Gli italiani sono a favore delle nuove tecnologie e vogliono una tecnologia sostenibile. In particolare auspicano che le aziende tecnologiche si focalizzino sulla sostenibilità, seguita dalla formazione e dall’accesso a portata di tutti. Lo rivela un recente studio di Samsung e PoliMi.
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Tecnologia sostenibile per il futuro
Il 62% degli italiani pensa che il digitale possa contribuire alla riduzione dell’impatto ambientale, il 49% lo ritiene motore di progresso sociale e il 47% uno strumento per la riduzione delle disuguaglianze e la promozione di una società più inclusiva ed equa.
La ricerca di Samsung, condotta in collaborazione con il Politecnico di Milano, definisce le macro-tendenze e gli scenari digitali del futuro secondo le aspettative degli italiani nei confronti delle aziende tecnologiche e delle loro innovazioni. La ricerca è stata effettuata su un campione di 1000 persone, rappresentativo di tutta la popolazione dai 18 ai 65 anni, residente in Italia nel mese di ottobre 2021.
Sostenibilità e smart home
Secondo lo studio, la Smart Home, cioè la casa innovativa, è il luogo da dove partire per ridurre il proprio impatto sull’ambiente: il 54% degli intervistati crede che la casa intelligente possa controllare e ridurre i consumi e il 37% ritiene che la casa connessa renda la propria vita domestica più sostenibile.
La sostenibilità inoltre è tra le caratteristiche più rilevanti per una città intelligente. Per il 48% degli intervistati la Smart City deve rispecchiare l’idea di un luogo sostenibile nel pieno rispetto del pianeta e delle esigenze del singolo.
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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?
- Per migliorare la qualità della vita e il futuro gli italiani credono che le aziende tecnologiche debbano mettere al centro della propria strategia la sostenibilità, la formazione e una maggiore accessibilità della tecnologia affinché sia davvero alla portata di tutti, rispettivamente dal 54%, 27% e 19% degli intervistati.
- L’87% degli intervistati è fiducioso che la tecnologia impatterà positivamente anche sulla qualità dell’istruzione e il 30% del campione immagina una didattica dove la realtà aumentata consentirà di seguire lezioni in aula o da remoto.
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