Green Pass e lavoratori: ecco le nuove regole. Dal 15 ottobre tutti coloro che lavorano nel pubblico e nel privato dovranno avere necessariamente il certificato verde che sarà controllato dal proprio datore di lavoro. Chi non ne sarà provvisto potrà ricevere una sanzione che va dai 400 ai mille euro. Non sono previste, tuttavia, conseguenze di tipo disciplinare, solo una sospensione dello stipendio.
Green Pass obbligatorio dal 15 ottobre
Il 15 ottobre è una data molto importante, infatti, il Green Pass diventerà obbligatorio. In questo modo si potrà capire quanti lavoratori dipendenti sono effettivamente disposti a rinunciare allo stipendio pur di non vaccinarsi o di sottoporsi continuamente a tampone. Non a caso, molti dipendenti hanno già comunicato alle aziende la loro intenzione di non recarsi a lavoro. La situazione è molto particolare, perché potrebbero esserci aziende che accetteranno comunque i dipendenti sprovvisti di green pass rischiando sanzione nel caso in cui vengano effettuati dei controlli sul posto di lavoro.
Le regole per ottenere la certificazione verde
La certificazione verde si può ottenere 14 giorni dopo aver ricevuto la prima dose di vaccino, oppure subito dopo aver ricevuto la seconda dose. Ma si può avere anche dopo aver effettuato un tampone con esito negativo antigenico o salivare, che dura 48 ore, o molecolare, della durata invece di 72 ore. La validità totale del Green Pass è di 12 mesi.
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Per quanto tempo il Green Pass sarà obbligatorio
Secondo quanto stabilito dal decreto del 21 settembre, il quale stabilisce obblighi e sanzioni del green pass a lavoro tutti i lavoratori, compresi dipendenti pubblici e lavoratori autonomi, l’obbligo del green pass per poter lavorare vale dal 15 ottobre al 31 dicembre 2021, “termine di cessazione dello stato di emergenza della pandemia”. Inoltre, il lavoratore che non si presenta a lavoro in quanto sprovvisto del green pass, come pure quello che si presenta ma non viene ammesso in azienda da chi effettua i controlli, viene considerato come assente ingiustificato fino a quando non presenterà la predetta certificazione, rischiando la sospensione dello stipendio.
La possibile proroga delle disposizioni
Tuttavia, se il Governo Draghi dovesse prolungare ancora la data di questo periodo, le disposizioni potrebbero essere prorogate fino a nuova scadenza. In ogni caso, la regola vuole che lo stato di emergenza non possa andare oltre i due anni. Al massimo, quindi, lo stato di emergenza dovrà terminare il 31 gennaio 2022. Dopodiché, bisognerà capire quale sarà la volontà politica del Governo Draghi.
Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Per il lavoratore che viola l’obbligo di green pass sul lavoro svolgendo comunque le sue mansioni perché sfuggito ai controlli, può scattare una multa che va dai 600 ai 1.500. Anche per chi non effettua i controlli, quindi anche per il datore di lavoro, la multa va dai 400 ai 1.000 euro.
- Il decreto del 10 settembre, sullo stato di emergenza, invece ha introdotto l’obbligo di green pass anche per chiunque entri a scuola, (tranne gli studenti) compresi lavoratori esterni che fanno riferimento a datori di lavoro privati, oltre a introdurre la vaccinazione obbligatoria per tutti coloro che lavorano nelle RSA.
- Tra le altre importanti novità introdotte con gli emendamenti approvati in commissione c’è l’estensione della validità del tampone molecolare che diventa di 72 ore e non più 48 ore come per i test rapidi antigenici.
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