovo green pass
Per via della durata inferiore della protezione del vaccino rispetto a quanto previsto e dichiarato inizialmente, la durata del green pass sarà probabilmente ridotta da 12 a 9 mesi. La copertura vaccinale ora è di 6 mesi circa. L’introduzione del green pass sul lavoro è un’idea tutta italiana guidata dal governo Draghi, e pare che questa sia stata fondamentale per l’Italia che ha guadagnato del tempo prezioso per affrontare l’emergenza sanitaria.
Obbligo vaccinale
Nella cabina di regia verrà trattato anche il tema dell’obbligo vaccinale. La soluzione è estrema ma presente sui tavoli del governo. Se i numeri dovessero peggiorare ancora di più il governo Draghi potrebbe decretare l’imposizione per tutti gli italiani o estendere l’obbligo, già previsto per i sanitari, a categorie come gli insegnanti e gli agenti di pubblica sicurezza e a quelle categorie di lavoratori a stretto contatto con il pubblico.
Terza dose dopo 5 mesi
In base agli ultimi dati e alle evidenze scientifiche che ci consigliano che il vaccino ha una durata di copertura stimata di 6 mesi, la terza dose, dopo l’autorizzazione dell’Aifa, potrebbe partire dopo 5 mesi dall’inoculazione dell’ultima dose.
Le restrizioni solo per i non vaccinati
Nel momento in cui dovesse essere necessario applicare la regola delle zone colorate, gialla, arancione e rossa, le restrizioni saranno rivolte solo ai non vaccinati.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Lo scorso anno, secondo i dati Istat, causa restrizioni volte a contrastare la pandemia, le destinazioni turistiche sono state quelle che hanno pagato il prezzo più alto con 3,8 milioni di italiani che non avevano potuto raggiungere le piste.
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