Con l’obiettivo di sostenere le piccole realtà rurali, alcune regioni hanno stanziato dei fondi per incentivare lo sviluppo demografico. Ecco quali sono i comuni che pagano per viverci.
Per favorire il ripopolamento dei piccoli centri e borghi in Italia, esistono alcuni comuni che pagano per viverci. Di seguito la lista delle città tra Nord e Sud Italia.
Regioni Sud Italia dove pagano per viverci: quali sono?
Quando si fa riferimento a comuni che pagano per viverci, si tratta più che altro di piccoli centri, possibilmente situate in aree di montagna. In Calabria, tra i comuni che offrono un contributo per tutti coloro che decidono di aprire un’attività e di trasferirsi nel territorio: Aieta, Albidona, Bova, Caccuri, Civita, Samo, Sant’Agata del Bianco, San Donato di Ninea, Santa Severina. Ognuno di questi comuni ha stanziato un fondo pari a 28 mila euro euro.
Per quanto riguarda la Puglia invece, è possibile citare il comune di Roseto Valforte, dove il contributo a fondo perduto è pari a 5 mila euro per tutti coloro che si trasferiscono in città. Inoltre, si cita anche la cittadina di Candela, in provincia di Foggia, dove si offrono ad ogni nuovo cittadini un contributo con ben 2 mila euro di fondo. Inoltre, i fondi vengono suddivisi in 800 euro per le persone single, 1.200 euro per le coppie e 1.500 euro per le famiglie.
Isole dove pagano per viverci: dove andare?
Anche nelle isole italiane è possibile trovare alcuni comuni dove essere pagati per viverci. Nello specifico, in Sardegna sono stati stanziati dei fondi per tutti i comuni che hanno meno di 3 mila abitanti. Per ricevere il contributo, però, oltre a cambiare la residenza si dovrà anche acquistare casa.
Regioni Nord Italia dove pagano per viverci: quali sono?
Nell’area del Nord Italia, le regioni dove si offrono dei contribuiti per viverci sono: Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
Nello specifico, nell’area dell’Emilia Romagna è stato messo a disposizione un fondo di ben 40 mila euro per tutti coloro che decidono di acquistare un alloggio o, più in generale, decidono di risiedere nei comuni montani della regione. Inoltre, per poter usufruire dell’incentivo è necessario non superare i 40 anni di età e avere un reddito Isee inferiore ai 50 mila euro.
Per quanto riguarda il Veneto e il Piemonte, le regioni italiane hanno stabilito un fondo di 40 mila euro da suddividere in tutti coloro che decidono di stanziarsi presso i piccoli borghi in alta quota.