Quali sono i tessuti per l’arredo sostenibili e naturali

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I tessuti stimolano la creatività di designer e progettisti per ambienti di stile e all’avanguardia. Spesso però si trascura un aspetto in realtà importante, cioè l’impatto ambientale. Vediamo quindi quali sono i tessuti per l’arredo sostenibili.

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Come scegliere i tessuti per l’arredo sostenibili

Per valutare un tessuto dal punto di vista sostenibile, bisogna tenere conto delle materie prime utilizzate.

Le fibre naturali possono essere animali (come lana e seta), vegetali (tra cui cotone, lino e canapa) e minerali (ad esempio alcuni fili metallici).

Ci sono poi tessuti che racchiudono fibre tessili artificiali, prodotte a partire da polimeri di origine naturale (come rayon e Lyocell), fibre tessili sintetiche prodotte da polimeri di sintesi (acrilico, poliammide, poliestere, poliuretano) e fibre tessili inorganiche (ne è un esempio il vetro tessile).

Tessuti per l’arredo sostenibili: le fibre naturali

Lana di pecora

A bassissimo impatto energetico, la sua qualità dipende dalla razza e dalla provenienza della pecora e al periodo in cui viene tosata. Il costo ambientale è alto solo in termini di trasporto perché la maggior produzione di lana vergine si trova in Nuova Zelanda. Può essere utilizzata negli interni in abbinamento a molti materiali sintetici.

Seta

Serve per tessuti pregiati e morbidi ma spesso viene mischiata a fibre sintetiche per migliorarne la resistenza. Ne esistono vari tipi:

  • Cotta, priva di sericina per essere più lucente.
  • Bourette, che deriva dagli scarti di lavorazione delle fibre più lunghe e risulta più opaca.
  • Shappe, che si produce con i bozzoli danneggiati ed è opaca e morbida.
  • Tratta, che crea un tessuto opaco e ruvido con un colore poco uniforme.
  • Tussah e Shantung, sete selvagge a struttura irregolare.

Cotone

È composto per il 95% di cellulosa, è leggero e non si usura ma si strappa perché poco elastico. È inoltre un tessuto anallergico. La coltivazione di cotone però, riguarda il 20% del consumo mondiale di prodotti chimici per l’agricoltura, anche se è riciclabile. Viene utilizzato per la biancheria da casa, divani e tende. Il cotone biologico viene ricavato da piante trattate senza l’uso di pesticidi e con tinte vegetali al 100%.

Canapa

Estremamente ecosostenibile e biocompatibile, resiste molto anche all’umidità. Ha uno dei più alti tassi di crescita della zona temperata ed è coltivabile per anni sullo stesso terreno. Non presenta particolari rischi per la salute di chi la lavora e l’impatto sull’ambiente è migliore rispetto a quello del cotone. Viene inoltre utilizzata l’intera pianta per evitare sprechi.

Cocco e Iuta

Il cocco è perfetto per tessuti naturali ma ha molto dispendio per il trasporto. La catena di lavorazione è però corta e il riciclaggio è possibile. In arredamento si usa per stuoie, tappeti e rivestimenti. La Iuta è invece una fibra dura e igroscopica, spesso mischiata ad altri elementi per migliorarne alcune caratteristiche. Si usa per tende, tappeti e tovaglie.

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Quali sono i tessuti per l’arredo sostenibili e naturali – Shutterstock1046826703 di Auhustsinovich

Tessuti per l’arredo sostenibili e fibre artificiali

Il Rayon, conosciuto anche come “seta artificiale” o “seta del legno” è una fibra trasparente derivante dalla cellulosa. Assorbe l’acqua per dare vita a tessuti più confortevoli. Il modal è invece molto morbido e ha stabilità dimensionale. Resiste bene ai lavaggi.

Le fibre artificiali comunque non sono molto resistenti e si stropicciano facilmente. Necessitano di trattamenti specifici spesso ad alto impatto ambientale. Inoltre, sono facili da tingere ma scoloriscono facilmente.

Tessuti innovativi

Tra questi ci sono:

  • banano;
  • fibre di ortica;
  • alghe;
  • fibre di soia;
  • canna da zucchero e mais;
  • sughero.

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Pillole di curiosità – Io non lo sapevo. E tu?

  • La produzione dei tessuti naturali, oltre che sostenibile dev’essere etica. Di recente sono stati identificati in Cina campi di lavoro forzato per raccogliere cotone in condizioni che violano i diritti umani.
  • La produzione del cotone non è sempre sostenibile e spesso richiede grandi sprechi d’acqua. Nelle aziende poco attente alla produzione sostenibile, per lavorare un chilo di cotone sono necessari 11.000 litri di acqua.

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