La indivisibilità della condizione umana ci deve spingere oggi, con fermezza, insieme agli altri Paesi che condividono i valori democratici, ad arginare e a battere le ragioni della guerra aperta dalla Federazione Russa al centro dell’Europa.
Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della giornata dell’Unità nazionale.
Oggi 17 marzo si commemora un importante accadimento nella storia del nostro Paese: l’Unità d’Italia. Ma perché si festeggia proprio in questo giorno?
Il 17 marzo si ricorda l’unità d’Italia. La storia dell’Unità d’Italia è stata molto travagliata. Si è arrivati all’unità e quindi all’indipendenza del Paese, combattendo tre guerre, l’ultima delle quali giunse fino alla fine della Prima Guerra Mondiale. Scopriamo insieme perché l’Unità d’Italia si festeggia proprio il 17 marzo.
Il 17 marzo ricorda l’Unità d’Italia
Il 17 marzo 1861 fu la giornata in cui Vittorio Emanuele II di Savoia, Re di Sardegna e Piemonte e promotore del movimento indipendentista italiano, assunse per se stesso e per i suoi successori il titolo di Re d’Italia. Fu proprio il 17 marzo 1861 che ebbe vita la monarchia costituzionale italiana.
L’Italia governata dal Re Vittorio Emanuele però non era il Paese che noi oggi conosciamo. Nonostante Austriaci e Borboni erano stati cacciati da gran parte della Penisola, Veneto, Trento e Trieste erano ancora sotto il dominio dell’Impero Asburgico e il Lazio era governato dal Papa, che non voleva riconoscere lo Stato Italiano. Per raggiungere la totale unità territoriale, cioè la configurazione attuale dello Stivale, si dovettero combattere tre guerre: la Terza Guerra d’Indipendenza, la Guerra Franco-Prussiana e la Prima Guerra Mondiale.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo e tu?
- Il 17 marzo 1861 venne proclamato il Regno d’Italia e la sua bandiera continuò ad essere quella della Prima Guerra d’Indipendenza. La mancanza di un’apposita legge al riguardo condusse alla realizzazione di vessilli di aspetto diverso rispetto all’originale.
- Dopo la nascita della Repubblica Italiana, un decreto legislativo presidenziale del 19 giugno 1946, stabilì la foggia provvisoria della nuova bandiera, confermata dall’Assemblea Costituente nella seduta del 24 marzo 1947 e inserita nella Carta Costituzionale all’articolo 12, il quale recita testualmente “La bandiera della Repubblica è il tricolore italiano: verde, bianco e rosso, a tre bande verticali di eguali dimensioni”.
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