Meno nettare nei fiori, il cibo delle api sta finendo

Il 20 maggio è la Giornata mondiale delle api

Meno nettare nei fiori: gli apicoltori sono in difficoltà. È quanto emerge dal bilancio del ‘3Bee on the road’ condotto dalla startup agritech 3Bee nelle prime due settimane di agosto, su 16 aziende apistiche e 13 regioni d’Italia.

Tutti i benefici del miele e del polline d’api

Meno nettare nei fiori, l’analisi di 3Bee

Installando i sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica progettati dai due fondatori, Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti è risultato che “le realtà apistiche locali sono in sofferenza. Da nord a sud il grido di allarme è unanime a causa dei cambiamenti climatici e dell’utilizzo massiccio di pesticidi in agricoltura: i fiori hanno meno nettare e quindi le api, che non hanno nutrimento a sufficienza, muoiono sempre più numerose. Questo significa un grave danno anche per la salute dell’ambiente dato che questi insetti impollinatori mantengono la biodiversità ambientale e sono responsabili dell’80% del cibo sulle nostre tavole”, come afferma Niccolò Calandri, ceo di 3Bee, che ha incontrato personalmente gli apicoltori e raccolto le loro testimonianze.

Meno nettare nei fiori, le api sono senza cibo

L’impiego consistente di insetticidi e pesticidi hanno impatti negativi sulle capacità riproduttive, cognitive e di memorizzazione delle api, che oltretutto faticano a trovare il nutrimento a causa dell’impoverimento degli habitat naturali dovuto alle pratiche di agricoltura intensiva e ai cambiamenti climatici. Secondo Coldiretti in Italia ci sono 50 miliardi di api e 1,5 milioni di alveari che continuano a risentire delle variazioni del clima. Quest’anno a seguito di un inverno particolarmente mite (di 1,65 gradi superiore alla media) hanno iniziato a lavorare in anticipo, a febbraio, rischiando di essere sorprese da gelate improvvise.

Fortunatamente, grazie al monitoraggio dell’alveare da remoto, “inoltre, si riducono gli spostamenti in apiario e quindi le emissioni di anidride carbonica. Nel nostro piccolo, nell’ultimo anno abbiamo procurato 200.000 euro di indotto agli apicoltori, inteso come valore del miele che abbiamo comprato da coloro che utilizzano i nostri alveari 3.0”.

Soluzioni per le api

3Bee ha ideato programmi di adozioni rivolti alle aziende e ai privati con cui ognuno può dare il proprio contributo al ripopolamento degli alveari: “In un anno, grazie all’adesione di 70 aziende, tra cui anche brand come Ferrero, Actimel di Danone e Carrefour Italia, sono già stati protetti 70 milioni di api. E anche i privati stanno rispondendo con entusiasmo al progetto a loro dedicato, dimostrando anche una maggiore consapevolezza nella scelta di un miele genuino e prodotto in modo etico”.

Un luogo adatto

C’è anche l’idea della creazione di un giardino o di un balcone accogliente per le api prediligendo le specie di fiori e piante più ricche di nutrimento per questi insetti, oppure supportare progetti virtuosi come la realizzazione di ‘corridoi per le api’ specie nei luoghi dove è il cemento a farla da padrone: ampi spazi verdi con una vegetazione che può rappresentare un’oasi anche per le api, in città o lungo i tratti autostradali.
In casi come questo, è fondamentale il coinvolgimento delle istituzioni che, secondo 3Bee, dovrebbero attivarsi con rapidità per tutelare le api e gli apicoltori: “Ogni anno si registra una moria di colonie in tutta Italia. È necessaria, quindi, una regolamentazione normativa e un sistema di assicurazione adeguati, che tutelino gli allevatori di api in caso di danni ingenti alla produzione e permettano loro di mantenersi”.
“È infine importante adottare politiche di valorizzazione delle produzioni di miele made in Italy a livello locale, che sono le più minacciate dalle importazioni di miele dall’Est Europa e dalla Cina, che hanno prezzi molto inferiori, ma anche una qualità molto spesso discutibile e che comunque deve essere verificata con opportune analisi” conclude Niccolò Calandri.

Salva 50.000 api: adotta un arnia

Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?

  • Il nettare rappresenta un’importante fonte di cibo per le api ed è coinvolto nella riproduzione di molte piante, frutti e piante da seme. Si tratta di un fluido dinamico e piuttosto complesso.
  • La composizione del nettare varia in maniera sia quantitativa che qualitativa perché la sua produzione è finalizzata a ricompensare diversi tipi di animali specifici con acqua, carboidrati, amminoacidi e proteine a basso peso molecolare. Contiene anche composti odorosi che servono ad attirare i suoi consumatori e composti tossici per scoraggiare visitatori indesiderati.
  • Contiene inoltre enzimi e antiossidanti che servono a mantenere l’omeostasi.

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