Con lo smartphone non si condividono solo foto e messaggi ma è possibile dare vita a realtà virtuali anche particolarmente utili. È il caso del settore delle app anti spreco che permettono agli utenti di salvare parecchio cibo con il foodsharing.
App anti spreco, quali sono?
Il concetto riprende l’abitudine di un tempo di condividere con i propri vicini di casa. I siti internet e le applicazioni permettono di incorciare le informazioni di chi ha bisogno di prodotti e chi ne ha in eccedenza per non sprecare alimenti e spesso aiutare chi è in difficoltà.
Repubblica ha stilato una lista delle più comuni:
- LMSC, Last Minute sotto casa, è un social market che collega la community ai negozi di prossimità. Il cliente riceve le offerte di cibo in eccedenza ancora fresco dai negozianti di zona tramite una notifica sull’App.
- Myfoody è animata dallo stesso principio ma mette in contatto clienti e supermercati che offrono in super offerta prodotti vicini alla scadenza.
- Bring the Food metteva in origine in contatto piccole aziende alimentari con eccedenze da smaltire e organizzazioni di volontariato. Oggi però si è allargata anche alla ristorazione e alla clientela.
- Avanzi Popolo permette di connettere tra loro i luoghi dove si produce lo spreco come famiglie, dettaglianti e ristoratori, e quelli del bisogno, con attività che spaziano dalla raccolta e redistribuzione di grandi quantità di prodotti alimentari ai seminari anti-spreco.
Pillole di curiosità. Io non lo sapevo e tu?
- Anche l’app To Good To Go nasce con questo obiettivo e propone un servizio attraverso alcuni box.
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